Il triste destino di Blackburn

Crampi Sportivi
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3 min readSep 26, 2016

“Go on, son!” — Ep. 3

di Luca Manes

È durato troppo poco, ma è stato bello lo stesso. Pazienza se dopo qualche anno passato a gustare le prelibatezze di Fortnum & Mason ti devi bruscamente riabituare al pub grub del tuo local. Se dopo aver guidato la Jaguar dei tuoi sogni ti ritrovi catapultato in una anonima Vauxhall. Fa nulla, perché almeno te la sei goduta di brutto. Forse sapevi fin dal primo momento che il denaro pompato in dose generosissime da Jack Walker — il magnate dell’acciaio nativo di Blackburn, ma residente nel paradiso fiscale di Jersey — sarebbe un giorno finito, che qualcuno avrebbe chiuso quel benefico rubinetto da cui sgorgavano sterline a profusione. Ma almeno hai ammirato la tua squadra lottare e vincere con la crème de la crème della neonata Premier League. L’hai vista riportare un titolo di campione d’Inghilterra a un Ewood Park splendidamente rimodernato (ovviamente grazie allo zio Walker…) dopo un’assenza di oltre 80 anni. Beh, quella era un’altra epoca, i Rovers si aggiudicavano campionati e coppe con una facilità imbarazzante, ma poi sul palcoscenico del calcio che conta si erano affacciati altri grandi attori e il piccolo Blackburn aveva finito per fare la comparsa. Almeno fino all’arrivo del buon Jack, che da bimbetto, negli anni Cinquanta, seguiva la sua squadra del cuore dalle gradinate e che, una volta fatta fortuna, ha voluto regalare a se stesso e ai suoi concittadini l’ebrezza di un team che pareva uscito dritto dritto da una maratona notturna di fantacalcio (che in Inghilterra si chiama Fantasy Football, ma poco importa) tra amici.

E così tu hai esultati ai goal di Alan Shearer — e che goal! –, hai provato piacere fisico a vedere David Batty che sradicava palloni a destra e a manca consegnandoli al re del centrocampo Tim Sherwood, applaudito fino a spellarti le mani Colin Hendry che sbarrava con rudezza e decisione la strada agli attaccanti avversari e ancora ti sono venuti i lucciconi a pensare che un’icona del Beautiful Game come Kenny Dalglish sedeva sulla panchina della tua squadra del cuore.
La discesa è stata rapida. Con Walker malato e di riflesso meno attento ai “bisogni” della squadra, dopo soli quattro anni dal trionfo in Premier il Blackburn Rovers ha dovuto dire addio al salotto buono del calcio d’oltre Manica. Alan già aveva salutato nell’estate del 1996, preferendo la sua squadra del cuore (il Newcastle) al Manchester United di Cantona e Beckham. Ma questa è un’altra storia.

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Quella che ci interessa adesso è senza happy ending. Nel 2000 Walker perse la sua battaglia con il cancro, senza riuscire ad assistere alla promozione, siglata nel maggio del 2001. Poco più di un decennio vivacchiando in Premier, senza nemmeno provare a essere la grande squadra del passato, ha rappresentato il preludio a un altro tonfo nella serie cadetta.
L’arrivo nella cittadina del Lancashire degli imprenditori indiani del settore della lavorazione della carne Balaji e Venkatesh Rao, con la loro Venky’s Limited Limited, ha peggiorato ulteriormente la situazione, già tutt’altro che rosea. Da quando sono nella stanza dei bottoni, i Rao non hanno imbroccato una decisione giusta.
Tanto per farsi un’idea sulla gravità del problema, basta pensare che i tifosi hanno promosso una petizione alla Football Association per chiedere agli sceriffi della federazione di indagare su come viene gestito (male) il club. Secondo i supporter, che intanto hanno deciso di disertare lo stadio come forma di protesta estrema, il board della società ormai non esiste più. La Venky’s latita, i debiti aumentano. Intanto sono finiti anche i cosiddetti fondi-paracadute, le decine di milioni di sterline che la Premier mette e disposizione per un triennio (dal 2016–17 per quattro stagioni) alle compagini retrocesse per attutire il “colpo” del passaggio di categoria. E così i Rovers si ritrovano sul groppone un rosso da 100 milioni di sterline.

Il rischio è fare la stessa fine di altre compagini del Lancashire cadute precipitosamente dalle stelle alle stalle. Ci riferiamo al Bolton Wanderers (ora in terza serie) e al Blackpool (sprofondata in quarta serie e addirittura in pericolo di uscire dalla Football League).

Fino a qualche giorno fa c’era anche il combina guai Shane Duffy, capace contro il Cardiff City di infilare ben due volte la propria porta (roba da far impallidire il ricordo di Comunardo Niccolai) e di farsi anche espellere. E’ un mistero come sia stato possibile cederlo al Brighton a fine mercato… Almeno nelle ultimissime giornate un paio di insperate e sudatissime vittorie hanno schiodato il club di Ewood Park dall’ultima posizione in classifica, ma con una gestione societaria da ridere (o meglio da piangere), c’è poco da essere ottimisti in prospettiva futura.

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