La nuova gioventù tedesca in 10 profili da Bundesliga

Crampi Sportivi
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6 min readJan 30, 2016

Il calcio tedesco ha avuto un’evoluzione rapida ed efficace nell’ultimo decennio, con centri di formazione all’avanguardia sotto ogni aspetto ed una capacità di integrare i tanti tedeschi di seconda generazione ormai arrivata al livello di quella francese.

I risultati si sono visti un anno e mezzo fa, quando i teutonici si sono presentati da favoriti al Mondiale brasiliano, vinto grazie al goal di un giocatore ancora in età da under 21.

Il momento in cui la carriera di Mario Götze è cambiata per sempre.

Inutile quindi dire che tra Bundesliga e nazionali giovanili di talenti interessanti se ne trovano in quantità. In questo senso potremmo partire citando quel Coman che solo fino a sei mesi fa giocava in Italia, più precisamente a Torino. Ma è un nome già troppo mainstream per noi.

Julian Green

Allora per restare in Baviera, ma andare a guardare nel sottobosco dei giocatori ancora non così conosciuti, parliamo di Green, ala classe ’95 nativa di Tampa, Stati Uniti d’America. In Regionalliga, dove ha giocato con la squadra amatoriale del Bayern Monaco, è un assoluto dominatore. 15 goal in 23 presenze due stagioni or sono, 8 in 19 presenze ad oggi.

Nel mezzo una non esaltante esperienza ad Amburgo, dove ha messo assieme cinque sole apparizioni nella scorsa stagione, più un goal all’esordio Mondiale (agli ottavi contro il Belgio). Un’altalena di alti e bassi per un giocatore che gli Stati Uniti hanno strappato con le unghie e con i denti alla nazionale tedesca.

Eppure le qualità per imporsi anche in Bundesliga le ha tutte: grande dribbling, destro potente e preciso, rapidità e ottima conduzione della sfera in velocità. Tutti fondamentali che ne fanno una classica ala moderna capace di giocare sulla fascia opposta (nel suo caso la sinistra) per accentrarsi e liberare la conclusione verso la porta avversaria. Fino ad oggi gli è mancato lo step finale, chissà che non lo compia in questo 2016.

Pierre-Emile Højbjerg

Altro talento straniero di proprietà del Bayern Monaco è il danese Højbjerg, classe ’95 attualmente in prestito allo Schalke 04. Già leader dell’under 21 danese, guidata sotto-età al secondo posto dell’ultimo Europeo di categoria, è ormai divenuto un punto fermo della nazionale maggiore, con cui ha raccolto già più di dieci presenze.

Abbina sapientemente forza fisica, tecnica sopraffina e grande visione di gioco, potendo giostrare sia in mezzo al campo che in posizione più avanzata, come rifinitore a supporto delle punte. Giocatore carismatico che pare naturalmente portato per fare il leader, ha nelle sue corde sia il gioco lungo che quello corto.

https://www.youtube.com/watch?v=k0g6M4DbeVc

Andreas Christensen

Difensore centrale molto educato tecnicamente, è dotato di una base fisica importante (188 centimetri per 74 chili) su cui andare a lavorare ulteriormente: avendo 19 anni, è legittimo aspettarsi una crescita ulteriore in questo senso. Giocatore già molto maturo per l’età che ha, è marcatore discretamente attento e tatticamente disciplinato.

Se mi chiedete di indicare uno dei possibili futuri migliori interpreti del ruolo in Europa, tra i nomi che farei c’è sicuramente il suo.

Iver Fossum

In Germania, ma dalla Norvegia, ci è da poco sbarcato anche Fossum, trequartista classe ’96 di Drammen appena passato dallo Strømsgodset all’Hannover 96. Destro naturale, non disdegna nemmeno l’uso del mancino. Abile a giocare a ridosso degli attaccanti, può anche allargare il proprio raggio d’azione sulla fascia, pur perdendo in incisività.

Tra i suoi tratti fondanti troviamo sicuramente l’ottima capacità di inserimento, che abbinata ad una buona facilità nelle conclusioni (che non disdegna portare nemmeno dalla media distanza), ne hanno fatto un giocatore abile anche sotto porta.

Ora è chiamato a confermare in Bundesliga quanto di buono mostrato in Tippeligaen. Il livello è sicuramente molto più alto, ma le qualità per fare bene anche in Germania ci sono. E in questo senso la curiosità attorno a lui è tanta.

https://www.youtube.com/watch?v=JggHykEYJmg

Allan Saint-Maximin

Sempre a Hannover troviamo un altro straniero su cui è bene puntare gli occhi. Classe ’97, Saint-Maximin è nato a Châtenay-Malabry, una cittadina ad una decina di chilometri dal centro di Parigi dove mosse i primi passi calcistici uno dei più grandi talenti (bruciati) dell’ultima generazione francese: Hatem Ben Arfa.

