Smisurata preghiera

Mattia Musio
Crampi Sportivi
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3 min readApr 23, 2018

Una delle cose più belle dei fuochi d’artificio è che sembra non scoppino mai.
Partono silenziosi verso il cielo, lasciandosi alle spalle una timida scia, fino a sparire. È solo dopo qualche secondo che la luce prende il sopravvento, lasciando spazio ai colori del petardo.
Il terzo elemento è il botto: assordante, sorprendente, fastidioso.

È il 90° minuto di Juventus-Napoli quando un ragazzo spagnolo, José Maria, decide di farne scoppiare uno. Lo accende dalla bandierina del calcio d’angolo e lo fa viaggiare verso l’aria difesa da Buffon. Il pallone compie un viaggio silenzioso, più alto forse del dovuto. La cometa passa speranzosa sopra la testa di tutti, che la guardano incuriositi con il naso all’insù.

La luce che si manifesta a fine tragitto è accecante.

Un ragazzo del Senegal, Kalidou, decide di farlo scoppiare a due metri e mezzo da terra. Il botto riesce a sentirlo in anticipo solo Buffon, che comunque non può trattenere tutta la potenza del colpo di testa. Il fuoco d’artificio è esploso, finendo sulla rete juventina.

La prima vittoria azzurra nel nuovo stadio bianconero ora ha il sapore più dolce, sapendo che ancora, se possibile, siamo ancora agli antipasti.

Quello che fu Zaza, ora è Koulibaly: la squadra avanti in classifica — con tutta l’italianità a disposizione — addormenta la partita alla ricerca di un pareggio che lasci le distanze invariate. Nel finale però, dopo un’ora e mezzo di bruttezza rara, si accendono i fuochi, come nel gran finale delle feste di paese. Oppure se ti trovi a Napoli, al triplice fischio della partita. Se non ci credete, cercate sulla rete quel che è successo.

Quella macchina scintillante che è il Napoli sarriano ha messo in mostra il suo ultimo stadio evolutivo: il cinismo. A farne le spese è proprio la Juventus di Allegri, che in 120' di campionato si è vista bruciare il vantaggio da (addirittura) NOVE punti (Juventus in vantaggio a Crotone; Napoli sotto contro l’Udinese) a solamente un punto, con la truppa sarriana che viaggia in direzione ostinata e contraria, alla ricerca del miracolo.

Per quanto riguarda il finale di stagione bianconero sta lentamente svelando i tratti della chimera. Le luci a intermittenza dell’attacco juventino si sono spente in contemporanea per la prima volta in stagione, facendo sì che il plotone di Maurizio si divorasse il distacco dall’establishment dirigente, in una lotta di classe che ricorda i fasti in America Latina.

Il quadro ora sorride ai partenopei, con la Juventus che è quindi costretta ad attraversare il canale (trasferte a Milano e Roma, zone di lotta europea) con una sola candela in mano, nella speranza che non si spenga come nell’epilogo di Nostalghia, di Andrej Tarkovskij.

A Napoli e in tutta Italia — inutile dirlo — , molti sperano in un finale a sorpresa.

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Mattia Musio
Crampi Sportivi

Per sempre grato al serve and volley, al piano sequenza e al doppio passo. Laureato alla UniCa.