La squadra che il Genk avrebbe avuto se…

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
Published in
6 min readApr 20, 2018

Ciò che più colpisce nei cittadini di Genk, città belga di lingua olandese situata nella regione fiamminga delle Fiandre, è la passione per la squadra locale di calcio, il K.R.C. Genk. Approdato nel 1996 alla massima serie del calcio belga, il club ha collezionato la vittoria di tre coppe nazionali (1997/98, 2000/01 e 2008/09) e, soprattutto, di tre campionati (1998/99, 2001/02 e 2010/11). Storica la sua partecipazione alle edizioni del 2002/03 e del 2011/12 della Uefa Champions League. Grazie a questi successi, lo stadio di Genk, il Luminus Arena (prima Fenix Stadium e Cristal Arena), è diventato uno dei più importanti scenari del panorama calcistico fiammingo. Oggi il club fatica ad imporsi in ambito europeo, anche a causa della vendita di numerosi giocatori, provenienti in gran parte dal talentuoso settore giovanile, nel corso degli ultimi anni. E se ciò non fosse successo? Andiamo a scoprire che razza di formazione stellare potrebbe oggi vantare la squadra belga.

Portiere — Thibaut Courtois

Figlio di una coppia di pallavolisti, è considerato un top player nel suo ruolo. Non a caso, è stato inserito nella lista dei migliori calciatori nati dopo il ‘91, nonché secondo miglior portiere del mondo nel 2014. Si distingue per il senso del piazzamento, le doti caratteriali e per la notevole abilità nelle uscite alte. La sua reattività tra i pali, inoltre, gli consente di ben figurare anche in situazioni di uno contro uno con l’attaccante avversario. Si vocifera che sulle sue tracce ci sia il Chelsea, con Abramovich pronto a fare follie per portarlo alla sua corte dopo esser stato ammagliato dalla sua prestazione in una partita di Europa League, ma il club fiammingo non ha nessuna intenzione di cederlo.

Centrale destro — Christian Kabasele

Ripulitore della squadra, riesce letteralmente a strappare il pallone dai piedi avversari tirandolo il più lontano possibile. Un calciatore così serve sempre, e pensare che le poche volte in cui riesce ad uscire palla al piede fa anche una discreta figura.

Libero — Kara Mbodji

Originario del Senegal, inizia la carriera nel Diambars, società calcistica con sede nella città di Saly. Dopo due stagioni al Tromso, viene acquistato dal Genk nell’estate del 2013. Da allora è divenuto un punto fermo nelle retrovie degli undici titolari. Nonostante i 192 centimetri e gli 86 chili, il suo punto forte è la velocità, grazie alla quale neutralizza efficacemente i tentativi di sfondamento degli avversari.

Centrale sinistro — Kalidou Koulibaly

Semplicemente paragonabile a una montagna grazie alle sue spiccate doti fisiche, elegante nei movimenti, abile nel far ripartire l’azione e polivalente. Ha tutto. Dopo alcune difficoltà tecnico-tattiche in cui è incappato al suo esordio nel calcio professionistico, è riuscito a migliorare giorno dopo giorno il suo rendimento. Acquistato da parte della proprietà fiamminga dal Metz per appena 1,2 milioni, si è rivelato un vero affare. Oggi vale 50 volte tanto. Dietro non si passa.

Esterno sinistro — Yannick Carrasco

Nato nel piccolo comune di Ixelles da padre portoghese e madre spagnola, ha un ottimo piede destro e può essere utilizzato su ambedue le corsie del campo o in posizione centrale. La sua precisione di tiro e l’ottima tecnica individuale gli consentono inoltre di risultare decisivo negli inserimenti sulle palle inattive o sui cross in movimento. Il rapido scatto e il sontuoso dribbling fanno di lui uno dei migliori contropiedisti al mondo. I suoi genitori spingano per uno suo trasferimento a Madrid, sponda Atlético, ma il grande sogno è quello di vincere qualcosa d’importante con la maglia biancoblù. Resta.

Mediano — Wilfred Ndidi

Gioca prevalentemente come mediano davanti alla difesa, facendo della lotta e del recupero della palla i suoi punti di forza. Inizia la sua carriera in Nigeria, nel Nath Boys, e nel 2015 si trasferisce nel club fiammingo. Terzo anno di presenze consecutive per lui, non si ferma mai.

Centrocampista centrale — Sergej Milinkovic Savic

Soprannominato il “Sergente”, è il fulcro del centrocampo della squadra belga. Ha un’ottima tecnica di base e propensione all’inserimento in area avversaria, dalla quale riesce a calciare con entrambi i piedi verso la porta avversaria. Ciò che lo rende unico nel suo genere è, però, l’estrema facilità con la quale riesce a vincere numerosi duelli aerei, sia in fase difensiva che offensiva. 191 cm di talento puro. La sua carriera inizia in terra natia, la Serbia, con il Vojvodina. Dopo una sola stagione con il club che lo lancia nel calcio professionistico, caratterizzata da 16 presenze, 4 reti e un trofeo vinto, viene notato dagli emissari del club belga che con appena 400 mila euro riescono ad aggiudicarselo.

