Le parole che avremmo voluto sentire da Kevin Durant (e che non sentiremo mai)

Crampi Sportivi
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3 min readJul 5, 2016

In anteprima per noi (The Players’ Tribune chi?!), Kevin Durant ci ha rivelato le sue vere intenzioni. Questa è la lettera che ci ha consegnato proprio a mano, salvo poi scoprire che in realtà ha firmato per i Golden State Warriors (54 milioni in due anni), nei quali formerà quella che assumo si chiamerà la Super-Death Lineup (o Morte Nera):

“Queste sono state di gran lunga le più dure settimane della mia vita da professionista. Ho capito che stavo affrontando un bivio della mia evoluzione come giocatore e come uomo, e tutto ciò prevedeva una scelta difficilissima. Cosa non avevo capito veramente, tuttavia, era il turbinio di emozioni che avrei provato durante questo percorso.

Il primo ordine che mi sono dato nel prendere questa decisione è stato di decidere basandomi sulla mia potenziale crescita come giocatore in quanto ciò mi ha sempre guidato nella giusta direzione. Ma sono anche ad un punto della mia vita dove per me ha uguale importanza trovare un’opportunità che incoraggi la mia evoluzione come uomo: lasciando la mia comfort zone, verso una nuova città e una nuova comunità. Ho deciso, dunque, di abbracciare una nuova comunità, entrando a far parte di una squadra che ha scritto pagine importantissime della storia di questa lega. Penso che il prossimo capitolo della mia carriera sarà una sfida tutta nuova, forse una delle più difficili della mia carriera. È con la voglia di riportare in alto questi colori che ho deciso di raccogliere questa sfida stimolante offertami dai Boston Celtics.

Sono nato a Washington, ma Oklahoma City mi ha veramente cresciuto. Mi ha insegnato talmente tante cose sulla famiglia, come cosa significhi essere un uomo. Non ci sono parole per esprimere cosa significhino per me i Thunder e la comunità, e cosa rappresenteranno nella mia vita e nel mio cuore, per sempre. I ricordi e le amicizie sono cose che vanno al di là del basket. Le relazioni inestimabili sono ciò che hanno reso questa decisione così difficile. Ora Boston, una nuova città, una nuova comunità, forse una delle più affezionate e legate alla propria squadra di basket. Ricominceremo quasi da zero, con una squadra giovane, cercando di rivivere i fasti del passato con la speranza e l’ambizione di creare una nuova dinastia. Sarà questa la mia vera, grande, sfida.

La mia scelta è ricaduta sui Celtics anche grazie alla splendida accoglienza che mi ha riservato non solo la dirigenza ma anche la città tutta. Persino il mio quarterback preferito, nonché leggenda bostoniana del football americano, si è prodigato per trasmettermi la passione dei tifosi di Boston. Anche David Ortiz, stella dei Red Sox, ha cercato di convincermi scrivendomi su Twitter, mentre Danny Ainge si è presentato al meeting addirittura con le mie KD 8 Nike ai piedi… come se non bastasse, sono riusciti a firmare anche una stella del calibro di Al Horford.

Ringrazio comunque tutte le franchigie che si sono interessate a me come i Miami Heat e i San Antonio Spurs, ma non c’erano proprio margini per concludere positivamente la trattativa. Avrei potuto scegliere i Warriors, una squadra già ben strutturata, ma il meeting con loro non è andato secondo le aspettative. Ad accogliermi c’erano quasi tutti: Steve Kerr, Jerry West, il proprietario Lacob, Steph Curry, Klay Thompson, Draymond Green e persino Iguodala. ‘’Vieni da noi se vorrai vincere almeno un titolo in carriera’’ dicevano in coro. Mi sono sembrati arroganti e presuntuosi, specie dopo le deludenti Finals disputate e considerato che persino con i miei Thunder avevamo rischiato di sbatterli fuori dai playoffs. Vi farò sapere, ho detto loro.

Boston sarà la mia nuova casa, però sono sicuro che mi mancherà Oklahoma City e il ruolo che ho avuto nel costruire questa squadra ammirevole. Avrò per sempre un forte legame con tutta l’organizzazione, gli amici e i compagni di squadra con i quali ho diviso il campo di battaglia per 9 anni, tutti i fan e la comunità. Proteggerò e sosterrò senza remore tutti loro e non sarò mai grato abbastanza per tutto ciò che hanno rappresentato per me e per la mia famiglia.

Russell Westbrook sarà per sempre come un fratello per me. Appena gli ho comunicato la mia decisione di andare ai Celtics mi ha mandato questo video:

Sii forte Russ, ora le chiavi della squadra sono solo nelle tue mani. So che ne farai buon uso.

Kevin Durant

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