Panama Papers Football Club — L’undici ideale con un salvadanaio oltreoceano

Crampi Sportivi
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5 min readApr 20, 2016

Il Panama Papers FC gioca con le sue belle magliette verde banconota nella cornice del Maracanà di Panama City, stadio sul mare che voi non vi potete permettere.

Non potete permettervi neanche la sua preparazione tecnico-tattica fatta dall’allenatore Michel Platini, che ispira un 4–2–3–1 nominale ma che si rende completamente asimmetrico in fase offensiva e difensiva, con Willian terzino improvvisato che sale e, dall’altra, Heinze terzino sinistro “bloccato”; Seedorf e Kaplan si spalmano sulla linea difensiva in fase di non possesso a rimpolpare. Davanti il Panama Papers FC lascia ampio spazio alla fantasia, ché mica siamo dei rigidi burocrati: la sua rosa glielo permette.

Ora che hai visto questa foto devi pagare due euro e cinquanta.

Questa è la rosa di grande prestigio che si esibirà al sole del centroamerica.

Sandor Westerveld — Pochi sanno che il Panama Papers FC ha tesserato Sandor Westerveld con l’inganno: stanco delle oasi sudafricane ha rescisso il suo contratto di Allenatore dei portieri dell’Ajax. Il suo agente gli aveva proposto il suo personalissimo Eden: tornare a Monza, al calcio puro dei dilettanti, nel club che gli aveva dato fiducia dal 2009 al 2011; allenamento, birra coi compagni, luganeghe e sorrisi da coppie nella nebbia che si tengono la mano. Invece lui è vittima del caldo, del sole e della sabbia. Ma da serio professionista darà tutto.

Lo sfondo del desktop (sì, quadrato, embè?) di Westerveld.

Gabriel Heinze — È bello vedere come nei Panama Papers l’Italia faccia capolino in qualche modo. Quindi dal neoeletto presidente della Fifa italosvizzero Infantino passiamo a Gabriel el gringo Heinze, argentino con padre tedesco e madre italiana (ovvio no?), che difenderà la porta a suon di schiaffoni.

Gabriel Schurrer — L’altro Gabriel, altro argentino con cognome tedesco, andrà a braccetto con el gringo, aumentando considerevolmente l’intesa collettiva e il PIL. Dove abbiamo già sentito di trasferimenti in argentina, cospicue somme di denaro spostate in paesi neutrali, tedeschi e sudamericani, nascondigli e indagini? Ah, già, la rete ODESSA!

Marc Rieper — Marc Rieper è il re dei foulardini. Non avrete mai un foulard più bello del suo. Ha lasciato il suo hotel ad Aarhus, vicino al fiume Aarhus, nella contea di Aarhus, in Danimarca, per andare a sfoggiarli tutti a Panama quando la brezza del suo climatizzatore fighissimo gli provoca un leggero mal di gola. È anche un difensore solido.

Dalle sciarpe ai foulardini è un attimo.

Willian Borges da Silva — A Willian neanche piace giocare a pallone. Preferirebbe stare tutto il giorno in infradito sulla spiaggia, con la sua collana con un dente di squalo ad essere scambiato per il fratello di Lenny Kravitz dalle turiste scemotte. Però corre moltissimo, quindi mister Platini lo mette a fare l’uomo della fascia destra.

Dance like nobody’s watching your bank account.

Clarence Seedorf — I possenti quadricipiti di Clarence Seedorf sono il motore del Panama Papers FC. Il centrocampista olandese unisce l’estro alla potenza (Pogba chi, scusate?), ricama il frizzante gioco tropical della squadra e si inserisce in zona gol con l’autorevolezza di un caudillo uscito dalle pagine di un romanzo di García Márquez.
Tra una partita e l’altra, esibisce un invidiabile six pack sulle spiagge panamensi, facendo arrossire body builder e aspiranti tali.

Clarence Seedorf verso i paradisi fiscali

Valeri Karpin — C’è una cosa che nel bagaglio a mano di Valeri Karpin non troverete mai: una stucchevole camicia hawaiana. Questo è perché nella vita, come nel rettangolo da gioco, il nativo di Narva ha sempre anteposto la classe e l’eleganza eterea, con la quale letteralmente in campo sembrava si adagiasse e dettasse i tempi. Bastava distrarsi e lui ti aveva già bruciato in profondità, presentandosi davanti al portiere. Però troverete tutti gli altri stereotipi sui Russi-slavi vacanza: donne a go-go, vodka con qualsiasi temperatura e puntate folli al casinò. Insomma, il vostro compagno ideale per una sfida a chemin de Fer.

Josè Leonardo Ulloa — Componente fondamentale degli Avengers di Leicester durante il weekend, esterno destro alto del Panama Papers FC durante la settimana. El Ciclòn dalla doppia personalità si abbatte — anche fuori stagione — con tutta la sua forza sulle retroguardie avversarie. Specializzato in gol pesanti e accuse altrettanto grevi all’ex presidente Garcìa Osuna, Ulloa ha dimostrato più volte di saper sempre esserci quando la circostanza lo richiede, sia in campo che in banca.

Diego Forlán — Dietro la punta, pronto a tirare sassate come fosse una catapulta tardomedievale, il Cachavacha ha il compito di sfruttare al meglio le sponde di Andy Cole. In curriculum, oltre al titolo di miglior giocatore del Mondiale 2010 anche una prestigiosa doppietta: Lista Falciani e Panama Papers.

Lionel Messi — Largo a destra con carta bianca al suo sinistro, la Pulce può andare dove vuole, muoversi a piacimento e inventare calcio in continuazione. Unica limitazione: non accettare mai caramelle o moduli da firmare da conoscenti, specialmente se padri.

In giallo: il fisco

Andy Cole — Voi non avete capito niente: Andy Cole è pronto a tutto. Ex-calypso boy (con Dwight Yorke), Cole viene già dai caraibi, quindi il clima per lui non è un problema, balla benissimo ed è un grande attaccante. Se proprio non dovesse andare per via di quella robetta dell’evasione fiscale dei Panama Papers, eccoci star R’n’B, cosa ce ne frega.

Articolo a cura di Sebastiano Bucci, Leonardo Dragoni, Sebastiano Iannizzotto e Mattia Pianezzi — Da un’idea di Paolo Sorbello, che ringraziamo

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