In villeggiatura olimpica

Giulia Abbate
Crampi Sportivi
Published in
3 min readJan 26, 2018

47 anni lei, 48 lui. Doppia cittadinanza: americana e dominicense lui, italiana e dominicense lei. Marito e moglie, filantropi, sciatori ed ex atleti olimpionici. Si tratta di Gary e Angelica di Silvestri, una coppia apparentemente normale. Tuttavia, almeno per quanto riguarda lo sport, loro sono del tutto fuori dai classici canoni dell’atleta tutto votato a gare, risultati e medaglie, possibilmente olimpiche. Una storia che parte da lontano e che li vede crescere tea Staten Island, Gary, e Cosenza, Angelica.

Una storia che — per caso, fortuna e destino — li renderà protagonisti di una più che curiosa Olimpiade invernale, quella di Sochi 2014. Ma andiamo per gradi.

Gary nasce a Staten Island il 3 febbraio 1967: è un gestore di fondi di investimento e fino all’etá di 30 anni non aveva mai messo un paio di sci ai piedi. Angelica Morrone, poi diventata Angelica di Silvestri dopo le nozze con Gary, arriva da Cosenza, è nata il 25 novembre 1965 e probabilmente mai si sarebbe aspettata di diventare, nel 2014, la fondista più anziana di sempre a partecipare a un’Olimpiade. Fin qui sembra la classica storia di due atleti poco più che principianti che riescono nell’impresa, un po’ per talento un po’ per fortuna, a centrare la qualificazione ai Giochi. A rendere tutto fuori dal normale, però, è il modo in cui la coppia è arrivata a giocarsi le proprie chance a Sochi.

Poco fa si raccontava di come, i due atleti, abbiamo entrambi la cittadinanza domenicense: un dettaglio che è tutt’altro che irrilevante, considerato che né Gary né Angelica hanno legami di sangue con Dominica. Com’è possibile dunque? Dopo essersi sposati ed essersi trasferiti a Staten Island, i due vengono folgorati dall’ultima isola caraibica a essere colonizzata dagli europei: una terra conosciuta grazie a un viaggio di piacere.

L’amore per quei posti da sogno e per il loro popolo si trasforma ben presto in azioni concrete. La coppia riesce infatti a realizzare progetti sociali importanti che, per l’appunto, gli valgono una cittadinanza che cambierà loro la vita. Entrambi fondisti, pensare di tentare la qualificazione ai Giochi sotto l’egida della bandiera americana, ma ciò sarebbe stato impossibile visti gli stringenti criteri di qualificazione. Quando però la Dominica chiede loro di rappresentarli a Sochi (sfruttano gli standard B di qualificazione, che permettono anche alle nazioni più piccole di partecipare alle Olimpiadi) l’onore è troppo grande per rifiutare.

Sfidando tutti quelli che li definivano “turisti olimpici”, Gary e Angelica iniziano ad allenarsi sulle nevi del Montana e centrano, a gennaio, le qualificazioni per le Olimpiadi Invernali di Sochi, le prime a cui Dominica prenderà parte: 15 km di fondo per lui, la 10 km per lei. Poco importa se i risultati non saranno quelli sperati. Poco importa se Gary non riuscirà a finire la sua prova e Angelica non la disputerà neppure. La coppia domenicense aveva già scritto la sua pagina di storia olimpica.

--

--