Quel leggero vagabondare — FREE DOWNLOAD

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
Published in
4 min readDec 15, 2015

Da oggi, e per tutto il periodo natalizio, è disponibile in DOWNLOAD GRATUITO l’instant book realizzato dalla nostra Redazione Ciclismo al termine del Tour de France 2015. La piccola opera raccoglie, in una nuova veste e con materiale inedito, il racconto dell’ultima Grande Boucle, nel tentativo di riassumere non solo l’evento sportivo ma, più in generale, l’idea di racconto ciclistico che abbiamo a Crampi Sportivi.

Questi i link per il download diretto del libro:

- Formato PDF disponibile qui
- Formato ePUB disponibile qui
- Formato MOBI disponibile qui

È una delle cose del nostro 2015 che più ci rendono orgogliosi, ed è per voi.

Nel seguito riportiamo l’introduzione al libro, scritta da Marco d’Ottavi, direttore di Crampi Sportivi.

A chi scrive un’introduzione sono solitamente richiesti rigore e analisi. Ma qui si parla di ciclismo, anzi del racconto del ciclismo, ed è un qualcosa che ha attraversato non solo la passione di diverse generazioni di italiani, ma anche la storia del nostro Paese (sì, sto pensando a Bartali e il Tour del ‘48), per cui a supporto del mio testo ho pensato di raccontare l’inizio della mia passione per il ciclismo.

È cominciata molto presto, durante i lunghi pomeriggi di noia estivi lontano da Roma, mentre me ne stavo parcheggiato nella casa dei miei nonni al paese. Non sapevo andare in bicicletta, non avevo nessuna idea del valore assoluto di uno sport che non fosse il calcio, eppure rimanevo ore incollato alla tele attratto dalla desolazione dei Pirenei e dalla bellezza dei nomi dei paesini che i corridori attraversavano sulle Alpi; il tutto ignorando le montagne abruzzesi a pochi metri da me. Prima delle salite di Marco Pantani, della forza di Jan Ulrich e della fastidiosa superiorità di Lance Armstrong, ho iniziato ad amare i grandi giri proprio per il valore “documentaristico” di essi. Per molti anni il ciclismo è stato un rito privato da confinare alle 6 settimane tra Giro e Tour, senza manifestare apertamente questo amore: già per la mia generazione era uno sport anacronistico.

Il lavoro fatto dalla Redazione Ciclismo di Crampi Sportivi per questo Tour de France credo affondi le radici proprio qui, in questa voglia di non relegare il ciclismo ad una semplice gara in bicicletta dove ogni tanto qualcuno vince o viene trovato dopato, ma di raccontarlo come una narrazione aperta: aperta alla strada, alla gente, alla natura.

Raccontare la salita, il sole, la pioggia, la fatica; nel ciclismo la fatica la vedi proprio, che c’è di più bello? Le emozioni che i ciclisti rimandano durante questa eterna sfida contro la natura sono al centro di questi brevi racconti perché sono una parte importante di ciò che è il ciclismo; per questo è da apprezzare che nel lavoro metodico fatto per ogni tappa, oltre alle competenze tecniche di chi scrive, è evidente — ed evidenziabile — il taglio “emotivo” che hanno voluto tenere.

Chi ha collaborato a questo ebook è prima di tutto competente e appassionato di ciclismo — potete leggerlo nelle loro bio — e soffre nel constatare l’esistenza di una sorta di complesso d’inferiorità a livello mediatico rispetto ad altri sport considerati più veloci, più interessanti, più cool. Come se lo sport in bicicletta fosse un vecchio album progressive: sì grandioso, ma indigesto. Dalla sua nascita, Crampi Sportivi ha provato a raccontare le due ruote senza retorica, con quell’approccio “documentaristico” che ancora oggi mi attrae, convinti di parlare ad un pubblico ricettivo ed interessato a stimoli terzi oltre il semplice racconto della gara.

Ora voglio spendere due parole sulla genesi di questo ebook, che è particolare e figlia di un nuovo modo di “fare giornalismo”: il lavoro redazionale in Crampi Sportivi avviene principalmente all’interno di gruppi privati su Facebook — anche perché i membri della redazione sono sparsi per l’Italia — dove i pezzi futuri vengono discussi, e dove ci si confronta e si discute di sport.

La Redazione Ciclismo è nata proprio su una di queste pagine e, se inizialmente ognuno lavorava per sé, a partire dalle grandi classiche primaverili si è creato un gruppo di lavoro affiatato. Il risultato è una serie di articoli di ottima fattura dedicata ai luoghi più evocativi delle maggiori classiche, continuato poi con un lavoro costante sul recente Giro d’Italia per poi maturare definitivamente in questo 102° Tour de France, la cui copertura è stata giornaliera. Tutti i brani della sezione Radio Tour di questo ebook sono usciti precedentemente sulla pagina Facebook di Crampi Sportivi nelle ore immediatamente successive alla tappa, sotto forma di post comprensivo di immagine e testo, una scelta editoriale particolare voluta per raggiungere il maggior numero di persone e rendergli a caldo le impressioni della redazione.

Ogni tappa veniva seguita e analizzata live da tutti e quattro (o chi disponibile in quel momento) e dopo la fine di essa si discuteva sui temi centrali e su come raccontarli in quelle poche righe, finché il testo non usciva bello pulito sulla nostra pagina Facebook. Un lavoro quotidiano che i nostri follower hanno potuto — e saputo — apprezzare, e che ha avuto il merito di allargare il nostro bacino d’utenza, segnando una crescita anche del marchio Crampi Sportivi. Così tanto da aver attirato l’attenzione di Le Coq Sportif, sponsor ufficiale della maglia gialla, che ci ha concesso di far parte della carovana al seguito del Tour nella tappa da Gap a Saint Jean de Maurienne (la 18esima), e di poter raccontare l’identità della Grande Boucle dal vivo, sottolineandone il valore sociologico: il risultato lo trovate nella sezione Sur la Route, le cui prime due parti (Tutti i colori del Tour e Identità) sono state pubblicate anche sul nostro sito. Inedito è invece lo scritto di Leonardo Piccione L’alpe mi ha cambiato la vita, che racconta la sua esperienza sull’Alpe d’Huez (forse il miglior posto del mondo dove guardare dei ciclisti soffrire) dove, con mezzi propri, è andato a seguire la corsa.

Il lavoro che andrete a leggere — coordinato dallo stesso Leonardo — è stato corredato da classifiche e da una selezione di foto tra quelle fatte “sul campo”. Da ospite privilegiato e interessato, spero che i diversi racconti delle ventuno tappe possano ricondurvi alle emozioni dei ventuno pomeriggi magici che anche quest’anno il Tour ci ha regalato, perché sì, la stagione ciclistica è lunga e ricca di soddisfazioni, ma il Tour è sempre il Tour.

--

--