Le cronache del giropalla

Crampi Sportivi
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3 min readOct 16, 2016

[…] Puer Icardus una
stabat et, ignarus sua se tractare pericla,
ore renidenti modo quas vaga moverat aura
captabat plumas, flavam modo pollice ceram
mollibat lusuque suo mirabile ghostwriter
impediebat opus […]
(Met. VIII, 195–200)

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Ovidio scrisse questi versi circa otto anni prima della nascita di Cristo a proposito di uno che si scrisse l’autobiografia a ventitré anni, o se la fece scrivere da chi per lui, a fronte di nessun risultato ancora conseguito a parte l’ego in sovrappeso, facendo un po’ il gradasso con una parte dei suoi sostenitori, per giunta con la fascia di rappresentanza sul braccio. Duemila anni dopo e spicci, invece, si conclude l’ottava giornata di Serie A e questo parallelo cronologico ha il merito di essere tutto sommato il peggio di quanto è accaduto nella settimana calcistica. Il meglio, invece, sta nell’undici scriteriato che abbiamo selezionato per voi.

Per un totale di undici reti segnate e un solo gol subito, per giunta su rigore e dopo una prestazione maiuscola del portiere del Bologna.

Quando il giropalla è scomodo

Continua, oltretutto la campagna di sensibilizzazione lanciata a mezzo social contro l’uso del giropalla. Anche questa settimana ci sono arrivate diverse segnalazioni. Ricordiamo perciò che lo scopo della campagna è quello di tutelare il termine ‘fraseggio’ dalle angherie e dalla prepotenza del termine ‘GIROPALLA’ in fase di telecronaca.

Se anche voi siete stanchi di pensare al cavallo dei pantaloni strappato quando si descrive il modo in cui la squadra fa girare il pallone, aiutateci e SEGNALATE a Crampi Sportivi ogni episodio in cui il termine GIROPALLA violenta un incolpevole ‘fraseggio’ durante una telecronaca, qualsiasi partita sia. Scriveteci e appuntate data e partita, se raccoglieremo materiale sufficiente a fine anno presenteremo un esposto alla Crusca.

Aiutateci anche voi a salvare ‘fraseggio’ e a restituire ‘GIROPALLA’ al campo che gli compete, cioè la fase di descrizione dell’area scrotale quando ci si reca dal sarto, a farsi il vestito su misura.

Uniti siamo più forti.

E ora passiamo ai premi della settimana.

Premio uomo squadra

Primo posto: Paulo Dybala

La Juventus vince senza brillare ma Paulo Dybala porta al mulino tutta l’acqua necessaria.

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Premio speciale del karma ristabilito

Primo posto- Kalidou Koulibaly

Kalidou Koulibaly perde palla e credibilità davanti a un Salah in crescita atletica, permettendogli l’assist per l’1 a 0 di Dzeko, ma riesce a recuperare poco dopo, svettando più in alto di tutti (complice anche una caccia alla farfalla di Szczesny) per il gol della bandiera azzurro. In generale, nonostante la sconfitta, la prestazione dell’armadio difensivo napolista si può dire paradossalmente positiva, specie rispetto a quella dei suoi compagni di reparto.

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Secondo posto: Hugo Campagnaro

Il vecchio Hugo decide di prendersi tutta la scena durante Pescara-Sampdoria, segnando un autogol a vantaggio degli avversari e poi pareggiando i conti per la sua squadra. A fine partita ammette di non essere fiero di aver esultato contro una ex, ma a fronte di un autogol sarebbe giusto concedergli uno statuto speciale.

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Terzo posto: Edin Dzeko

In generale, per essere uno che sbaglia spesso e volentieri sotto porta e che viene accusato di essere portato sano di poca cattiveria, Edin Dzeko sta collaudando la propria paziente, graduale terapia nel miglior modo possibile: segnando tanto come non gli capitava da anni.

Premio breakthru — Federico Melchiorri

Dalle serie minori alla massima possibile con un doppio sigillo su una vittoria a San Siro. L’Ibrahimovic della Serie B è pronto per un soprannome più fresco, e forse anche meno pretenzioso.

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Miglior gol della settimana

Primo posto: Juraj Kucka

Kuco apre le marcature per il Milan con un tris di gesti pregevoli: recupera un pallone sulla trequarti, si crea lo spazio per il tiro e infine lascia partire un sinistro potente che trafigge Sorrentino.

Secondo posto ex aequo: Valter Birsa e Paulo Dybala

Due punizioni magistrali tra le quali lasciamo scegliere chi guarda, giacché questa o quella per noi pari sono.

a — Birsa

b — Paulo Dybala

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