Le storie, LA storia

Paolo Stradaioli
Crampi Sportivi
Published in
2 min readJul 6, 2017

5ª tappa — 5 luglio
Vittel > La Planche Des Belles Filles 167km
Vincitore: Fabio Aru
Leader: Christopher Froome

Stavo pensando di scrivere di due vecchi amici, incontratisi in fuga, restii ad abbandonare il sogno di una vittoria e allo svanire di questo consolati da una pacca sulla spalla reciproca. Gilbert e Bakelants avranno tempo per riprovarci. Poi ho visto Kwiatkowski in testa al gruppo a imprimere un ritmo che solo la Sky si può permettere; mi ha fatto pensare a mia sorella, totalmente estranea al mondo del ciclismo, ma divertita ogni volta che sente il nome del polacco alla tv. È uno di quei corridori che ha passato e passerà anni a fare fatica e botte (metaforiche), ma quel Mondiale — casomai — lo ha vinto e io tifavo per lui. Ero lì che riflettevo quale storia scegliere quando il regista capisce prima degli altri quello che sta per succedere e stringe l’inquadratura sul tricolore. Non quello francese, non quello di una bandiera tra la folla.

C’è anche chi si ostina a dire che non si può saltare sul divano per il ciclismo. Una fiammata del genere è permessa a pochi, anche perché tenere il passo della Sky su quelle pendenze sarebbe difficile con un cinquantino. Ma il ciclismo è una sfida prima che contro gli avversari contro la strada, anche Pantani sosteneva che andasse forte in salita per accorciare l’agonia. Fabio Aru ha dato questa impressione: spostatevi che ho fretta e non ho tempo da perdere. L’idea di Froome era la solita (ho altri due uomini che spianano la salita e poi lo riprendo io quando non ne ha più); peccato che l’allungo è di quelli studiati alla perfezione. Quando un purosangue parte, tergiversare può essere fatale. Lo scarto decisionale tra quello che i big avrebbero dovuto fare e quello che hanno fatto ha aperto un buco incolmabile. Chiedo scusa a Gilbert, a Bakelants, a Kwiatkowski, ma oggi prevale l’emozione. Non c’erano le belles filles ad attenderlo in cima, si erano nascoste come vuole la leggenda. In compenso ci siamo noi e ti aspettiamo sulle prossime vette facendo finta di non pensarti, rimuginando su possibili storie che questo Tour può regalare e rimanendo esterrefatti nello scoprire che l’unica che vogliamo ascoltare è la tua. Avanti così, Fabio!

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