Rugbisti belloni

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
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4 min readFeb 6, 2016

Il rugby, ammettiamolo, è un po’ sesso.

I pantaloncini sono corti — molto corti — e i giocatori grossi e sudati; sono muscolosi e il più delle volte coperti di fango (per non parlare di quando piove).

Parliamo della mischia: contando entrambe le squadre abbiamo trentadue avambracci sovrapposti e contratti con vene a vista. Perché le vene — nel rugby, come nella vita — sono importanti (e Amore tossico non c’entra niente).
I quadricipiti sono un’altra cosa da considerare — avevamo già nominato i pantaloncini molto corti?

Considerato ciò, oggi è una giornata importante perché, per le prossime settimane, il weekend sarà all’insegna di sesso, sudore e fango. Oggi inizia il Sei Nazioni.
Dopo un’accurata selezione e un paio di scompensi ormonali, abbiamo deciso che il rugby è bello, ma i giocatori di più. Di seguito, le nostre scelte, nazione per nazione.

Ci scusiamo in anticipo con tutte le mogli, fidanzate e amanti dei sopracitati.
Ci scusiamo anche con tutto il mondo del rugby, il rubgy è uno sport serio — come noi — ma ogni tanto è giusto fare le #femminucce.

Italia — Luke McLean

McLean è il bello del liceo. È quello che il primo giorno di scuola sai già chi è. Te ne hanno parlato le tue amiche più grandi, è quello che vogliono tutte — compresa te. Se sei bella e timida forse potrai averlo, perché lui vuole la brava ragazza, quella da presentare a mammà, quella da sposare.
McLean ti “placca” dolcemente, perché a lui interessa far l’amore e mentre lo fa ti guarda pure intensamente con occhioni dolci.
McLean, dopo, ti dice che tu sei la miglior cosa che gli sia successa nella vita — e tu ti innamori.
Per sempre.

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Francia — Hugo Bonneval

Bonneval ha la maglietta con il collo alla coreana (nera) e i pantaloni con il risvoltino.
Lo incontri nel club più figo mentre beve un Japanese con i suoi amici altrettanto fighi. Lui ammicca mentre ti guarda e un po’ ti spoglia con lo sguardo. Vuole te, ma solo per stanotte, non illuderti.
Bonneval ti “placca” nel bagno del locale, perché suo padre non sarebbe felice di trovarti la mattina dopo nell’attico. Nel placcaggio non ti guarda — perché non può –, non ti bacia — perché non vuole, e tu non saprai mai il suo numero di telefono, ma avrai passato una di quelle notti che racconterai.

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Irlanda — Rob Kearney

Qualcuno ha detto bicipiti?
Kearney unisce la lentiggine irlandese al fascino partenopeo. Lo incontri per strada e ti giri a guardarlo perché è troppo bello. È bello tutto, dentro e fuori: è raffinato, gentile, ti porta a cena fuori e paga lui. Ti porta fuori nel weekend e organizza una gita a cavallo nel suo ranch e solo dopo, con dell’ottimo vino, ti porta in camera. Kearney non lo sposi, perché non lo sposi, ma a convivere ci vai e prendete pure un cane insieme, un Terranova da portare a passeggio la domenica.
Kearney lo lasci per uno con la faccia più da criminale che sicuramente non “placca” meglio di lui. (Nella vita non sempre si fanno scelte giuste).

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Scozia — Sean Lamont

Lamont lo sposi.
Lamont è il padre dei tuoi figli.
Lamont ti porta la colazione a letto ogni mattina.
Lamont ha i denti bianchi e il capello sempre in ordine, ti abbraccia e ti sussurra che sei bella.
Lamont te l’hanno presentato una sera a cena da amici e la mattina dopo ti aveva già mandato un messaggio.
Lamont è l’amore della tua vita.

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Galles — Gareth Davies

Davies l’hai conosciuto in piscina. Tu eri ridicola con la tua cuffietta di silicone, l’accappatoio e le bracciate incerte. Lui aspettava di allenarsi con la sua squadra di pallanuoto ed era alto, sicuro, marmoreo. I vostri sguardi si sono incrociati, e tu lo sapevi già che ti avrebbe fatto soffrire, ma era troppo bello per dirgli di no.
Davies ti ha portato a Rione Monti dopo l’allenamento e ti ha offerto una Tennent’s Super che ti ha fatto subito ubriacare. Davies non aspetta, con lui il placcaggio inizia in ascensore e continua a oltranza.
Davies è bello e lo sa. E lo sanno pure tutte quelle che prima di te erano entrate in quell’ascensore. Cenerentola, purtroppo, con lui non esiste.
Ma siccome Davies è bello e noi nelle favole non ci crediamo, l’abbiamo eletto il TOP PLAYER del Sei Nazioni. Lui e quella linguetta di quando corre verso la meta.

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Inghilterra– Cucchiaio di legno

Nella storia del Sei Nazioni l’Inghilterra non l’ha mai preso. Glielo diamo noi all’Inghilterra il cucchiaio di legno, perché va bene giocare bene, ma se non hai nemmeno un vitellone in squadra non sei nessuno.

Gli inglesi, per noi, non sono nessuno.

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A cura di Silvia Coccoluto e Luigia Oliva.

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