#MannequinChallenge

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
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3 min readNov 11, 2016

L’Internet è strano: porta all’attenzione globale cose che in teoria non avrebbero il minimo senso. O che di certo non meritano una copertura mondiale. Eppure questo è il potere, l’onere/onore che la Rete porta con sé. Che sia un Harlem Shake o un Dab, poco importa.

L’ultima tendenza sembra essere quella del risparmio di energie: invece di scatenarsi come ossessi o colpirsi ripetutamente sul braccio, il latest trend è la #MannequinChallenge. Spiegarne il funzionamento è piuttosto semplice, così come si può osservare dalle compilation che stanno già spuntando su YouTube.

Sostanzialmente è “un, due, tre — stella” all’infinito: per un minuto — se non di più — il mondo attorno a voi si fermerà, con le persone assolutamente immobili in quel che stavano facendo. Una sorta di freeze mob, a quanto pare lanciato da alcuni studenti in Florida. E il trend si espandendo, se persino la NBA e le altre maggiori leghe americane ci sta arrivando dopo che diverse squadre collegiali l’hanno provato.

Prima i Milwaukee Bucks sull’aereo che li riportava a casa da una trasferta, poi i Sacramento Kings si sono cimentati nella nuova sfida lanciata su Internet. Infine, anche i Cavs alla Casa Bianca si sono lanciati. Nel mondo del calcio, il Borussia Dortmund ha seguito la scia e provato la recente moda, mostrandola al mondo tramite l’Instagram di Shinji Kagawa.

In fondo, è solo una replica di quanto si vede dei Kings in campo di questi tempi, no?

Se questa moda arriva ai piani alti dello sport (in Italia i precursori sono nella Basket Room di Sky Sport, seguiti dalla Juventus), prepariamoci a un’invasione: l’#IceBucketChallenge e gli esempi precedentemente citati lo insegnano. Allora noi ci portiamo avanti e vi consigliamo chi potrebbe riuscire perfettamente in questa facile richiesta, perché precursore sui tempi.

Robert Pirès feat. Thierry Henry

Qui l’ex OM e ala dell’Arsenal si chiama precursore, ma si legge rimandato: sembra un filo in difficoltà. Si muove, poi si ferma, poi si rimuove. Bocciato.

James Harden

Ha detto che s’impegnerà a difendere meglio, i Rockets voleranno ai play-off e lui magari si porta a casa la classifica punti e quella assist.

Noi, però, sappiamo che sotto sotto è pronto a toccare di nuovo certe vette.

Steve McClaren

Parliamo di qualcuno che vive delusioni calcistiche di continuo, dalla mancata qualificazione dell’Inghilterra a Euro 2008 ai numerosi esoneri vissuti in giro per l’Europa.

Quando non ti ci abitui, il freezing è dietro l’angolo, anche quando fai semplicemente il tuo lavoro da commentatore durante Euro 2016, dicendo che l’Inghilterra sta dominando l’Islanda prima del pareggio avversario.

Fernando Alonso

Lui è un early adopter. Si è esercitato nel tempo e gli va dato atto che si è impegnato.

Draymond Green

Livello fenomeno. Per il maestro-luminare il posto è già occupato, ma DG23 has done his job.

Mark Bresciano

Lui vince a mani basse, sono anni che si esercita. Un messia della disciplina, il sacro graal del freezing. Tutti a lezione da lui domani mattina.

Articolo a cura di Gabriele Anello

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