Perché il mondo sarà salvato da internet (o da Lewandowski) — Cs S03 E07

Crampi Sportivi
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5 min readOct 5, 2015

Questa settimana abbiamo deciso di: coniare nuovi verbi, analizzare il rapporto tra internet e allenatori, parlare ancora di Lewandowski, chiedere a Giovinco come va, farvi vedere grandi portieri e pessimi attaccanti e soprattutto maglie davvero molto brutte.

Fare un Lewandwoski

Lewandowskare: v. tr. [lat. leware «segnare, sigillare, eccedere, 5 in nove minuti», der. di lewandum «segno»] (io ségno 5 gol in 9 minuti, … noi segniamo 5 gol in 9 minuti, voi segnate 5 gol in 9 minuti, e nel cong. segniamo, segniate). Atto o azione di segnare 5 marcature in un breve lasso di tempo, che però sarà sempre superiore ai 9 minuti, in quanto mettendocene meno si muore.

Esegue Sergio Agüero: 5 in 20'

Momento della giornata in cui chiedi a Sebastian Giovinco come vanno le cose:

“Sarà fuoco contro fuoco perché valgo un botto, valgo | mai sotto perché salgo | espando il mio campo tu preparati a difenderti | ciò che volevi lo avrai come Kaos One quando vengo a prenderti.”

Fare un Martin Palermo al contrario

Qual è il contrario di sbagliare 3 rigori in una partita? Ovviamente parare 3 rigori in una partita. Jean-Francois Gillet con una reverseMartinPalermo:

Allenare ai tempi di Twitter

Non è stata una buona settimana per chi di mestiere allena in Premier League. Prima sono arrivate le dimissioni di Dick Advocat dopo 0 vittorie in 8 partite. Verso questa notizia l’internet è rimasto abbastanza neutro: Dick non allenava una grande squadra e non la stava allenando neanche bene. Il massimo che ci ha offerto twitter è stato un ricordo di Advocaat che sintetizza quanto di male hanno fatto gli anni ‘90.

Advocaat+Luis Van Gaal+2 personaggi di Twin Peaks

Poi è stato il turno di Mourinho. Dopo l’ennesima sconfitta e 8 punti in 8 gare, nei sotterranei di internet si è iniziato a parlare di “rischio esonero”. Mou ha scaricato le colpe sulla squadra e affermato di essere il migliore di tutti, ergo non si dimette; questa la reazione di Twitter:

Infine è arrivato il ciclone Brandon Rogers: mai amato (o forse troppo amato) dalla fauna di Twitter, il suo esonero ha creato molte reazioni, tra cui la vincente di Thierry Henry:

Fase 1, arriva la notizia in studio, Henry è stupito, il conduttore ha appena visto delle tette, Jamie Carragher cerca di rimanere calmissimo, l’altro tipo è completamente disinteressato alla realtà che lo circonda, probabilmente sta pensando a Lewandowski.

Fase 2: Henry cerca supporto morale in Jamie Carragher, potranno parlare male di Rodgers o devono parlarne bene? Quando esonerano Wenger così io vado ad allenare l’Arsenal. Carragher è elegantissimo e sta già pensando a come schierare il Liverpool nella prossima gara. Il conduttore sta giustamente ancora guardando le tette. L’altro tipo ha smesso di pensare a Lewandoswi e ora sta pensando a Sergio Aguero.

Fase 3: Thierry Henry si è accorto ora delle tette. Jamie Carragher è infastidito che un Henry qualunque gli tocchi una coscia mentre guarda delle tette e intanto ha deciso che Milner non giocherà un minuto con lui. Il conduttore è nella classica posizione di chi si è stufato di guardare delle tette. L’altro tipo sta ora pensando a Simone Inzaghi.

Ora il video:

Il secondo in classifica è questo Brendan Rodgers che non è stato esonerato:

https://twitter.com/Broddddd3/status/650749526345576452

Sarò probabilmente contestato per quanto sto per dire, ma la partita più interessante del weekend era senza dubbio Bayern Monaco-Borussia Dortmund. Perché Thomas Tuchel ha resuscitato i gialloneri e qualcuno sogna l’arrivo di una squadra che possa spezzare il dominio bavarese.

