L’uomo dai ghiacci con le mani roventi

Marco A. Munno
Crampi Sportivi
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4 min readSep 9, 2017

Durante un draft pieno di talento come quello dell’estate appena trascorsa, quando i Chicago Bulls hanno utilizzato la loro prima scelta per accaparrarsi i diritti del ventenne finlandese Lauri Markkanen, i dubbi già legati alla loro rifondazione sono sfociati in preoccupazioni ancora più invasive per i fan della Windy City.

Dopo il fallimento del trio Wade-Butler-Rondo della scorsa stagione, il front office dei Bulls ha iniziato la ricostruzione perdendo Jimmy Butler — il loro miglior giocatore, supposto giocatore cardine del nuovo corso — , tenendo invece in squadra il più anziano Dwayne “Flash” Wade. Al suo posto, ha ottenuto una guardia e un playmaker, l’attualmente infortunato Zach LaVine e Kriss Dunn, nei ruoli più affollati del roster attuale, lasciando scoperta la posizione di ala forte titolare, con la conferma di Mirotic ancora tutta da verificare e con la sua riserva, Portis, non proprio adatta alle idee tattiche di coach Hoiberg.

Quando allora il duo al potere nella stanza dei bottoni, la premiata ditta Forman & Paxson, ha utilizzato l’ultimo componente del pacchetto ricevuto per Butler — nonché loro miglior asset per velocizzare la ricostruzione, ovvero la settima scelta assoluta del draft estivo — per aggiungere Markkanen alla squadra, i supporters di Chicago son rimasti più sconfortati di quelli dei Knicks che sonoramente fischiarono la loro scelta di Porzingis nel draft del 2015

La Finlandia non è una nazione che presenti una scuola cestistica di rinomata tradizione, per cui le domande sulla formazione del ragazzo sono piú che lecite. Inoltre, dopo i primi anni successivi all’esplosione di Dirk Nowitzki, in cui il nuovo trend della lega era quella di scovarne l’erede, personaggi quali Bargnani oppure (l’uomo impossibile da scrivere) Tskitishvili mitigarono le attese prima quasi feticiste verso i tiratori settepiedi bianchi europei, coi team più cauti nel puntare su di loro (tranne per gli Spurs, in grado di scovare gemme anche ai secondi giri di draft, come Davis Bertans ci insegna).

I report disponibili per il ragazzo provenivano dall’università di Arizona, dove al suo primo (e unico) anno di militanza ha realizzato 15,6 punti e raccolto 7,2 rimbalzi a gara, tirando con il 42.3% nelle conclusioni da 3: numeri straordinari per un freshman. Sembrava comunque facile tracciare un profilo tecnico del ragazzo: il suo tiro mortifero lo rendeva il migliore nell’intero panorama del basket collegiale, ma la sua taglia poneva seri dubbi sulla sua efficienza difensiva nella NBA.

Dopo l’esperienza collegiale, il ragazzo viene selezionato per partecipare con la sua nazionale ad EuroBasket 2017; nonostante l’assenza di stelle quali Giannis Antetokounmpo, Milos Teodosic, Rudy Gobert e Nikola Jokic fra tutti, la rassegna continentale vede comunque impiegati tanti cestisti dal talento di prim’ordine, coi fratelli Pau e Marc Gasol, Goran Dragic, Kristaps Porzingis e Bogdan Bogdanovic quali importanti nomi del torneo.

E qui irrompe Lauri: nel gruppetto di questi campioni, candidati a essere il Most Valuable Player per l’intero torneo, salda si erge la figura di Markkanen.

Il ragazzo ha mostrato la sua rinomata abilità al tiro anche di fronte a difese più organizzate ed esperte di quelle affrontate al college (per altro, organizzate anche con marcatura a zona e non solo individuale), collezionando comunque percentuali superbe: 57.4% al tiro da 2 punti e addirittura 50% nel tiro da 3, mettendo a segno 22,6 punti a ogni allacciata di scarpe.

La combinazione di velocità nel rilascio e altezza del punto in cui il pallone viene scagliato verso il canestro, grazie alle lunghe leve di cui dispone, lo rende le sue conclusioni difficili da contestare, anche da parte di giocatori di livello NBA:

Da eccelso tiratore, il ragazzo è principalmente utilizzato quale arma offensiva nel pick’n’pop:

Tuttavia, a volte è possibile vederlo giovare di blocchi ricevuti, invece di essere colui che li porta per i compagni, coinvolto come tiratore puro sin dai tempi di Arizona:

Non si tratta solo di un tiratore però; nonostante la taglia, Lauri è dotato di ottimo ball-handling, muovendosi in maniera fluida e ritrovandosi quindi in grado anche di battere i difensori dal palleggio:

In più, anche la sua visione di gioco è notevole: non trattandosi di un giocatore innamorato delle proprie capacità balistiche, il finlandese ha dimostrato di essere in grado di punire i raddoppi, coinvolgendo i compagni per facili canestri:

Restano alcune perplessità sulla sua capacità di fornire apporto difensivo costante al di là dell’Oceano. Difatti, il ragazzo ha buoni istinti relativamente alla comprensione del gioco…

… ma potrebbe tuttavia non risultare abbastanza fisicato per contenere i pariruolo centri o ali forti, le due posizioni fra cui potrebbe variare il suo utilizzo da parte di coach Hoiberg.

Una soluzione potrebbe essere rappresentata dall’affiancargli un paio di specialisti difensivi intorno, o in generale qualche “portatore d’acqua” disposto a coprirgli le spalle nella propria metà campo, pur se poco dotato offensivamente. In quest’aspetto, il finlandese sembra proprio in grado di poter dire la sua, e anche quella degli altri, viste tutte queste sfumature delle sue capacità, anche sui più alti palcoscenici.

Se vogliamo dirla tutta, neanche l’eccelso Dirk Nowitzki stesso è mai stato più di una debolezza da “nascondere” nella metà campo difensiva. Tuttavia, grazie al suo meraviglioso talento offensivo è riuscito a diventare uno dei più grandi di sempre. Come si chiedono e augurano in quel di Chicago, riuscirà Lauri a seguirne le orme, almeno parzialmente, diventando un’eccezionale arma offensiva non solo in ambito FIBA, ma anche in quello massimo targato NBA?

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Marco A. Munno
Crampi Sportivi

Pensa troppo e allora scrive. Soprattutto di pallacanestro.