Lo sbalorditivo profilo Instagram di Armando Izzo
1- Prendi Instagram, che nel recente periodo è perlopiù finito in mano a social media manager bravissimi, specializzati nel gestire i profili dei vip (e che vengono strapagati per farlo).
2- Aggiungici Direct, un servizio aggiuntivo al celebre social fotografico nato con l’obiettivo di emulare Snapchat (cioè fornendo video di 10 secondi e foto ritoccabili con features basilari), i cui contenuti rimangono online per massimo 24ore.
3- Versaci dentro i calciatori, circondati dal loro fantastico e coloratissimo mondo e animati dalla dirompente voglia di mostrarsi, a volte più umani del solito e altre volte desiderosi di assaporare molta più fama di quella che in realtà apparterrebbe alla loro dimensione.
Completa il tutto lasciandoti andare al nuovo media e ai tempi che corrono, perdendo letteralmente la testa per questi contenuti, al punto da seguire giocatori soltanto per togliersi lo sfizio di rispondere alla domanda: Ma cosa farà mai Aubameyang quando non gioca e non si allena?
Piccolo spoiler: Aubameyang si allena e basta.
In questa prima puntata vi parliamo di Armando Izzo, uno dei pochissimi giocatori colpiti da tutta la notorietà che investe i giocatori della Serie A (con tanto di meritatissima convocazione in Nazionale) eppure rimasti incredibilmente umili, umani e a contatto con la realtà. Armando non ha paura di mostrarsi al pubblico, di essere se stesso e di condividere le sue passioni con i suoi tifosi, e con me che inizio ad adorarlo.
Al di là dei suoi meriti sportivi Izzo si è “schiantato” a livello mediatico sulla Serie A per colpa di un video in cui non riesce a dire correttamente Save the Children, mentre una collaboratrice cerca di passargli al volo delle basi di pronuncia in inglese. Dopo quell’episodio Armando è uscito subito allo scoperto, qualche giorno dopo, attraverso un’intervista su Sky in cui confessa, con una semplicità disarmante:
Sto imparando adesso l’italiano, figuratevi l’inglese. Le mie figlie, l’inglese ,l’impareranno sicuro, quello che non ho avuto io lo avranno loro.
Il baraccone delle prese in giro crolla in un istante, con la stessa facilità con cui era stato costruito. AI5 non si nasconde né rinnega o si vergogna (d’altronde, perché mai dovrebbe?) del suo percorso umano e delle sue origini, anzi lega per sempre la sua vita e la sua stessa pelle a Napoli e all’infanzia trascorsa a Scampia con un tatuaggio/dichiarazione d’amore.
Attraverso Instagram/Direct Izzo ha raggiunto la consacrazione suprema traslando se stesso a un livello narrativo superiore, al punto tale da portarmi a scrivergli un sacco di messaggi privati per chiedergli cose normali tipo Ti piace la musica spagnola? A che gioco stai giocando alla Play? Cosa mangiate oggi?
Ma sopratutto sembra che Armando Izzo sia follemente innamorato delle tigri.
Io me lo immagino a fine partita col telefono in mano in attesa che il fotografo del Genoa gli passi i migliori scatti della gara appena conclusa e poi via con l’upload+frase altamente motivazionale.
Armando appare, leggendo ciò che scrive, un uomo di squadra pazzesco, innamorato del collettivo. Non a caso sottolinea continuamente l’importanza di un gruppo coeso, che non si arrende mai, che supera gli ostacoli e sa incassare. Izzo non molla mai davvero, non banchetta sul cadavere dei nemici e si assume sempre le sue responsabilità. Indossare la maglia del Genoa, un club storico che gli ha concesso l’opportunità di raggiungere la Serie A e la Nazionale italiana, è per lui un’emozione continua, uno spettacolo che si rinnova ogni giorno con l’aiuto dei tifosi ai quali è devoto, un atto di fede verso una città intera che probabilmente gli ha cambiato la vita.
Armando è anche un uomo che ripone una certa cura nei dettagli e nello stile: veste benissimo, dalla divisa sociale del Genoa all’abbigliamento di vario genere. Quasi sempre.
Izzo colleziona anche foto di lui in azione contro gli avversari che stima di più: è il caso dell’ex compagno Mbaye Niang, di Gonzalo Higuain, Stevan Jovetic e Miro Klose.
Ma la cosa più affascinante e genuina di tutte è l’amore incondizionato per la sua famiglia e per i suoi amici: in particolare Alessandro, detto anche Orso, che considera come un fratello di sangue e che lo segue dappertutto.
Alessandro lo trovi alla guida dell’auto di Armando, diretti al centro di allenamento, a casa per un sonnellino, in salotto a fare due tiri con una piccola palla.
Orso si definisce “migliore amico di Armando Izzo ed ex-vincitore dell’Eredità” e la sua simpatia sembra talmente contagiosa da conquistare altri compagni di squadra di Izzo, tra cui Mattia Perin, che non lesina commenti alle sue foto. Ad ogni foto di Armando in compagnia dei suoi amici devo trattenermi o prima o poi finirò per tatuarmi il cuoricino di Instagram sul dito: è un tripudio di “ti voglio bene amico mio” tanto genuino che sembra quasi desueto per un calciatore, per una persona facente parte di una categoria che il più delle volte sembra distante anni luce da questo pianeta.
E veniamo alla Nazionale, il sogno di ogni giocatore che parte dalla provincia, la metà mancante necessaria per completare l’animo di ogni sportivo.
Armando ci è arrivato dopo un inizio di stagione fatto di ottimi rendimenti sotto la guida di Juric, ma comunque in continuità con un discorso già iniziato con Antonio Conte nel pre-Europeo. Se fossi il suo social media manager, se potessi modificare la descrizione che apre il suo profilo ci scriverei:
Armando Izzo, innamorato del sudore, del sacrificio e del collettivo. Un uomo semplice ma devoto, destinato a nobilitare il desiderio di rivalsa.
Ma è quando Armando impugna il suo telefono e passa in modalità Direct che la vita di tutti noi cambia insieme alla sua. Attraverso un meticoloso lavoro di raccolta immagini possiamo tracciare un quadro delle Passioni di Armando Izzo, titolo di cui ci apprestiamo a conservare gelosamente i diritti.
Gli attrezzi da lavoro
Tanto allenamento e tanto sudore ogni giorno. AI5 è orgogliosissimo delle sue gambe e non perde occasione per dimostrarlo, per farci capire quanto si trovi maledettamente a suo agio in quei due cilindri in ferro battuto.
I compagni di squadra
Lo abbiamo già detto, il collettivo prima di tutto. Izzo vive in simbiosi armoniosa con i suoi compagni di squadra, in particolar modo con Mattia Perin e Leonardo Pavoletti, con cui recentemente ha condiviso anche il doppio impegno in Nazionale.
PS: tutti e tre siedono a capotavola da un lato, dall’altro si accomoda il capitano Burdisso.
E ora gran finale con
I suoi baffi
Armando Izzo ha il baffo da Carabiniere, se fossi Vittorio De Sica negli anni ’50 lo scritturerei come il co-protagonista di tutti i miei film Ma non basta, è pronto a esportare questo brand in tutto il mondo.
Il responso
Semplicemente encomiabile, anche quando ha i capelli spettinati. Armando è l’umiltà che si fa verbo, e poi indossa gli scarpini.