Ricky Rubio l’ha già fatto

Marco A. Munno
Crampi Sportivi
Published in
5 min readMar 18, 2017

Enfant prodige. Criança prodígio. Chico maravilla. Bambino prodigio.

Qualsiasi sia la lingua in cui volete definirlo, in tutto il mondo l’espressione per indicare gli affiliati a questa stretta cerchia si compone di due termini:

  • uno, ad indicare la capacità di eccellere nel proprio campo del tizio
  • l’altro, a segnalare la giovanissima età del soggetto considerato

Insomma, gli eletti della categoria sono quelli che riescono a completare imprese prima che un individuo qualsiasi le metta a segno, anticipando quei tempi che sarebbero fisiologici.

In una stagione cestistica 2016/2017 con tanti protagonisti ad aver elevato il proprio gioco stabilendo nuovi standard, proprio uno dei wunderkind dell’ultimo millennio è tornato a rimpinzare la lista dei traguardi a cui è arrivato prima di tutti gli altri.
A ricordare che, quando pensate ad un obiettivo da raggiungere, quando volete realizzare un’impresa mai vista prima, quando desiderate mettere a segno un colpo originale, probabilmente è troppo tardi: lui, Ricky Rubio, l’ha già fatto.

Coi tempi di reazione dell’uomo normale, su uno così sei sempre in ritardo

Ad esempio, fra le varie annate di successo, possiamo definite questa in corso come la breakout season di Doncic: lo sloveno, appena maggiorenne, si è affermato come uno dei migliori giocatori dell’intera Eurolega. Luka, con un percorso in ascesa ben prima che avesse l’autorizzazione per poter guidare una macchina, continua a scrivere record di precocità per il suo Real Madrid relativamente alle coppe Europee e al campionato spagnolo. Il più giovane ad esordire nella Lega ACB però non è stato lo sloveno, ma un 14enne che come il madrileno aveva un hype mostruoso intorno in previsione dell’inevitabile passaggio in NBA.
Ricky Rubio quelle stesse tappe le ha già percorse:

Alla sua età c’è chi agli adulti nasconde la fidanzatina e chi gli nasconde il pallone

Altro tratto distintivo della season NBA attuale è il numero di triple doppie messe a segno, in vertiginoso aumento; nonostante il ruolo di playmaker, per fisici diversi ma entrambi super come quelli di Westbrook o Harden sta diventando quasi la normalità. Ancora più speciale quando un giocatore dal fisico minuto e doti fisiche sotto il par, come TJ McConnell, arriva a sfiorarla; quando riuscirà a metterla a segno, non sarà però il primo con quella fisionomia a realizzare un risultato così straordinario.
Ricky Rubio ai libri dei record ne ha già consegnate svariate:

Quello con gli Spurs non è certo un accoppiamento banale per realizzare la prima tripla doppia in carriera

Al di là dell’Oceano Nikola Jokic, maggior candidato al premio di Most Improved Player al suo secondo anno di NBA, ha riportato in auge la figura del passatore bianco, europeo, in grado di disegnare pennellate con cui riesce a mandare a canestro i compagni completando quadri magnifici.
Ricky Rubio ha già messo su una galleria d’arte:

Mentre lo guardi, l’ha già scaricata
Non provare a fermarla, Dirk: con l’effetto la sfera è già roteata…
Mentre ti giri, è già arrivata a destinazione

Al di qua, invece, c’è un play bianco con la zazzera a coprire il terzo occhio di cui è dotato, come solo Tensing prima di lui fra i terrestri, grazie al quale vede linee di passaggio che sfuggono a chiunque altro. Milos Teodosic ha appena vinto l’Eurolega, in NBA vorrebbero affidargli le chiavi di una franchigia ma il suo approdo è legato ad un tira e molla economico, visto che il passaggio negli USA non è una tappa obbligata per legittimarne il talento.
Ricky Rubio già sbarcò nella Lega non prima di essersi preso l’Europa col Barcellona:

