Rossi-Lorenzo, dov’eravamo rimasti?

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
Published in
5 min readFeb 16, 2016

Avete presente quando nella vostra casa vengono spostati — che so, dai vostri genitori e in vostra assenza — alcuni mobili che ormai da diversi anni occupano un posto ben preciso? E voi impiegate almeno qualche giorno di adattamento prima di fare mente locale sul cambiamento? Ecco, ora traslate questa sensazione sulla MotoGP del 2016, che di mobili in casa ne troverà spostati parecchi, e forse potremmo avere una minima idea di quello che i piloti della Classe Regina del motociclismo sportivo si troveranno davanti quest’anno.

All’atto pratico, i cambiamenti principali si risolveranno in due novità: l’elettronica, che sarà uguale per tutti e che imporrà dei settaggi differenti. E le gomme, con Bridgestone che saluta dopo essere riuscita a creare pneumatici che in piega offrivano una presa simile a quella dei rampini e che fa spazio a Michelin, la quale dopo anni di assenza dal Motomondiale in occasione dei primi test di Valencia dello scorso anno ha fatto cadere tutti, ma proprio tutti, dalla moto.

Partendo da questi presupposti, la stagione non si preannuncia certo come una delle più semplici. Per alcuni, però, il 2016 si preannuncia ancora più complicato.

Facciamo un salto indietro di qualche settimana e torniamo all’evento di presentazione della Yamaha tenutosi a Barcellona per svelare la nuova M1. Partiamo da un dato di fatto: se al posto della M1 ci fosse stata un’Ape Piaggio, forse se ne sarebbero accorti in due o tre. L’evento era ben altro: in un clima dai toni distesi e rilassati quasi quanto quelli di “Sfida all’OK Corral”, è andato infatti in scena il primo incontro davanti alle telecamere e ai flash della stampa tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo dopo l’epilogo incasinato della stagione 2015.

Un po’ a dispetto delle aspettative, i due contendenti hanno preferito lasciare le loro pistole nelle fondine, dando invece vita ad una stretta di mano così calorosa che persino a Barcellona il termometro segnava una temperatura sotto lo zero. Questi due piloti dunque, compagni di squadra più nolenti che volenti, con che spirito affronteranno il 2016? Pur partendo da epiloghi differenti, a mio avviso avranno nella voglia di dimostrare qualcosa il denominatore comune. Mi spiego meglio.

https://youtu.be/0oNUjS79wA4?t=45m10s

Beh, il fatto, ad esempio, che lui sia in grado di vincere un Mondiale senza neppure dare adito ad ipotesi di pasticceria — pardon — di biscotti: Jorge potrebbe voler dominare, stravincere il Mondiale annichilendo gli anniversari. Il Banderas della MotoGP ha trionfato nel 2015, ma la sua invernata non dev’essere stata delle più tranquille. Certo, se dopo una gara che lascia qualche sospetto (Valencia 2015, ehm ehm) hai anche la brillante idea di uscirtene con frasi del tipo «Forse i piloti spagnoli mi hanno aiutato per far rimanere il titolo in Spagna», dovresti un attimo prendere ripetizioni di Public Relations.

Le dichiarazioni del #99 hanno fatto tanto rumore. E questo Jorge lo sa, anche perché sui social in 6 mesi ha ricevuto più offese di quante ne abbia incassate l’indimenticato Byron Moreno dal 2002, e si è dunque reso conto in un colpo solo di aver perso dei semplici estimatori, dei fan, nonché la stima incondizionata di alcuni dei suoi colleghi: hat-trick e tutti a casa.

https://www.youtube.com/watch?v=YmSFJyhAGVc

Il Mondiale 2016, quindi, per Jorge può essere quello della dimostrazione di forza, quello che permetterà di far capire al mondo della MotoGP che al sig. Lorenzo non servono frollini di alcun tipo per battere tutti. Sotto questo punto di vista, soprattutto il cambio gomme arriva al momento giusto per il #99: la sua relazione con le Bridgestone ha avuto più alti e bassi di un vagoncino delle montagne russe, mentre le Michelin per lui potrebbero rappresentare una sorta di foglio bianco sul quale poter iniziare a scrivere una nuova storia. Mica male come occasione, non trovate?

Passiamo ora sulla sponda del #46, dove troviamo il ragazzotto di Tavullia fermo sulla riva del fiume ad aspettare che qualcuno gli passi davanti agli occhi. Per quanto riguarda il #46 il discorso della rivalsa è più lampante: dopo Valencia 2015, per Valentino, a colazione soltanto fette biscottate e croissant, altrimenti la giornata parte con il piede sbagliato (il sinistro).

https://www.youtube.com/watch?v=ajrmLWzAU8Y

Il fatto di essere stato riconosciuto quasi universalmente — su Aldebaran qualcuno pare abbia ancora dei dubbi — come la vittima della combine in salsa iberica non dev’essere stato di particolare aiuto per il #46, che avrebbe preferito portarsi a casa il Mondiale ed esser considerato vittima da qualcuno in meno.

Valentino l’ha presa talmente male che ha compiuto l’atto definitivo, quello che nell’era del 2.0 sancisce la fine di un rapporto, un po’ come quando finisce una storia d’amore: ha nientepopodimeno che smesso di seguire il #93 ed il #99 sui Social. Ovviamente questo non è sfuggito alla stampa — munita a quanto pare di addetti a seguire chi clicca il pulsante “Follow” sui profili di tutti gli sportivi del mondo — che lo ha interpretato come un chiaro segnale di sfida nei confronti dei due spagnoli, che Rossi ha tutta l’intenzione di battere.

https://www.youtube.com/watch?v=Zot-rd9KoYE

Due spagnoli e non tre perché Pedrosa, poverino, sin dall’aver parcheggiato la sua Honda in parco chiuso a Valencia, si è trovato coinvolto in una situazione che francamente pareva fregargli meno di zero. Il 2016 per il Vale nazionale è un’altra ultima spiaggia, che a fine stagione potrebbe rivelarsi la penultima o la terzultima («Prima voglio vedere se sarò competitivo e poi deciderò cosa fare in futuro»).

L’età avanza e il #46, che ha lo svantaggio di non essere forse più arzillo come un tempo, deve cercare di sfruttare il fatto di essere approdato sulle piste del Motomondiale quando alcuni dei suoi avversari le uniche curve che erano in grado di affrontare erano quelle con il girello. Ecco perché il suo bagaglio di esperienza potrà tornare molto utile a Valentino in un anno in cui l’elettronica dovrebbe essere meno invasiva, permettendo ai piloti di tastare meglio il polso (nel vero senso della parola) della situazione.

https://www.youtube.com/watch?v=lHT349UJS-Y

Vedete? Motivazioni diverse spingono verso un obiettivo comune: dimostrare qualcosa. Il #99 non ne può più di vedersi fotomontato accanto a Rosita in uno sperduto Mulino immerso nei campi di grano, il #46 anela talmente tanto alla Decima iride da aver addirittura pensato di cambiare capotecnico, passando da Galbusera (aridaje con ‘sti biscotti) a Carletto Ancelotti. Il 2016, comunque vada a finire, sarà un anno importantissimo per tutti e due. E noi non vediamo l’ora che inizi.

A cura di Stefano Nicoli

--

--