La squadra niente male che il Southampton avrebbe avuto se…

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
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7 min readFeb 1, 2017

Fino agli anni 2000, Southampton ha avuto un ruolo secondario nella piramide del calcio inglese. Due le cose che identificavano i Saints con la memoria popolare: The Dell — lo storico impianto, casa per 103 anni del club prima di esser demolito — e Matt Le Tissier, altrimenti conosciuto come Le God per le sue capacità tecniche e la fedeltà di lungo corso al club.

Fondato nel 1885 e gestito dai membri della St. Mary’s Church (una chiesa della città), la storia del Southampton è lunga, ma vede in una vittoria in F.A. Cup e in un secondo posto a cavallo tra anni ’70 e ’80 il picco di risultati. La retrocessione del 2005 aveva chiuso un’era da 27 stagioni in Premier e lanciato il club in una spirale orrenda.

Il Southampton è arrivato a giocare in terza divisione nel 2009, una categoria nel quale il club non figurava da oltre cinquant’anni. Ci è voluto Nigel Adkins e una doppia promozione per tornare in Premier, dove il Southampton è tornato da quattro anni, dando l’impressione di poter puntare più in alto con la programmazione e con un mercato intelligente.

La crescita economica del brand Premier League ha permesso ai Saints di incassare molti soldi dalle cessioni e spenderne una parte in interessanti soluzioni per riempire quelle partenze. Ma che sarebbe successo se il presidente Ralph Krueger — ex giocatore tedesco della NHL, passato al calcio in veste dirigenziale — avesse detto no? Se ci fossero stati tanti rifiuti perché la situazione economica della Premier lo consentiva?

Magari oggi avremmo un undici di livello e una panchina con tante soluzioni, soprattutto davanti. A guidarlo ci sarebbe quel Ronald Koeman che ha fatto persino meglio di Mauricio Pochettino, che pure al Tottenham ha confermato quelle doti inizialmente mostrate al St. Mary’s.

Portiere — Frasier Forster

Annoverabile tra gli errori del Newcastle in anni recenti, è stato lasciato andare dai Magpies senza troppi rimpianti. Dopo due anni in prestito al Celtic, i SuperHoops l’hanno acquistato a titolo definitivo.

La sicurezza mostrata a Glasgow l’ha poi portata anche a Southampton, dove avevano bisogno di un rinforzo dopo l’addio di Kelvin Davis. Io non ho ancora capito perché non abbia una doppia cifra di presenze con la nazionale inglese. Non è normale che uno con quel fisico abbia un’agilità di prim’ordine.

Terzino destro — Nathaniel Clyne

Prodotto del vivaio del Crystal Palace, è stato proprio il Southampton a dargli una chance in Premier, visto che all’epoca le Eagles non riescono a tornare in prima divisione. Da quel momento, Clyne ha conquistato la nazionale inglese e ha persino rifiutato l’offerta del Liverpool.

https://www.youtube.com/watch?v=uhJtetX6yqo

Centrale destro — José Fonte

Da lì, sei anni di progressi, culminati nella vittoria a Euro 2016 con il Portogallo. Recentemente è stato ceduto al West Ham per 10 milioni di euro, ma non c’è dubbio che il suo nome rimarrà stampato nella storia dei Saints. In un universo alternativo, una sua zuccata ha regalato la seconda F.A. Cup della storia al club.

Centrale sinistro — Dejan Lovren

Il croato è forse uno degli esempi pratici di come il player trading avrebbe economicamente aiutato il club: preso dall’Olympique Lione a un discreto prezzo, il Liverpool l’avrebbe voluto per rinforzare la difesa. Invece i Saints han detto “no” e oggi il centrale guida la retroguardia biancorossa.

Terzino sinistro — Gareth Bale

Chi? Sì, proprio lui.

