Mastercramps #2: Pigne vs Tiri Sbilenchi: linearità e spezzettature a confronto

Crampi Sportivi
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2 min readNov 6, 2013
Testspiel: FC Basel - BV Borussia Dortmund

5.

Sebbene raramente rappresentino qualcosa di troppo spettacolare o esteticamente entusiasmante, le pigne da fuori — in tutte le loro declinazioni etimologicamente misteriose: stecche, pezze, sabongie — mantengono un fascino primitivo, grezzo. Per questo le tradizionali top5 sono ricche di gol tipo questo di tale Gudmunsson, il quale ci ricorda che se gli islandesi hanno una concezione sperimentale e raffinata della musica, ne hanno invece una diretta e spartana del calcio.

4.

Ciò che ci affascina della pigna da fuori è la sua sintassi semplice e piatta: la palla parte dritta e corre in una traiettoria fendente, prevedibile ma veloce. Ci affascina perché non prevede preparazioni particolari o armoniche manovre offensive: solo un’improvvisa pigna calata come deus ex machina a risolvere partite impantanate: “tiè, pia sto mig”:

3.

C’è chi non ha neanche bisogno di furiose rincorse da dietro per colpire la palla con potenza maleducata; Darida — decostruzione slava di un decostruzionista francese — qui ammorbidisce il pallone con dolce eleganza ed è addirittura con il corpo un po’ di lato prima di sbattere la palla alle spalle del portiere del Norimberga.

2.

Ma nella nostra classifica vorremmo premiare l’anti-pigna, che non è il pallonetto, colpo dalla geometria non euclidea eppure tracciabile, ma il tiro sbilenco, quello de merda, fatto a cazzo de cane. Il tiro dalla traiettoria anti-convenzionale, assolutamente imprevedibile, dalla sintassi spezzettata e in continua trasformazione. Qui Aubameyang colpisce la palla con quello che nel tennis si definisce slice: la palla colpita in pancia si alza e continua a ruotare su sé stessa, prendendo una parabola indecifrabile per il povero portiere.

1.

Nel tiro sbilenco ogni giro che la palla fa, ogni tocco del terreno, ogni cambiamento d’aria o d’attrito, la parabola muta. E così diventa possibile segnare da distanze realmente siderali. Quando il tiro sbilenco viene dall’altra parte del campo e proviene dai piedi del portiere avversario siamo di fronte a una sorta di quintessenza del weird:

A cura di Emanuele Atturo

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