La squadra di mostri che non ha mai vinto il Pallone d’oro
Quella ragazza che hai sempre amato e con cui non sei mai stato, la figurina mancante di quell’album quasi finito, l’equazione che ti sembra sia quasi venuta e che poi invece svela un risultato che sballa tutto, che ti deve far ricominciare tutto da capo. Sulle spalle una carriera, un numero. E un nome. La consacrazione tra questi tre elementi passa per l’elezione di primus inter pares, per i calciatori, vincere il Pallone d’Oro. Ma per tanti che l’abbiano vinto, non ce n’è un numero consistente che avrebbe dovuto stracciare ogni altro concorrente? Oggi si va per squadre, classifiche, ecco quella dei delitti calcistici più sanguinosi che siano mai stati compiuti: la squadra dei palloni senza oro.
Portiere — Gianluigi Buffon
Eh, ma sai, per i portieri è difficile. Perché? Per la questione della distanza percepita tra un gol subito e uno inflitto? Perché vendono meno magliette? Fatto sta che a quasi 40 anni Buffon ancora è vivo, vitale e vincente (gli manca solo la Champions League ma c’è chi l’ha vinto per molto meno) e a questo punto meriterebbe due Palloni d’oro, quello del 2006 che gli spettava di diritto per l’incredibile Mondiale disputato e uno alla carriera.
Terzino destro — Philip Lahm
Champions League nel 2013, coppa del Mondo nel 2014 e una carriera da leader dei Baylacticos. Avrebbe meritato quantomeno una menzione speciale.
Centrale destro — Franco Baresi
Solo per il fatto di essere stato il Capitano del Milan più forte di sempre, avrebbe meritato il Pallone d’oro in almeno un paio di occasioni: nel 1989 (Coppa dei Campioni + Intercontinentale) se non, al merito, nel 1994 (Scudetto+Coppa dei Campioni, quest’ultima vinta senza essere sceso in campo in finale). Tanto più che all’epoca era probabilmente il miglior difensore europeo.
Centrale sinistro — Carles Puyol
Altro Capitano leggendario, altra macchina in grado di costruire i successi partendo dalle retrovie, altro capo carismatico come nel calcio se ne sono visti pochi. Altro campione ad avere avuto numerose occasioni per sollevare un Pallone d’oro.
Terzino sinistro — Paolo Maldini
Stesso discorso che vale per Baresi, ma a maggior ragione considerato che i successi di Franco Baresi sono stati condivisi anche con il suo successore alla fascia di Capitano, il quale peraltro ha continuato a vincere scudetti e Coppe dei Campioni per un altro decennio o poco più. Inoltre, se facciamo il rapido conto tra trofei vinti, lunghezza della carriera ed effettiva forza in campo, probabilmente Paolo Maldini è stato anche uno dei primi tre difensori al mondo nella storia del calcio. Poi, chi lo ama come noi, pensa addirittura che sia stato il primo in assoluto.
Per il ruolo del centrocampista in generale (inteso come tutti i centrocampisti che non necessariamente hanno vocazione offensiva, diversamente dagli Zidane, dai Figo e dai Nedved) vale un discorso unico, e cioè quello di stare un passo indietro nel conto finale delle conclusioni, quel passo che ovviamente li separa dalle primissime luci della ribalta. In quest’ottica si delineano profili fondamentali per una vittoria o un’impresa sportiva, oltre a profili di giocatori completi, universali, in alcuni casi irripetibili. E qui la lista è lunga, e ci limiteremo agli esempi più recenti.
Xavi Fernandez e Andres Iniesta
Andrea Pirlo
Steven Gerrard
Ryan Giggs
Clarence Seedorf
In attacco, la lista diventa vertiginosa per grandezza e numerosità.
Raùl Gonzales Blanco
Tra tutti i casi presi in esame il suo è forse quello più sanguinoso, in rapporto al suo talento e alla sua carriera. Sbocciato e consacratosi nel Real, perde spazio nell’epoca dei Galacticos ed esce dal giro della Nazionale spagnola prima del ciclo trionfale. Una serie di sfortunati eventi che purtroppo hanno contribuito a commettere un crimine contro il pallone.
Thierry Henry
Campione del Mondi giovanissimo, d’Europa due anni dopo e d’Inghilterra varie volte, icona pop del pallone, con una parentesi nel Barcellona migliore, ma soprattutto giocatore da sogno: veloce, tecnico, prodigioso, letale. Eppure non l’hanno mai votato come primo tra i finalisti.
Diego Milito
Nel 2010, dopo il Triplete conseguito con l’Inter, non arrivò nemmeno tra i primi tre finalisti. Forse l’ultimo a poter minare davvero lo strapotere di Messi e Ronaldo in termini di vittoria del Pallone d’oro, non certo per le qualità calcistiche in senso universale, ma per i meriti sportivi sul campo, quell’anno in particolare.
Dejan Savicevic
Per quanto dato al calcio europeo, non solo in termini di vittorie, ma di genio, e di spettacolo.
Gabriel Omar Batistuta
In Europa ha vinto troppo poco, ma trovatene uno più forte di lui nel suo ruolo puro, quello di goleador trascinatore e implacabile.
Francesco Totti
Campione del Mondo nel 2006 e Scarpa d’oro nel 2007, sopra Van Nistelrooy. Per il resto il suo talento è stato penalizzato dal fatto di aver vinto poco, in Italia, e soprattutto da quell’Europeo del 2000 sfumato in finale. Chissà ad averlo vinto nel 2000, come sarebbe stata la sua carriera. Se sarebbe stata diversa o meno. Unica consolazione, per il giocatore italiano più forte di tutti i tempi in rapporto alla durata della sua carriera (ove Baggio è il più talentuoso in senso assoluto e amato e Rivera il più di successo), la clip in cui Luis Figo gli fa gli auguri per il suo quarantesimo compleanno e ammette che sedici anni prima sarebbe stato lui a dover ricevere il premio. Come a dire, incoronato dal campione in carica. Una corona però ceduta troppo tardi.
Diego Armando Maradona
Qualora non bastasse il fatto di essere stato il più grande calciatore della storia, una Coppa Uefa e due scudetti con il Napoli avrebbero comunque potuto sopperire. Ma all’epoca il Pallone d’oro era riservato solo a giocatori nati in Europa, non importava la loro militanza. Questo per dire quanto nasce imperfetto e inattendibile questo premio. In realtà a Diego fu poi conferito un riconoscimento alla carriera da France Football nel ’96, come a dire meglio tardi che mai.