Rovesciate non-Pinilla, supereroi e modi di vivere i Derby — CS 03 E12

Crampi Sportivi
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4 min readNov 9, 2015

Rovesciate non di Pinilla (ovvero rovesciate non bellissime)

Le rovesciate di Pinilla sono una categoria dello spirito, momenti unici che ti riconciliano col fatto che esistano persone come Pinilla, mega simpatiche, ma con quei tatuaggi lì. Poi esistono le rovesciate normali, lampi è vero, ma mai perfette come quelle del cileno. Questa settimana ci ha regalato 3 esempi:

Vendettta Arnautovic

Il Chelsea continua a prendere bastonate in Premier League. Mourinho non aveva mai perso tre partite di fila in campionato. Contro lo Stoke City il colpo di grazia è arrivato da una vecchia conoscenza di Mou: Marko Arnautović, un fugace passaggio all’Inter del triplete (tre presenze in Serie A). I rapporti tra l’allenatore portoghese e l’attaccante austriaco, durante quella stagione, non sono stati proprio idilliaci.

Certo che poi incontrarlo di nuovo in terra d’Albione non deve essere stato facile per Mourinho: il ragazzo avrà la testa di un bambino, ma fa acrobazie come questa.

Noi Arnautović vogliamo ricordarlo così, pazzerello e felice. D’altronde se non hai una buona percentuale di pazzia non ti metti a far quelle rovesciate lì.

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Biciclette a sorpresa

Uno da Sergio Ramos certe cose non se le aspetta. Tipo una rovesciata. Certo, non impeccabile dal punto di vista stilistico, ma comunque efficace. Il buon Sergio sorprende tutti, forse pure se stesso. E come in ogni buon colpo a sorpresa (innanzitutto per chi lo fa), si fa male a una spalla, forse proprio a conferma del fatto che lo stile non è proprio impeccabile.

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Accavallamento Blanchard

L’accavallamento delle gambe di Sharon Stone in Basic Instinct ha provocato turbamenti insonni a generazioni di quarantenni. Leonardo Blanchard ne offre una versione che dal punto di vista dell’erotismo è equivalente a una lezione di ginnastica posturale: Il gesto si carica di una forza sgraziata, della volontà di imporre una propria concezione di bello. Murato da Burdisso, ci riprova di nuovo, alzando la gamba a mo’ di fisioterapia e ginnastica correttiva. Ma al Matusa avranno goduto più di me, che ho pareggiato per colpa di Leo al Fantacalcio e ora provo un leggero senso d’insoddisfazione.

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Supereroi della domenica

Supereroi da Bundesliga

Va bene Lewandowski, che in nove minuti segna cinque gol ed è fortissimo e sovrumano, ma in Bundesliga c’è un altro supereroe che ha segnato 14 gol in 12 partite (se consideriamo anche le coppe, allora il bottino sale a 22 reti in 20 presenze stagionali): Pierre-Emerick Aubameyang. L’ex attaccante del Milan ha due passioni: i supereroi come Spiderman e, soprattutto, Batman e i gol decisivi nei derby della Ruhr contro lo Schalke 04. Quando può, il buon Pierre ama coniugare queste sue passioni. L’aveva già fatto qualche mese fa: gol e via con la maschera di Batman, accompagnato dal fido Reus-Robin. L’ha rifatto ieri: gol decisivo e stavolta niente maschera, ma solo una bella maglia gialla con al centro il logo dell’uomo pipistrello, con sotto un beffardo “do you remember?” che si riferiva proprio al gol del febbraio scorso.

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Prima del derby, comunque, Aubameyang ci teneva a farci sapere che no, lui non può mantenere la calma. Perché lui è Batman. Evidentemente il metodo Stanislavskij funziona.

Supereroi da Testaccio

Quando Ranieri diceva di essere cambiato e di far bene a fare il romano (mettendo in questa famosa conferenza stampa tutto il folklore tipico dell’ambiente), Jamie Vardy giocava tra Halifax e Fleetwood, nelle non proprio prestigiose serie dilettantistiche inglesi.

In un improbabile valzer, i due sono riuniti a Leicester e stanno facendo una pazza impresa: con la rimonta sul Watford si è entrati in zona Champions a un punto dall’accoppiata City-Arsenal. Chissà quanto durerà tutto questo e se er Sor Claudio riuscirà a soppiantare come piatto nazionale il porridge con la coda alla vaccinara.

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Supereroi che magari ti stanno sul cazzo, però…

Ve lo ricordate Zoolander? Ecco, ieri Neymar al Camp Nou ha deciso di mettere in scena una delle stranezze del modello strampalato interpretato in quella pellicola.

Zoolander ammetteva: «Non sono un ambigiro… non so girare a sinistra». Neymar deve aver provato la stessa cosa ieri sera. Siccome non gli andava/non voleva umiliare il difensore avversario semplicemente passandolo alla sua sinistra, si è inventato una giravolta strana e ha segnato lo stesso.

Il risultato è comunque discreto.

Supereroi meticci

Quando si parla di Paesi Baschi il tema del nazionalismo, seppur di “recente” intuizione visto che fino al 900’ si trattava come argomento blando senza radici storiche, è fondamentale.

Quando si parla con un basco bisogna stare attenti agli umori su cui verte il suo animo, e sapere che esiste anche un certo regionalismo: le “ regioni” sono tre, Alava, Guipuzcoa e Vizcaya.

Mi piace pensare che dietro questa accozzaglia di idee retrograde e indipendentiste senza fondamento storico ci sia Iñaki Williams che da primo marcatore coloured ( madre liberiana e padre ghanese) della storia dell’Atletic Bilbao prenda il senso di appartenenza in giro con gol di rilievo.

Tipo questa robetta qui.

Lo que ha hecho Iñaki Williams es una autentica obra de arte” ( Concordo)

Andare a vedere i derby in giro per il mondo con De Rossi

Ci sono state diverse partite sentite in questo fine settimana,

A Roma il tema centrale è stato il tifo in assenza, con i tifosi che hanno sacrificato il tifo pur di protestare contro l’abominio che sta avvenendo nelle curve dell’Olimpico. Per tutti loro (e anche gli altri) Daniele De Rossi ci ha ricordato che il calcio è quella cosa che mannaggiac****o.

In Argentina invece esistono i derby e poi partite che non sono derby, ma vallo a dire al tizio che ha scritto queste cose a Carlitos Tevez.

Che poi, oh, con quella maschera lì, forse era un omaggio ad Aubameyang.

A londra, invece, sono inglesi. E quindi fanno le cose a modo loro, ovvero abbastanza bene: così è come il Tottenham ha preparato il derby con l’Arsenal.

Inglesi.

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