Allan resta comunque un talento di spessore, che a livello giovanile ha saputo giocare da vero e proprio dominatore ed oggi, da poco maggiorenne, sta cercando di imporsi anche tra i professionisti.

Julian Brandt

Venendo ai talenti di casa, a Leverkusen troviamo due classe ’96 da tenere d’occhio. Il primo è una delle migliori giovani ali al mondo, perlomeno in quanto a talento. Lo conosco da un paio d’anni e debbo dire non abbia mostrato ancora quei progressi che ci si sarebbe potuti aspettare, ma stiamo pur sempre parlando di un ragazzo di soli diciannove anni, ancora tutto da seguire.

Destro naturale, Brandt predilige giocare largo a sinistra ma sa occupare tutte le posizioni sulla trequarti. Ottimo rifinitore, abile crossatore, è dotato di un buonissimo dribbling ed ha una tecnica di base raffinata, degna della miglior scuola teutonica. La consacrazione non è ancora arrivata, ma intanto all’ultimo Europeo U-21 ci ha partecipato con ben due bienni d’anticipo. Qualcosa vorrà pur dire!

https://www.youtube.com/watch?v=toPMRxKlP2s

Jonathan Tah

L’altro, invece, è un centrale difensivo dal fisico poderoso, tanto che quando lo vidi giocare a sedici anni tra i pari età rimasi senza fiato. Acquistato in estate dall’Amburgo, non è certo in forza fisica che un giocatore così possa difettare. Esplosivo, Tah è tignoso in marcatura ed ha una buona scelta di tempo negli interventi, dovendo però ancora crescere dal punto di vista dei movimenti di reparto. Di certo il fatto che sia già da tempo stabile in prima squadra potrà aiutarlo molto in questo senso.

Il suo vero punto debole, ma non potrebbe essere altrimenti vista la stazza, è la rapidità nei primi metri: se in allungo ha una buona velocità di base grazie alle lunghe leve di cui dispone, nello stretto tende a soffrire i giocatori dotati di grande accelerazione.

Difensore centrale, ma classe ’95, lo è anche il centrale in forza all’Hoffenheim. Un altro ragazzo che, a dispetto dell’età, ha già un fisico roccioso e formato (195 centimetri per 89 chili).

Forza e gioco aereo sono le sue qualità migliori, ma anche con palla a terra se la cava egregiamente, pur scontando qualcosa nello stretto. I tempi di intervento comunque ci sono e la capacità di pungere nei pressi dell’area avversaria anche. Giunto ormai alla terza stagione in prima squadra, è uno dei tanti giocatori su cui si proverà a costruire il futuro del calcio tedesco.

Marc Stendera

Coetaneo di Süle, in quel di Francoforte va tenuto d’occhio il fantasista dell’Eintracht. Centrocampista con doti spiccattamente offensive, fisico compatto (67 chilogrammi di peso distribuiti su 174 centimetri di altezza), Stendera non sembra certo il più talentuoso degli under 21 tedeschi, ma resta comunque un ragazzo interessante, con una sua solidità già costituita ed ulteriori margini di crescita futuri.

Destro naturale, sa utilizzare ottimamente anche il piede mancino. Abile battitore di calci piazzati (dai corner ai calci di punizione, sia diretti che indiretti), è dotato di un tiro potente e discretamente preciso, oltre che di una certa familiarità con i lanci in profondità. Per quanto sia più abile ad offendere, poi, non disdegna nemmeno di contribuire alla fase di non possesso della sua squadra.

https://www.youtube.com/watch?v=n58XVXLesOQ

Ismail Azzaoui

Per chiudere questo pezzo, butto lì un nome che non è affatto detto salirà alla ribalta già in questo 2016, ma appuntatevelo perché non si sa mai. Il ragazzo in questione non è né tedesco né cresciuto calcisticamente in Germania.

Sto parlando di Ismail Azzaoui, belga di origine marocchina nato a Bruxelles nel 1998 e cresciuto nell’Anderlecht, da cui lo prelevò il Tottenham un anno e mezzo fa. Dopo essere stato tra i protagonisti delle cavalcate europee e mondiali dell’U-17 del suo paese è quindi passato al Wolfsburg, trovando l’esordio lo scorso 21 novembre nel 6–0 casalingo ai danni del Werder Brema.

Ala destra di grande talento, siamo di fronte al classico giocatore che può diventare tutto o niente, nella vita. Perché se da un punto di vista tecnico la scuola belga — tra le migliori al mondo, oggi — si vede tutta, il ragazzo sembra ancora immaturo (ma vista l’età sarebbe strano altrimenti) e30 incostante.

Se saprà crescere in questo senso Azzaoui potrà sicuramente ritagliarsi un posto in Bundesliga. Per intanto si accontenta di essere una delle migliori sensazioni di un calcio che tanti giocatori di qualità sta sfornando negli ultimi anni.

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