L’importanza di chiamarsi Zappacosta — CS S02 E01

Crampi Sportivi
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5 min readSep 1, 2014

I giorni di settembre sono, fino all’ultimo meriggio, ariose e melodiose strofe classiche che all’avvicinarsi della notte diventano troppo buiosamente romantiche, Giovanni Papini.

Però ricomincia la Serie A.

E c’è da dire che anche i campionati esteri fanno di tutto per smentire Papini.

Vi proponiamo il meglio di questa settimana calcistica con una rassicurazione importante: “Sì, siamo tornati”.

I gol della settimana

5. José Maria Callejon in Genoa-Napoli 1–2

La prima giornata di Serie A non tiene il passo dei campionati esteri in quanto a eurogol, ma Callejon prova comunque a dire la sua, con un destro al volo che per freddezza ricorda il miglior Charles Bronson.

callejon

4. Alberto Moreno in Tottenham-Liverpool 0–3

Sarà pure arrivato da poco ad Anfield, ma Alberto Moreno non si risparmia giocate da veterano. E quando vede il campo così libero, ne approfitta alla Weah.

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3. Wayne Routledge in Swansea-West Bromwich Albion 3–0

Lo Swansea guida a punteggio la Premier League (in coabitazione con il Chelsea): una gallese che colonizza il suolo inglese. Gli Swans hanno sulle maglie come sponsor la GWFX, una società d’investimenti di Hong Kong. E per ribadire il loro legame con l’Asia sud-orientale, Routledge regala il 2–0 contro il WBA con un colpo alla Shaolin Soccer.

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2. David Abraham in Atlético Madrid-Eibar 2–1

L’Eibar affronta la sua prima trasferta in assoluto in Liga. E non una trasferta qualunque, bensì un viaggio nella tana dei campioni di Spagna dell’Atlético Madrid. Arriva la sconfitta, ma la compagine basca regala un gol essenza del gioco di squadra.

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1. Eder in Braga-Estoril 2–1

Quando Carlo Parola si reincarna in un portoghese dal gol difficile.

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Le giocate della settimana (nel bene e nel male)

“Busta”

Gareth Bale si presenta così all’Anoeta di San Sebastián. Non basterà, ma questo è quello che i greci antichi chiamavano “hybris, baby.

bale real soc

Il non-controllo di palla

Stéphane Ruffier è un nome in crescita tra i portieri della Ligue 1: dopo una grande stagione con il St. Etienne, si parlava di lui anche per i Mondiali brasiliani. L’altro giorno è stato l’eroe del preliminare di Europa League, ma contro il PSG decide di facilitare la vita a Ibra e soci. Con uno scellerato controllo di palla che neanche Abel Xavier ai tempi della Roma.

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Il ritorno del Faraone

Il gol di Honda in Milan-Lazio è propiziato da una giocata di El Sharaawy che, a guardarla con un disco di Drake in sottofondo, sembra la sequenza d’apertura di un film sportivo ambientato all’epoca dello swag.

Morgan, il pirata volante

Un famoso detto orientale risalente al medioevo cinese recita: “Un portiere che fa la differenza si distingue da un buon portiere in quanto quello che fa la differenza non sfiora un pallone per un’ora e poi nell’arco di cinque minuti ti fa due salvataggi monstre”.
Come Morgan De Sanctis contro la Fiorentina, prima deviando appena la punizione letale di Ilicic, poi neutralizzando un siluro ravvicinato.

desanctis2-o

Play it again, Malanda

Gli haiku della settimana

L’estetica di Inzaghi

Tra le peggiori rappresentazioni estetiche del calcio ci sono state le esultanze di Pippo Inzaghi. I tifosi avversari vedevano anestetizzata la loro delusione per il gol subito grazie a quel turpe e sconnesso gesticolare a fronte di un’enorme bocca spalancata. Tipo Julia Roberts che imita Vasco strafatta di crack.
In tanti anni ci eravamo abituati, come si fa con le cose peggiori, arrivando addirittura a sentirne la mancanza. Una delle cose belle di questo campionato è che puoi vedere Inzaghi esultare di nuovo allo stesso modo, con la stessa corsa dissociata, però in giacca e cravatta, e partendo dalla panchina. Passerete dal dire “Non ci posso credere, è entrato in campo”, a “Non posso credere che ne sia mai uscito”.

Inzaghi

L’importanza di chiamarsi Zappacosta

Fifa 15 esce il 25 settembre, e a me nel frattempo è toccato aggiornare manualmente i trasferimenti di questa finestra di mercato, almeno per i club più importanti. In un torrido pomeriggio pre-campionato, poi, mio fratello ha l’idea:”dai, sistemiamo pure l’Atalanta”. Non so spiegare come, ma alfine m’è toccato andare a cercare Zappacosta all’Avellino, col suo nome da protagonista di commedie grottesche anni ’70 e le sue medie da terzino operaio. “Ma figurati se a fine agosto posso evitare di prescindere da Zappacosta”, sbuffo.
E invece toh, Zappy risulta una delle migliori sorprese dello stantio 0 a 0 tra Atalanta e Verona, offrendo una prova generosa che gli vale diverse menzioni della cronaca domenicale, e scopro persino che è tra i consigliati della Gazzetta al Fantacalcio. Mea culpa, e vai di mercato di riparazione.

zappacosta

You just don’t fuck with Timmy Howard

Diego Costa segna e irride la difesa avversaria. Non è mai il caso, eh, ma quando c’è Tim Howard in porta men che meno. Don’t try this at home.

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Il debutto di Coman

Tra infortuni ed influenza, la Juve getta nella mischia il giovane Coman. Non ha segnato ma ci è andato vicino e soprattutto si è ambientato perfettamente nei movimenti e nello stile di gioco di questa squadra che è ancora quella di Conte, si vede dalla solita intensità e rapidità sia in attacco che in difesa. Kingsley Coman, uno che ha la parola king nel nome ha davvero tutto per essere un predestinato, compresi due genitori megalomani.

A proposito raga, ieri ha segnato Di Natale.

Articolo a cura di Simone Vacatello e Gabriele Anello, con il contributo di Francesco Quintano.

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