Iniziare con il piede giusto

Crampi Sportivi
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5 min readAug 3, 2015

Con sei giorni d’anticipo sull’esordio della Premier, Chelsea e Arsenal si affrontano a Wembley per il Community Shield, antipasto di una stagione 2015–2016 che propone interessanti novità, tra neopromosse al primo ballo, leggasi Bornemouth, nobili desiderose di rilanciarsi, leggasi United e Liverpool, e chi come le due pretendenti odierne lotteranno fino alla fine per la conquista del titolo.

Non una novità in senso assoluto questo derby di finale, con un’antecedente illustre: nel 2005 il Chelsea battè l’Arsenal per 2–1, con doppietta di Drogba che non venne vanificata dal tentativo di rimonta di Fabregas.

Dieci anni dopo son cambiati parecchi protagonisti, ma gli attori principali restano sempre loro due: Josè Mourinho sulla panchina dei Blues e Arsene Wenger su quella dei Gunners guideranno i rispettivi undici alla conquista della novantatresima Community Shield.

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Arsenal

A metà tra un amichevole di lusso e un trofeo importante, questo Community Shield è il primo banco di prova per l’Arsenal di Wenger. Giunto alla ventesima stagione sulla panchina dei Gunners, il tecnico è alla ricerca del quindicesimo trofeo, dovendo però fare a meno di pedine fondamentali come Wilshere, Welbeck e Alexis Sanchez.

Il primo volto nuovo è in realtà una faccia già nota, impreziosita dall’immancabile caschetto. Dopo 486 presenze con la maglia del Chelsea, Peter Cech esordisce proprio contro la sua ex squadra: messo in discussione dalla presenza del talentuoso Cortuois, il portiere ceco ha deciso di firmare un triennale con l’Arsenal per dimostrare di poter ancora essere competitivo ai massimi livelli.

Con un portiere d’esperienza a coordinare la fase difensiva si son viste le migliori versioni dell’Arsenal in questi anni duemila, e ne Seaman e ne Lehmann sembrano offrire le garanzie che può offrire questo Cech. In difesa, con i soliti (e solidi) centrali Mertesacker e Koscielny, si alterna il duo di terzini iberici Bellerìn e Monreal; il banco di prova è impegnativo per il classe 95’ di Barcellona, che se la vedrà direttamente con Eden Hazard. La mediana di centrocampo è formata da Coquelin, stabilmente impiegato da titolare dopo il finale della scorsa stagione e da Cazorla, regista e deus ex machina del centrocampo. Giocherebbe in posizione leggermente più avanzata Ramsey, ma in realtà da sostegno al 4–3–3, fungendo da collante col tridente formato da Oxlade-Chamberlain, Ozil e Theo Walcott finto centravanti.

Chelsea

Non si scopre certo oggi quanto Mourinho sia un comunicatore eccessivo, in uno stile volutamente violento che ricorda un misto tra i trattati di Sun-Tzu, le conferenze di Vittorio Sgarbi e le televendite del Baffo Roberto da Crema. Anche per questo pre-stagione la carne al fuoco è stata molta, compresa un botta e risposta a distanza con la moglie di Rafa Benitez. Il concetto di fumo sparso però sembra voler fare da cortina a un Chelsea che ha faticato e non poco nelle amichevoli estive: le vittorie contro Barcellona e Psg sono arrivate solo ai calci di rigore.

I Blues partono comunque favoriti, seppur rimaneggiati senza Diego Costa.

La sua convivenza con Falcao, unico acquisto di grido in un mercato che dovrebbe portare ai gettonati nomi di Stones e Baba, è uno dei leit-motiv di questo inizio di stagione.

Assodata già dai tempi di Madrid, non sarà testata oggi: El Tigre parte dalla panchina, dando spazio a Remy.

Con lui si accomoda anche Oscar, lasciando spazio a uno schieramento a specchio che viene completato da Fabregas e Willian dietro il francese unica punta. Il resto della squadra è quello che abbiamo imparato a conoscere l’anno scorso e che ha portato a casa la Premier: Courtois, Ivanovic, Terry, Cahill, Azpiliqueta, Matic e Ramires.

