L’asse ispano-finlandese per l’alloro: la Ferrari cala il duo vincente per il ritorno alla vittoria

Crampi Sportivi
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5 min readMar 1, 2014

Räikkönen-Alonso, si ricomincia: da nemici a compagni per il Mondiale nuovamente a Maranello. I due sempre avversari durante gli anni, saranno in squadra per riportare il titolo alla Ferrari dopo sette stagioni.

Sono passati poco più di quattro anni da quando Kimi Räikkönen ha salutato Maranello e bisogna subito chiedersi: chi avrebbe mai scommesso sul ritorno del finlandese in Emilia? Lo scenario di quasi un lustro fa era abbastanza inequivocabile: Montezemolo scocciato da una stagione deludente prese di mira il finlandese, apparentemente svogliato e ormai lontano dal cuore di molti tifosi rossi. Complice una macchina mediocre, Räikkönen non fu competitivo come doveva; la sua indole un po’ “pigra”, poi, non lo fece passare di buon occhio di fronte al numero uno della Ferrari. A fine anno, dopo appena una vittoria e il sesto posto nella classifica finale, il finlandese fu silurato. Ora il pilota di Espoo torna a 34 anni con una nuova reputazione, una maturità notevole e la solita velocità (l’unica cosa che non gli è mai mancata in tutta la sua carriera). I due ottimi anni alla Lotus hanno dato i loro frutti: due vittorie (in Australia nel 2013, ad Abu Dhabi l’anno prima) e quindici podi hanno riacceso l’interesse della Ferrari. Räikkönen ha firmato un biennale e dividerà il box con Fernando Alonso: duo alla pari o ci sarà una prima guida?

Le prime immagini del finlandese sulla Ferrari.

È il dubbio che hanno un po’ tutti a Maranello e dintorni. La gerarchizzazione dei piloti nella “rossa” ha funzionato solo quando c’era un pilota nettamente più forte dell’altro in quanto a curriculum vitae: lo si è visto con Schumacher e Barrichello, lo si è notato con Alonso e Massa. Ma quando Felipe e Kimi hanno condiviso il box nel triennio 2007–2009 (almeno fino all’incidente di Massa in Ungheria), la disparità non è stata così netta. Il finlandese ha vinto il Mondiale, il brasiliano no: la differenza è stata tutta qui, con l’ex Sauber più continuo nei risultati, mentre l’ex McLaren ha avuto dei momenti più fulgidi. Poi l’addio consumato con rabbia e il ritorno solo due anni fa, quando la Lotus lo ha cercato. L’addio con la casa francese, poi, non è stato dei migliori (per usare davvero un eufemismo): tra pagamenti arretrati e insulti nelle comunicazioni radio, Räikkönen ha quasi rischiato di far passare in secondo piano un terzo e un quinto posto in classifica Mondiale.

Sull’account Twitter della Lotus hanno preso bene l’addio di Kimi.

Intanto, in casa Ferrari, le delusioni sono continuate. Niente Mondiale, con il 2010 e il 2012 anni di rimpianti, mentre il 2011 e il 2013 sono stati nettamente dominati dalla Red Bull. Ora ci si riprova con una coppia volutamente capace di vincere il titolo con entrambe le guide. La domanda è: si sopporteranno? Prima o poi uno dei due sbroccherà perché l’altro è favorito? Di certo, guardando la storia, possiamo capire come entrambi soffrano le gerarchie non chiare, sebbene lo spagnolo sia di certo meno abituato a queste situazioni.

Hamilton-Alonso nel 2007 in McLaren: una grande sfida, anche a colpi proibiti.

Ripensiamo alla carriera dei due. Entrambi hanno spesso battuto i propri compagni di scuderie nelle squadre nelle quali hanno corso, però sono arrivati in situazioni diverse. Räikkönen regolò Coulthard e Montoya alla McLaren, Massa nella prima stagione con la Ferrari e ha avuto Grosjean in pugno per un anno e mezzo, finché le beghe con la Lotus non hanno modificato l’equilibrio nella squadra. Diversa la situazione per Alonso: gioco facile con Fisichella e Piquet jr. in Renault, così con Massa in Ferrari. Tuttavia si ricorderà come con Hamilton le cose andarono male. E sì, la scuderia di Woking preferiva il pilota anglo-caraibico, ma lo spagnolo passò tutto il campionato a rincorrere l’attuale pilota della Mercedes nel suo anno d’esordio. Insomma, anche così si spiega l’impossibilità per la Ferrari di ingaggiare Vettel. Räikkönen, in questo senso, è un pilota talentuoso, ma più discontinuo: chissà se la maturità ottenuta dal finlandese in questi anni smentirà quanto accaduto quattro anni fa.

Räikkönen (il primo da sinistra) e Alonso (il secondo da destra) esordiscono entrambi nel 2001, all’età di 21 e 20 anni. Insieme a loro, Montoya e Bernoldi.

A metà gennaio, intanto, è cominciata la seconda tornata di Räikkönen in rosso: il finlandese si è ritrovato a Maranello per conoscere nuovamente la sua vecchia squadra e per cominciare il lavoro al simulatore. Sarà un anno pieno di novità regolamentari e Räikkönen può solo guadagnarci dalla scelta di correre per la Ferrari: la Lotus è nei guai, a causa di finanze non certo tranquille; la Ferrari è una delle favorite per il 2014 e la Red Bull, altra squadra che l’aveva cercato, rischia di non dominare più come prima. Tuttavia, bisognerà vedere come la prenderà Alonso: nel caso ci fosse un duello tutto in casa per il Mondiale, la squadra starà con lui? Lo spagnolo spingerà per esser ricompensato dopo quattro anni di sofferenze con la “rossa”? Intanto godiamoci il futuro: sarà un campionato interessante e la Ferrari ha finalmente una coppia alla pari. L’ultima volta che è successo sono arrivati un titolo Mondiale e uno perso al foto-finish: se nel 2007 Massa dovette mollare le speranze mondiali nel circuito di casa e lasciar strada al finlandese, l’anno successivo fu Räikkönen a dover cedere il titolo di prima guida durante il campionato al brasiliano. Che la competizione funzioni meglio della gerarchia?

Kimi e Fernando: reggeranno in Ferrari nel 2014?

Gabriele Anello Presunto giornalista. La Roma ha Gervinho, l’Inter ha Jonathan, a noi ci è toccato lui @nellosplendor

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