Onirici Grizzlies

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
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3 min readApr 25, 2016

‘’Usciamo giusto per una birretta che voglio essere sufficientemente lucido per guardarmi gara 1 dei playoffs tra Grizzlies-Spurs questa notte. Tony Allen ammazza tutti’’.
‘’Ok ma… scusa, praticamente zero birra e torni a casa per vedere giocare i Grizzlies?! Tony Allen, quel vecchiaccio di Vince Carter, Ciccio Randoph, per giunta senza Conley e Marc Gasol…’’
‘’Lo sò, vivo per gli upset in ogni tipo di sport e impazzisco per le squadre operaie senza superstars. Che ci vuoi fare. Mi piacerebbe essere testimone di qualcosa di grande’’.

E’ una partita dura gara 1. Kawhi Leonard e LaMarcus Aldridge fanno impazzire la difesa disperata imbastita da coach Joerger. Dall’altra parte l’attacco stenta a decollare, Zach Randolph è l’unico in doppia cifra dei Grizzlies con almeno 40 tiri tentati e percentuali aberranti, immaginate gli altri.
Gli Spurs sembrano dirigersi a gonfie vele verso il primo punto nella serie, quando dalla panchina si alza un certo Vince Carter, anni 39. Alla prima azione appena entrato in campo riceve palla, batte sul primo passo Manu Ginobili e inchioda una schiacciata clamorosa quasi scavalcando Tim Duncan, proteso nel tentativo di stopparlo.

E’ la svolta: i compagni si caricano a mille, Matt Barnes e Tony Allen provocano e minacciano qualsiasi persona nel raggio di 50 metri, Randolph aggiusta le percentuali al tiro e Carter infila cinque bombe in faccia a Leonard. Gara 1 è dei Grizzlies. Seguiranno giorni di polemiche, provocazioni e insulti tra giocatori delle due squadre, giornalisti e tifosi. La serie è ormai incanalata su questi binari.
Non si tratta solo di un caso isolato. I Grizzlies infatti porteranno a casa una serie incredibile conclusasi solo nella decisiva gara 7, nonostante i 25,6 punti di media fatti registrare da LaMarcus Aldridge e i 23 di Kawhi Leonard. Vince Carter galvanizzato dalla schiacciata in gara 1 è l’MVP della serie per i Grizzlies, riscoprendo una seconda giovinezza, con giocate e statistiche paragonabili a quelle del Vince Carter dei playoffs del 2001 in maglia Raptors.

Nelle semifinali di Conference l’avversario di turno sono i Thunder che hanno appena eliminato i Mavs con un secco 4–0 con la coppia Durant-Westbrook costantemente oltre i 30 punti ad allacciata di scarpe. Quale soluzione migliore se non quella di sguinzagliargli contro i due mastini\provocatori, Tony Allen e Matt Barnes?
Altro giro, altro upset servito: 4–1 Grizzlies, Durant e Westbrook quasi in lacrime e Allen e Barnes che, nonostante ne combinino di ogni in campo, non prendono ne un tecnico ne una singola giornata di sospensione. Incredibile.

Ad attenderli a Cleveland c’è un signore di nome Lebron James che ha portato, praticamente da solo, i Cavs alle Finals, grazie ad un percorso netto senza sconfitte durante i playoffs. Tyronn Lue non è più l’allenatore dei Cavs, dopo l’esonero deciso da Lebron che ha deciso di sostituirlo direttamente rivestendo ora il doppio ruolo di giocatore-allenatore.
Delle Finals tra Grizzlies e Cavs ho una visione confusa. Tutto passa in secondo piano di fronte alla magia di Lance Stephenson in gara 7 nel secondo tempo supplementare.

E’ il primo titolo per i Grizzlies. Lance Stephenson salta sul tavolo degli ufficiali di campo urlando, con tutta la sua proverbiale umiltà: ‘’Datemi quel cazzo di anello, sono il più forte al mondo’’. Verrà nominato MVP delle Finals. Zach Randolph, nonostante la mobilità ridotta per l’obesità latente, ha ancora la forza di prendere in spalla coach Joerger, il vero stratega di questo miracolo sportivo. Vince Carter a 39 anni ha finalmente il suo fottuto anello, si è scrollato dalla spalla la scimmia del tiro decisivo sbagliato nella finale della Eastern Conference del 2001, e si vuole proporre per lo Slam Dunk Contest del 2017. Chris Andersen, Matt Barnes e Tony Allen decidono di chiudere la propria carriera cestistica da vincenti. Li potrete, comunque, trovare nei peggiori bar di Caracas a scatenare risse negli anni a venire.

Quegli stessi bar, anche se non necessariamente di Caracas, che dovrei smettere di frequentare io. Perchè quella sera non fu solo una la birretta e non furono solo birrette. Ci vollero tre persone per riportarmi a casa sano e salvo. Ovviamente non guardai gara 1 ma mi importava poco, avevo assistito a un qualcosa di incredibilmente leggendario: i Memphis Grizzlies campioni NBA 2016!

Nel mondo lucido, invece, quello che riuscii a eludere con successo, i Grizzlies sono stati sweppati proprio ieri sera dagli Spurs con uno spietato 4–0 al primo turno di playoffs.

http://youtu.be/NF4BzjemZws

Nonostante tutto, coach Joerger ha voluto comunque ringraziare la squadra, arrivando persino a commuoversi nella conferenza stampa post partita.

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