A volte ci si chiede se giocando qualche metro più avanti sarebbe potuto esser più devastante. Tuttavia, le ali sono già abbondanti e un terzino come lui non si butta via. Il suo piede mancino è riuscito a segnare da posizioni siderali e una sua rete ha regalato la qualificazione alla Champions League nel preliminare contro il Milan.

https://www.youtube.com/watch?v=4sCYFvXvC6k

Mediano di rottura — Victor Wanyama

Non so quale sia la connessione tra Celtic e Southampton, ma anche qui ci siamo. Primo keniota a segnare in Champions League (al Barca!), arriva in Premier per rafforzare la cerniera di centrocampo. I risultati sono ottimi e diventa uno dei giocatori più utili alla causa.

Nato in una famiglia di calciatori (il fratello è MacDonald Mariga), ha persino velleità cinematografiche. Visto che è anche un discreto user di Twitter, tutto ottimo.

Mezzala destra — Morgan Schneiderlin

Arrivato quasi in silenzio dallo Strasburgo, il francese è mezzala che sa coniugare qualità e quantità. Anche la Francia l’ha notato, tanto da convocarlo in nazionale. Idolo dei tifosi, Schneiderlin si è conquistato tale fama quando ha deciso di unirsi al club nonostante i rivali del Portsmouth — all’epoca in Premier — l’avessero avvicinato per acquistarlo.

Mezzala sinistra — Adam Lallana

In questo mondo parallelo, si è legato a vita al Southampton e veste quella fascia al braccio con la stessa eleganza con la quale realizza gol come questi. Jurgen Klopp, arrivato nel frattempo a Liverpool, commenterà: «Lallana è un giocatore incredibile: ho sempre saputo quanto valeva». Non è un caso che si sia preso il premio di miglior giocatore inglese del 2016.

Ala destra — Dušan Tadić

Mancino estroso e dal senso dell’assist iper-sviluppato, è come un dio greco al quale han tolto il giocattolo e lui se lo riprende con gli interessi. Vede linee che il 4–3–3 dei Saints agevola, ma che probabilmente solo Tadić potrebbe disegnare. I compagni ringraziano e nell’ultimo biennio è stato principe degli assist in Premier, nonché autore del gol-vittoria a Manchester.

Ala sinistra — Sadio Mané

Giocatore di un’intelligenza tattica quasi ripugnante, Mané può contare su ottime doti atletiche e su una tecnica di base solida. Emerso nel quadro del fenomeno Red Bull a Salisburgo, ha realizzato la tripletta più veloce nella storia della Premier. E soprattutto diverte ogni domenica i suoi tifosi con le sue accelerazioni.

https://www.youtube.com/watch?v=COIJRVxTwBY

Centravanti — Graziano Pellè

Se sentite un po’ di orgoglio nostrano, fate bene. Nessuno avrebbe scommesso su Graziano Pellè appena quattro anni fa, quando faceva la tribuna a Parma o aiutava la Samp a risalire dalla B. Invece il biennio al Feyenoord l’ha consacrato, mentre le sue acrobazie al St. Mary’s sono ormai rinomate.

Grazie al Southampton, Pellè ha potuto conquistare anche la nazionale italiana, orfana di un centravanti fisico e vecchio stile. Per questo, le offerte della Cina sono state rigettate quest’estate, col rischio di buttare il credito accumulato in questi anni.

Con la squadra ormai costantemente coinvolta in competizione europee, è normale avere una buona panchina che possa supportare i titolari e garantire un sano turn-over.

Maarten Stekelenburg

Arrivato in prestito dal Fulham, viene riscattato a prezzo di saldo. In fondo, l’esperienza di uno così serve.

Altro enfant prodige del vivaio dei Saints, esordisce giovanissimo da professionista. A 16 anni in campo con il Southampton, a 19 la prima chiamata in nazionale. I 35 milioni pagati dal Manchester United sarebbero stati una ghiotta opportunità, ma un infortunio ha spostato il tutto più in là. Per ora si rimane a casa.