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In fondo, da loro giocano due mostri. Del primo si è parlato in lungo e in largo negli ultimi giorni. Dai cinque gol contro il Wolfsburg alla doppietta contro il BVB, Robert Lewandowski è forse attualmente il centravanti migliore del mondo. Però scorprirlo oggi sarebbe ingenuo: il polacco segna come un ossesso da almeno tre stagioni. È anche vero che certi record non possiamo farli passare sotto silenzio.

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L’altro mostro è uno che non ha il physique du rôle da dominatore, anzi. Chi non lo conosce, penserebbe a un amatore dai piedi buoni. Invece, Thomas Müller continua a trascinare il suo Bayern in qualunque posizione. Mai visto un giocatore così forte, duttile e al tempo stesso così poco “spaventoso”.

Anche con il BVB si è regalato un gol sgraziato in quanto a eleganza, ma con coefficiente di difficoltà 9.9 su 10.

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Müller per altro si porta dietro un record invidiabile: con lui sul tabellino dei marcatori, il Bayern non ha mai perso una partita di Bundesliga (57 vittorie, tre pareggi). Non solo forte, pure talismano il ragazzo! Giova ricordarlo: è un 26enne.

Oh, poi una consolazione il BVB ce l’ha: con la rete della bandiera di ieri all’Allianz Arena, Aubameyang ha segnato per la decima partita consecutiva in Bundesliga: solo Klaus Allofs c’era riuscito nel 1984. E comunque siamo a 14 gol in 13 partite nel 2015–16.

Sergio Rico, l’uomo dei miracoli

Ci è volunto un po’, ma alla fine pure Unai Emery è riuscito a battere il Barcellona dopo 21 partite. I campioni d’Europa subiscono la seconda sconfitta in Liga, sempre in trasferta: un 2–1 sofferto quello degli andalusi, in una sorta di riedizione della sfida di Supercoppa Europea.

La differenza tra la sconfitta di agosto e la vittoria di sabato sta in un due parole. Anzi, un nome e cognome: Sergio Rico. Magari è un’espressione inflazionata, ma il portiere di Siviglia si è sparato la partita della vita contro un Barcellona decimato dalle assenze (Messi e Iniesta tra gli ultimi assenti).

Già, perché nonostante le defezioni il Barcellona ha comunque dominato: 28 tiri a 12, 421 passaggi completati contro i 207 del Siviglia e un possesso palla del 63%. In questo ci dobbiamo aggiungere un rigore fallito da Neymar e i miracoli del numero 1 dei biancorossi.

https://twitter.com/OptaJose/status/650344530210914304

Unai Emery una settimana fa si era esposto pesantemente: «Per me adesso Sergio è il miglior portiere del mondo». E tutti i torti non deve averli: sicuramente è in forma, tanto che ora si attende il suo esordio in nazionale.

Attualmente nelle gerarchie della Spagna, Sergio Rico è dietro capitan Casillas e de Gea. Chissà se le due gare di qualificazione a Euro 2016 contro Lussemburgo e Ucraina gli permetteranno di esordire. Sarebbe una soddisfazione per il Siviglia, visto che Rico è l’unico blanquirrojo convocato da del Bosque.

In breve, il Barca bombarda Sergio Rico. E lui resiste.

Dove Sergio Rico non ha potuto ci si è messa la punizia più sfortunata della storia delle punizie:

https://www.youtube.com/watch?v=mGjuCF6s-K0

La miss del secolo

Quand’è arrivato a Genova da La Plata, sono partiti subito i paragoni. E di quelli pesanti: Joaquin Correa come il giovane Juan Sebastián Verón. Oggi presidente dell’Estudiantes, La Brujita era cresciuto proprio nall’Estudiantes, dove si era lanciato verso la Samp. Nella mente dei dirigenti blucerchiati, il progetto è lo stesso per Correa.

Sovrapposizione di Correa su fuga di Soriano e l’argentino si prepara a concludere. Il suo mancino viene respinto da Handanovic, ma la palla rimane lì e allora Correa può concludere a porta spalancata. Distanza dalla rete: tre metri. Eppure l’argentino cicca clamorosamente la palla e manda fuori. Stadio ammutolito, molti tifosi con la bestemmia ormai in viaggio verso il porto di Genova.

Ci auguriamo che la sua carriera non debba ridursi a quest’errore. Sarebbe un peccato.

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Domande sparse: le maglie da calcio possono esser brutte?

Sì, possono esserlo. Il JEF United Chiba, squadra di seconda divisione giapponese, ce ne dà una dimostrazione pratica.

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A cura di Marco D’Ottavi e Gabriele Anello

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