La Saga degli Islandesi

Crampi Sportivi
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4 min readJun 22, 2016

Gli islandesi amano il calcio, ormai è evidente. Prima dell’avvento della palla di cuoio e dei campi indoor, però, dalle parti del 66° parallelo il passatempo principale era un altro. Complici le tendenze del meteo locale, a Reykjavík e dintorni si legge e si scrive un sacco. Secondo una statistica, un islandese su 10 nella vita arriva a pubblicare almeno un libro; i libri sono il regalo preferito a ogni occasione e librerie di ogni sorta abbondano in tutti i singoli paeselli sparsi lungo la Route One.

All’origine di tutto ciò ci sono le Saghe, i racconti epici, a metà tra storia e leggenda, che raccontano le vicende dei primi colonizzatori che giunsero sull’isola atlantica intorno all’anno 1000. Ai nostri giorni ne sono arrivate circa quaranta, e continuano a sorprendere gli studiosi per la loro ricchezza e complessità letteraria. Alcuni ritengono gli islandesi gli inventori del genere-romanzo. Noi abbiamo scelto 8 citazioni da alcune delle saghe islandesi più famose per raccontare i punti-chiave dell’impresa della nazionale di Lagerback, che da ieri è tra le migliori 16 d’Europa.

I. Jafnan er hálfsögð saga ef einn segir.

Una favola è raccontata solo a metà se la racconta una sola persona.
(Grettis saga, capitolo 46)

II. Með lögum skal land vort byggja en eigi með ólögum eyða.

Con le regole la nostra terra sarà colonizzata, senza regole devastata.
(Njáls saga, capitolo 69)

Lars Lagerback le regole della sua Islanda le ha stabilite in 5 anni di lavoro: compattezza, ordine, unità, concretezza. “Abbiamo pescato l’Inghilterra agli ottavi? Bene, non ho mai perso contro di loro”.

III. Langvinirnir rjúfast síst.

I vecchi amici sono gli ultimi ad andarsene.
(Grettis Saga, capitolo 82)

Bandiera, esempio, leggenda. Eiður Smári Guðjohnsen, il vecchio amico del calcio islandese, ha esordito in una competizione continentale per nazionali contro l’Ungheria, a quasi 38 anni. Contro l’Austria è rimasto in panchina, a godersi la Storia.

Le spalle di uno sono vulnerabili, a meno che uno non abbia un fratello.
(Grettis saga, capitolo 82)

Kári Árnason nelle tre partite del girone è stato il fratello preferito dei difensori islandesi, e soprattutto del portiere Halldórsson. A vent’anni aveva rinunciato a proseguire gli studi universitari in America (è laureato in economia) pur di provare a diventare un calciatore e giocare con la sua nazionale. In Francia ha capito che è stata la scelta migliore della sua vita: “Sono arrivato agli ottavi di finale insieme ai miei migliori amici. Se alzo lo sguardo, sugli spalti conosco la metà dei presenti. È indescrivibile”.

V. Hann var dýrið frá degi, jafnvel þótt hann varð aftur maður á nótt.

Era una bestia di giorno, anche se tornava a essere uomo di notte.
(Hrolf Kraki’s saga)

Capitan Aron Gunnarsson con le sue rimesse laterali, la sua barba, la sua cattiveria: la parmense Erreà, sponsor tecnico della nazionale, gli ha persino dedicato un post a tinte hard. ‘Nuff said.

VI. En fleira er mönnum til hugganar en fébætur einar.

Ci sono molte più cose a cui gli uomini dovrebbero pensare, oltre ai soldi.
(Grettis saga, capitolo 47)

“Hanno una mentalità molto piccola, non andranno da nessuna parte”, ha detto Cristiano Ronaldo al termine di Islanda-Portogallo. Gli islandesi non l’hanno presa benissimo: negli scorsi giorni sui social (e gli islandesi adorano i social) è stato un proliferare di tricks con l’avida suscettibilità del pallone d’oro nel mirino. Se volesse, Ronaldo potrebbe facilmente comprarsi i cartellini di tutti e 23 i convocati islandesi. Ma l’Islanda è finita davanti al Portogallo nel girone.

Stai cercando più guai di quelli che ti servono, ma avrai voglia di morire qui prima che la sera arrivi.
(Svarfdæla saga)

Adesso non si fa che parlare di “Islanda sorpresa dell’Europeo”, ma alla vigilia del torneo le attenzioni degli underdog seekers erano quasi tutte sull’Austria. Alexander Dragović (espulsione all’esordio e rigore sbagliato contro l’Islanda) è il simbolo del fallimento della squadra di Koller, che si è cercata guai credendo di potersi facilmente giocare la qualificazione all’ultima partita, contro l’Islanda. Halldorsson e compagni, invece, hanno rassicurato a modo loro tutti quelli che “tifare Islanda è hipster, ma non fatevi illusioni…”

VIII. Enginn er alheimskur, ef þegja má.

Nessuno è totalmente folle se è capace di restare in silenzio.
(Grettis saga, capitolo 88)

Gummi Ben, amatissimo cronista della tv islandese, non è proprio capace di restare in silenzio. Quindi è un po’ folle. Esattamente come tutti i suoi connazionali in questa estate più calda del solito. Ci siamo fatti tradurre il testo completo della cronaca del nostro eroe al momento del gol di Traustason e ve lo riportiamo di seguito, nel caso vi venisse voglia di ripeterlo come un mantra per invocare un sole di mezzanotte anche dalle nostre parti:

(ripetere ad libitum)

Articolo a cura di Leonardo Piccione

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