Nel 2015 la Lazio prova a portarlo nella città eterna offrendo 10 milioni di euro, ma dal calciatore arriva un secco no. Attualmente è seguito dai maggior club europei, pronti a dar vita ad un’asta che parte da più di 100 milioni, ma l’imminente rinnovo del contratto a vita con il Genk è pronto a chiudere la questione una volta per tutte.

Esterno destro — Leon Bailey

Dalla lontana Giamaica con ardore. Mancino naturale, per lui saltare l’avversario palla al piede è come bere un bicchier d’acqua, possiede discrete doti balistiche che gli consentono di mandare in porta i propri compagni di squadra con assist precisi. Il Genk lo nota non appena tredicenne ma, a causa dell’età e dell’assenza dei documenti di soggiorno regolari, lo tessera soltanto nel 2014. Mai mollato.

Trequartista — Kevin De Bruyne

Playmaker da capogiro, sforna assist al bacio. Anche lui inserito nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1991, eccelle nella tecnica e nella velocità in progressione, dove può svariare su tutto il fronte offensivo grazie alla sua duttilità. Il suo tiro dalla distanza è incantevole ed i suoi calci di punizione possono tranquillamente essere paragonati a pennellate di Giotto.

Cresce calcisticamente nei rivali del Gent, dove viene ingaggiato a 12 anni ed inserito nel settore giovanile, dal quale, messosi in luce due anni più tardi viene acquistato dal Genk. Nel corso degli anni è diventato un punto cardine della squadra, ragion per cui nel 2014 viene convocato dalla nazionale belga per il mondiale in Brasile. Anche qui spicca, segnando il suo primo gol nella competizione agli ottavi di finale. Ora lo attende la Champions League e poi chissà, forse, il pallone d’oro.

Seconda punta — Divock Origi

Di origine keniota, figlio di Mike, anche lui attaccante storico del club fiammingo, è l’esempio del detto “gli opposti si attraggono”: nonostante il fisico imperioso e l’altezza, è infatti un razzo. Sfornato direttamente dal settore giovanile è ormai uno dei senatori del club. Il suo apporto nello spogliatoio è imprescindibile.

Prima punta — Christian Benteke

Di finalizzatori come lui ce ne sono veramente pochi. Ha la struttura muscolare di un attaccante da area di rigore, ma sa muoversi come una seconda punta, allargandosi spesso sulle fasce senza concedere punti di riferimento ai difensori. Insomma, fa reparto da solo. Lo Standar Liegi, club con cui ha esordito, vorrebbe riprenderselo ma ormai è troppo tardi. Ogni lasciata è persa.

Nel caso in cui qualcuno fosse a corto di fiato nessun problema, ecco qualche sostituto d’eccellenza.

Koen Casteels

Al Genk Casteels è passato solo per crescere, perché l’Hoffenheim è stata la squadra che l’ha veramente lanciato nel calcio che conta. Tuttavia, senza il KRC, non saremmo qui a raccontarlo.

Timothy Castagne

Proveniente dal settore giovanile, tecnicamente solido ed in grado di incidere al livello offensivo. Il suo primo gol con la maglia biancoblù arriverà molto presto.

Sebastien Pocognoli

Nato a Liegi ma di origini italiane, se chiamato in causa, può essere schierato sia come tezino che come esterno di centrocampo, in entrambi i casi a sinistra. Due in uno, mica male.

Neeskens Kebano

Non sorprende più il fatto che sia l’ennesimo giocatore di origine africane all’interno del club. Stavolta, il Genk, lo pesca dal PSG che sottovaluta le sue potenzialità. Centrocampista con un innato fiuto del gol, quanti se ne trovano in giro?

Steven Defour

Dopo una trafila tra le giovanili del Zennester e del Malines, nel 2002 approda al Genk. Talento innato, su di lui ci sono gli occhi dello Standard Liegi ma deve tutto al club fiammingo che ha deciso di puntare su di lui quando mai nessuno lo avrebbe fatto. Amore e dedizione, espressi con una cattiveria innata in mezzo al campo.

Jelle Vossen

La Jupiler Pro League vede in lui uno dei cannonieri più prolifici della storia. E il suo passaggio al Genk ha testimoniato la sua crescita, visto che il KRC ha visto il suo passaggio sul tabellino dei marcatori per ben 77 volte (102 comprendendo Cercle Brugge e Club Brugge).

Articolo a cura di Andrea Angelucci Classe ’95, studente di Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma e appassionato di musica inglese, inizia a dedicarsi alla scrittura quando capisce di non poter avere un futuro con il pallone tra i piedi.

--

--