James Nunnally, l’MVP col vizio del bowling
A parlare è il coach della Scandone Avellino, Pino Sacripanti, uno che in carriera ha seduto su panchine importanti come quelle di Cantù, Pesaro e Caserta. Arrivato quest’anno alla Scandone Avellino è stato in grado, insieme al nuovo d.s. Nicola Alberani, di costruire un team vincente, in grado di centrare il terzo posto in regular season e la finale di Coppa Italia, poi persa con l’Olimpia Milano, dopo che le ultime due stagioni si erano concluse entrambe con il dodicesimo posto in classifica.
Nella rinascita di Avellino, l’ala americana James Nunnally ha giocato un ruolo fondamentale. Tanto fondamentale e importante da essere stato nominato MVP della regular season pochi giorni fa. Nella sua prima esperienza italiana Nunnally ha chiuso con una media di 18.4 punti (terzo nella classifica marcatori), 4.4 rimbalzi e 2.1 assist a partita. Guardando oggi i numeri del giocatore californiano, nessuno sospetterebbe di trovarsi di fronte a una ex scommessa diventata realtà in uno dei principali campionati europei.
Dopo una buona carriera all’UC di Santa Barbara, Nunnally non è stato neanche selezionato nel draft del 2012 e dopo qualche sporadica apparizione nella NBA con le maglie di Atlanta Hawks e Philadelphia 76ers (oltre a svariate partecipazioni alla Summer League) è stato costretto ad emigrare verso i lidi europei.
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Nunnally in maglia Sixers[/caption]
La prima esperienza in Spagna, all’Estudiantes, non va secondo le aspettative. James firma il contratto a settembre 2014 e lascia la squadra di Madrid dopo soli due mesi e 7 partite giocate per firmare in Israele al Maccabi Ashdod. In un campionato sicuramente meno importante di quello spagnolo mette in mostra tutte le sue grandi doti offensive tenendo una media di 17.8 punti e 7.8 rimbalzi a partita. Il DS Alberani lo nota e lo porta ad Avellino la scorsa estate.
L’impatto con il campionato italiano è subito importante con i 20 punti realizzati nella prima vittoria stagionale contro Pesaro. Da allora Nunnelly viaggerà stabilmente oltre la doppia cifra con un paio di escursioni attorno ai 30 punti (29 punti alla 20esima giornata contro Trento e 31 alla 23esima contro Brindisi). Il tutto tirando con oltre il 50% da due e con quasi il 40% da tre punti.
La sua arma principale resta la versatilità. Grazie alla sua altezza (2.01 m) è in grado sia di attaccare il suo diretto avversario spalle a canestro, sia con il tiro da fuori, potendo contare anche su un buon trattamento di palla.
https://www.youtube.com/watch?v=8pTPrwq1L78
La prima cosa che mi è venuta subito in mente pensando al bowling, a parte il Grande Lebowski ovviamente, è stato Andrew Bynum. Due volte campione NBA con i Lakers nel 2009 e nel 2010, passa ai Sixers nel 2012, non scenderà mai in campo con Philadelphia a causa di svariati infortuni alle ginocchia, uno di essi procuratosi proprio giocando a bowling. Al momento, credo non sia più sotto contratto con nessuna squadra NBA, a 28 anni…
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Il video esclusivo dell’infortunio di Bynum[/caption]
Caro James, spero che il bowling non ti giochi mai un cattivo scherzo come al buon Andrew. Avellino ha una squadra divertente da veder giocare e vi auguro il meglio per i playoffs. E chissà che l’anno prossimo qualche squadra NBA non si faccia avanti per l’MVP della Serie A, per fargli realizzare il sogno di una vita, appena assaggiato un paio di anni fa.