Melodramma

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
Published in
4 min readJan 28, 2017

È naturale, è fisiologico, è anche saggio: quando la parabola sportiva volge oltre l’asse dei 30 anni, è il momento per gli atleti di cominciare a tirare le somme della propria.

Per una mentalità sportiva come quella americana, che partorisce lo slogan “second place is just the first place loser”, quando la carriera si conclude, il primo parametro della sua valutazione è il mero conteggio dei traguardi individuali e dei trionfi raggiunti, in barba alle situazioni contingenti vissute e a tutte le variabili del caso (per dire, Malone, Stockton e Barkley, forse i migliori a non aver mai vinto un titolo NBA, ebbero la sfortuna di essere contemporanei di Michael Jordan).

La convivenza cronologica di queste due categorie può lasciare una traccia su una carriera, macchiarla: può far sì che a un giocatore si applichi l’etichetta di “ottimo giocatore che non fa vincere”. D’altronde nel tempo l’abbiamo vista assegnare a tanti campioni e non è mai stata una caratteristica in grado di posizionarli in alto, nella storia della loro disciplina.

È il caso anche di Carmelo Anthony.

Sia chiaro: stiamo parlando di un fenomeno dal primo giorno in cui ha messo piede nella Lega. Uno che vi era entrato con aspettative altissime e che, ad un primo sguardo, non ha certo tradito le attese: dal 2003, anno d’esordio in NBA, mai una stagione sotto i 20 punti di media.

Senza scendere anche noi nel cortocircuito dell’enumerazione dei traguardi nel palmares, per descriverlo ci basta ricordare fare canestro sia sempre stata la sua specialità della casa: con unico rivale Kevin Durant, possiamo definirlo il miglior attaccante nella storia della palla a spicchi del XXI secolo.

https://www.youtube.com/watch?v=a5LMozhAeUg

Non solo: lo hanno reso decisivo nelle competizioni con regolamento FIBA (e quindi con ricorso massiccio alla difesa a zona) con indosso la maglia della nazionale a stelle e strisce, della quale oltre ad essere top scorer di tutti i tempi è considerato il miglior atleta maschile di sempre.

https://www.youtube.com/watch?v=4jieRHx4JkM

https://youtu.be/xE2_OKHToMA?t=8s

Bello ingombrante, ma c’è un però.

Per una resa così elevata nella metà campo offensiva, infatti, il rovescio della medaglia si rivela un’applicazione nella fase difensiva paragonabile a quella di Antonio Cassano dal dietologo: labile, a dir poco.

https://www.youtube.com/watch?v=VHMZTe9z2g4

https://www.youtube.com/watch?v=nOfxSCjM4ms

Ciò che però pesa maggiormente è il fatto che, prima della poca capacità, si tratti nel suo caso di poca applicazione: difatti, contro avversari ritenuti più stimolanti, Carmelo ha dimostrato di saper dare contributo anche in quell’aspetto del gioco.

https://www.youtube.com/watch?v=9eD_tGvr9Cw&t=12s

Inoltre, l’esagerato talento a volte fa innamorare sin troppo anche lui stesso: questo risulta nell’ignorare spesso i compagni di squadra:

https://www.youtube.com/watch?v=-qRdXc11jqE

https://www.youtube.com/watch?v=YYVuqbBueow

Perché, va ricordato, Carmelo a livello universitario ha disputato una delle stagioni più strabilianti di sempre; Anthony era destinato a giocare nelle università un anno solo per poi passare fra i pro, dove aveva fior di scout NBA già alle calcagna, quell’annata a Syracuse era chiaramente di passaggio. E nessuna squadra universitaria, fino ad allora, trionfava nel famigerato campionato NCAA senza puntare sui giocatori alla quarta ed ultima stagione di militanza, quelli reputati maturi abbastanza. Tuttavia per un newyorchese la squadra universitaria di Syracuse è un’istituzione, un’occasione per garantirsi la leggenda, e fu così che, sospinti da Melo, gli arancioni, partiti lontanissimi dai favori del pronostico, andarono a conquistare la vittoria finale.

https://www.youtube.com/watch?v=V-ECInKXVN8

Ad essere sinceri, oltre ai lampi positivi, i difetti già emergevano: la difesa a zona, marchio di fabbrica di Syracuse, nascondeva le pause a protezione del proprio canestro.

Purtroppo, nel passaggio fra i pro, i vizi non sono diminuiti nonostante le qualità offensive siano esplose, a volte con dimostrazioni clamorose:

https://www.youtube.com/watch?v=2-XWtxnu_K0

Inoltre, il trasferimento dalla piazza meno pretenziosa di Denver a quella più esigente di New York, in cui Carmelo forzò il passaggio dichiarando di non voler rinnovare il contratto con la franchigia del Colorado, ha restituito ai Knicks una figura ondivaga fra quella di salvatore della patria e primo responsabile di una franchigia che negli anni ha collezionato molte più delusioni che presenze ai playoffs.

https://www.youtube.com/watch?v=NrAc6xwvXJ8

https://www.youtube.com/watch?v=lSyTfu4ZEB8

C’è un solo avversario che nello sport non perde mai, e quello è il Tempo. Consci di ciò, i Knicks stanno pensando di avviare un nuovo ciclo ripartendo dalla ben più giovane stella di Porzingis; Melo invece ha aperto alla cessione, paventando la rinuncia alla clausola che vieta il suo scambio, solo se ceduto ai Cavaliers dello stesso Lebron James o ai Clippers dell’altro amico Chris Paul.

Entrambi gli scenari sono tuttavia improbabili, causa situazione salariale (l’unica merce di scambio plausibile poteva essere Kevin Love da Cleveland, ma vista l’ottima stagione disputata sinora la dirigenza dei Cavaliers ha rifiutato l’approccio); questo potrebbe voler dire che quel marchio che prima citavamo si avvicini sempre di più per Carmelo, come i rimpianti per quell’ultimo gradino verso la grandezza, mai percorso. Con tutto quel meraviglioso talento, un vero spreco, uno dei peggiori a cui abbiamo mai assistito.

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