Il premio di miglior giovane per quella edizione di Eurolega non era abbastanza

Schiacciatori fantastici, penetratori incredibili, specialisti dal mid-range, cecchini dalla linea dei 3 punti. Ormai si son visti realizzatori seriali da tutte le posizioni: manca solo che spunti qualcuno che diventi infallibile tirando dietro al tabellone.
Ricky Rubio ci ha già pensato (mettendo pure a segno il record del Mondo):

Peccato che col canestro di fronte non sia stato, almeno sinora, così preciso

Non ci sono solo le gioie con le squadre di club; per qualsiasi atleta, uno dei sogni è quello di partecipare con la maglia della propria Nazionale alle Olimpiadi e magari in quel contesto lasciare un segno nella storia dello sport della propria patria. Che, nella pallacanestro, equivale a mettere alle corde i mammasantissima del Team USA, novelli Davide contro un mastodontico Golia.
Ricky Rubio, piú giovane cestista in finale olimpica di sempre da diciassettenne, v’ha già anticipato:

“Un eccezionale ballhandler vola a canestro” e “Jason Kidd” son sempre stati dallo stesso lato della frase in telecronaca

Non è una terra fortunata in ambito cestistico quella del Minnesota: poco il talento puro passato per i Timberwolves ad infiammare le infreddolite platee. In particolare, di point guards di livello si son visti, per poco tempo, solo Stephon Marbury e Sam Cassell. Non c’è bisogno tuttavia che vi avventuriate nella ricerca su quale dei due risulti essere il miglior passatore della storia della franchigia.
Ricky Rubio il record di assist in singola partita se l’è già assicurato:

4 giorni fa contro i Wizards: 19 in totale, 10 nel primo quarto. In cifra tonda con questa gemma.

A volte quando un uomo riesce a realizzare uno dei propri desideri, scopre che la realtà non è proprio uguale a quella tanto sognata. E’ in quei momenti che lo scoramento può assalirlo e per donare motivazione c’è bisogno di qualcuno che, esperto e carismatico, sappia consolare e trasmettere un messaggio positivo. Il russo Alexey Shved si presentò nella lega come uno dei possibili giocatori europei che poteva farcela fra i pro. Non ebbe grande impatto, e per un giovane 24enne non riuscire ad emergere nella categoria tanto agognata è davvero avvilente. Eccolo il bisogno di una guida, a portargli un messaggio di conforto avvalorato dalla sua esperienza.
Ricky Rubio non ha bisogno di decine d’anni di gioco, è già maturato:

Dopo esser caduto lentamente in malora, ritenuto colpevole dei problemi e ormai non più utile, il malmenato Bruce Wayne riesce a riemergere dal Pozzo per andare a riscattarsi e mostrare un valore ancora maggiore al mondo: un episodio epico, possibile solo nella finzione cinematografica.

Con la graduale esplosione di Wiggins, Towns e LaVine a Minnesota cominciavano a chiedersi se nella ricostruzione della squadra ci fosse un posto per Ricky Business; con gli infortuni a susseguirsi, i numeri in calo, le grandi difficoltà palesate al tiro dalla distanza, la scelta al draft estivo del pariruolo Kris Dunn, in questa stagione si è arrivati al punto più basso di Rubio a Minnesota. Addirittura, la sua cessione in direzione New York Knicks è saltata solo negli ultimi giorni di mercato, durante la sosta per l’All Star Game.

La storia scritta da Christopher Nolan tuttavia doveva ancora trovare un interprete che la incarnasse nella realtà; dopo il break ecco produrre da Ricky la migliore pallacanestro della sua carriera, con 14.8 punti, 4.8 rimbalzi, 10.7 assists e 1.9 rubate a partita nelle ultime 12 partite, trascinando a 7 vittorie una eterna perdente come i T’Wolves. Ruolino ancor più valido considerando i pariruolo affrontati: lo spagnolo ha vinto i confronti diretti contro l’elite dei playmakers della lega, superando nei faccia a faccia Chris Paul, John Wall, Stephen Curry e Isaiah Thomas.

Insomma, sognate di ottenere un posto nella NBA e giocare alla pari delle stelle più brillanti fra le point guards del firmamento cestistico? Troppo tardi: Ricky Rubio l’ha già fatto.

--

--

Marco A. Munno
Crampi Sportivi

Pensa troppo e allora scrive. Soprattutto di pallacanestro.