Calum Chambers

Capace di disimpegnarsi in più posizioni, Chambers non è poi riuscito a trovare un ruolo preferito. Ciò nonostante, è giovane e potrà solo migliorare.

Virgin van Dijk

Altro passeggero della tratta Glasgow-Southampton, l’ex Celtic ci ha messo un po’ prima di esplodere. Oggi è il primo ricambio per i due centrali, nonché una speranza di rinascita Oranje per la rappresentativa nazionale.

Ryan Bertrand

Semi-riserva nel Chelsea, ha la fortuna di giocare la finale di Champions League vinta a sorpresa contro il Bayern a Monaco di Baviera. Dopo aver assorbito tutto il possibile dalle ceneri di Ashley Cole, continua il giro di prestiti. La fermata giusta è Southampton, dove si può maturare tranquillamente.

Steven Davis

Proud Gers-man e capitano della nazionale nord-irlandese che ci ha sorpreso tutti a Euro 2016, oggi è anche uno dei riferimenti del Southampton. La reputazione di entrambe le parti è cresciuta dall’arrivo del centrocampista nel 2012.

James Ward-Prowse

Classe ’94, è il nuovo — manco troppo — che avanza in casa Saints. Otto anni nelle giovanili, ha esordito in prima squadra a 16 anni in Championship. Oggi è uno dei cardini della squadra, nonché capitano dell’U-21 inglese.

Tutto bene, eh. Se non fosse che JWP è nato a Portsmouth e viene da una famiglia che tifa Portsmouth, ovvero gli acerrimi rivali del Southampton.

Jordy Clasie

Ultima eredità del contingente Eredivisie passato al Southampton, ha bisogno ancora di tempo per acclimatarsi alla Premier. Ciò nonostante, le premesse sono più che buone.

Alex Oxlade-Chamberlain

Viene da chiedersi cosa diano in casa Southampton ai ragazzi del vivaio. L’Arsenal si fa avanti per lui quando ha 17 anni, ma i Saints non se la sentono di sacrificarlo sull’altare del bilancio. The Ox rimane, aiuta a riportare il club in Premier e poi si fa togliere il posto a causa di esuberanze tecniche mai del tutto sparite.

Theo Walcott

In un’altra vita è probabilmente l’eroe di un grande club inglese. In questa gioca ogni tanto in nazionale ed è un Aaron Lennon parte seconda. Utilissimo per spezzare la resistenza delle squadre avversarie nel finale, non ha mai potuto superare il peso delle aspettative nei suoi confronti.

https://www.youtube.com/watch?v=PzpfAU6rJsI

Jay Rodriguez

Vi ricordate il bel 2013–14, quando il Southampton dispensa bel calcio e stupisce la Premier? Diversi giocatori hanno poi partecipato alla spedizione brasiliana del tremendo Mondiale 2014, chiuso con una precoce eliminazione.

Tra di loro avrebbe dovuto esserci Jay Rodriguez, arrivato al St. Mary’s al ritorno in Premier e che era esploso in quel biennio dopo l’avventura al Burnley. Poi un infortunio al crociato gli aveva impedito di andare in Brasile e costretto a un recupero durato un anno e mezzo. Non si sono scordati di lui in società: rinnovo per il prezioso back-up di origini spagnole.

Charlie Austin

La vera riserva di Grazianone, l’uomo che in assenza del centravanti italiano è il punto di riferimento della manovra offensiva. Dopo tanti gol nelle serie minori, si meritava una chance del genere.

Rickie Lambert

Una sorta di monumento. Ha firmato un contratto in bianco giusto un paio d’anni fa. Di fronte all’enorme mole di gol realizzati per riportare il Southampton in Premier, qualcuno ha proposto anche di erigere una statua per Lambert all’entrata dello stadio. Difficile dargli torto: sono 139 gol in sette stagioni con i Saints.

https://www.youtube.com/watch?v=efaLlf-T3kg

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