Primo tempo

L’Arsenal parte davvero forse; dopo appena 30’ secondi Matic perde una palla sulla trequarti, segno che il pressing impostato dai Gunners è alto e lascia sulla carta alle ripartenze del Chelsea. Questo sulla teoria, perché per quanto riguarda la pratica il gioco della squadra di Mourinho è farraginoso e compassato: Hazard gioca a nascondersi per una mezz’oretta buona e occasioni nei primi minuti non se ne vedono.

L’Arsenal manca dell’ultimo colpo e non crea pericoli, anche se è già visibile il tipico gioco fatto di rapide triangolazioni e ricerca della velocità. Le cose cambiano al 25’, quando sulla prima azione pericolosa scaturisce il vantaggio. Ozil e Walcott scambiano a due, il nazionale inglese vede lo spazio a destra e mette dentro per Oxlade-Chamberlain. The “Ox” rientra sul sinistro e scocca un tiro imparabile per Courtouis: questo gol è un espressione ontologica chiara per definire il giocatore nativo Portsmouth, atteso da quella che potrebbe essere la stagione della consacrazione.

Cahill sale in pressione su Walcott, non arriva l’aiuto di Hazard e Azpilicueta viene lasciato in balia di Oxlade Chamberlain, rapido a cambiare di piede e a sinistro velenoso e implacabile.

Il Chelsea rimane a guardare per qualche minuto, ma torna a rendersi pericoloso accentrando Willian: al minuto numero 32’ è Ramires a proporsi caparbiamente e il suo tiro a giro lambisce di poco il palo. Ma è ancora più clamorosa la occasione che gli capita due minuti quando da solo non sfrutta in in mezzo all’area un bel cross di Willian, l’Arsenal dimostra di avere ancora qualche carenza difensiva se attaccato a pieno organico. Di contro l’Arsenal non sta a guardare:sempre sulla fascia destra di Azpilicueta arrivano i maggiori pericoli — il terzino basco perde nettamente il duello con la giovane ala inglese — e Oxlade non trova Montreal solo con un lob intelligente, Corre il minuto 41 ed è solo una provvidenziale diagonale difensiva di Ivanovic a evitare il raddoppio. La prima frazione si conclude a singhiozzi di classe, tra gli applausi sotto il sole londinese dei tifosi di fede Gunners e lo sguardo imbronciato di Mourinho.

Secondo tempo

Il tecnico di Setubal decide di invertire la rotta, lanciando in apertura di secondo tempo da subito Falcao e al 54’ Oscar per Ramires. Se il colombiano pare in ritardo di condizione e gioco e fin troppo vicino parente dell’abulico giocatore visto a Manchester, il brasiliano si ritaglia da subito un ruolo da protagonista nel 4–2–2–2 dove si ritrova a giocare da seconda punta. E al 68’ sfiora il gol: la sua punizione dai 23 metri è tagliata quasi alla perfezione, ma Cech si supera esibendosi con un riflesso prodigioso che toglie la palla dall’incrocio.

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L’Arsenal reagisce e si spinge avanti: Giroud manca due volte la girata da pochi passi, mentre Hazard dimostra di non essere in giornata divorandosi il pareggio su una invenzione di Fabregas. Nel finale girandola di cambi ma i vincitori della Fa Cup non riescono a chiuderla, sbagliando due facili contropiedi con Cazorla e Gibbs. Un errore quello dello spagnolo che non inficerà sulla sua perfomance, da Mvp di questa Community Shield.

Il Chelsea non si dimostrerà più pericoloso e perderà una imbattibilità che si protraeva nel derby dal Novembre del 2011.

Mourinho regalerà con fare polemico la medaglia a un bambino in tribuna, perdendo una imbattilità contro Wenger che conoscendolo tenderà a bruciargli parecchio e a stimolarlo per la stagione. Il francese elimina una scimmia che da troppo tempo giaceva sulla sua spalla, infiammando sul campo una sfida che già era bollente dal punto di vista dialettico e sbagliando poco e nulla dal punto di vista tattico. I campionati non si vincono ad agosto, ma se l’Arsenal riuscirà a mantenersi integro e a conservare questo spirito per tutta la stagione potrà dire la sua. Solo allora potremo dire se questa squadra ha le caratteristiche per giocare con i più grandi, ma le indicazioni sembrano essere positive.

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