Steve Buscemi al Giro d’Italia

Giuseppe Tantillo
Crampi Sportivi
Published in
3 min readMay 10, 2017

Nel mio stesso palazzo al terzo piano abita un avvocato. Un tipo distinto coi capelli grigi, i baffi sottili e un sorriso buffo alla Steve Buscemi. Non so molto di lui se non che ogni domenica, estate e inverno, di buon mattino esce con la sua bici da corsa e il completo verde della Gatorade Chateau d’Ax (quello che Bugno e Fidanza sfoggiavano negli anni di Mani Pulite) per una sgambata mattutina. Non ho idea di quali strade percorra. Se sempre le stesse o se cambi ogni volta. Ma so con certezza che riappare alle undici e mezza, poi prima di riporre la bici nell’apposito spazio condominiale si ferma al bar, ordina una spremuta e racconta al barista di quando, da giovane, mollò il lavoro per seguire la carovana che affrontava gli interminabili tapponi alpini al Giro del ’92: Il primo di Indurain … mamma com’era antipatico… sorrideva sempre come se stava a ripensà a una vecchia barzelletta che gli avevano raccontato… e poi rimaneva sempre seduto anche dopo sette ore di salita… che non ho mai capito perché… anzi sai che ti dico? Secondo me non si sapeva proprio alzare sui pedali… e stava seduto per non fare figure di… “.

Prima di oggi non avevo mai parlato con l’avvocato. Non sapevo neanche come si chiamasse. Oggi pomeriggio, però, tornando a casa col motorino ho visto un tizio a terra accanto a una bicicletta. Ho riconosciuto la divisa della Gatorade e mi sono fermato:

- Tutto bene?

- Si so’ scivolato ma non mi so’ fatto gniente. Solo che il manubrio s’è storto tutto. Me pare che noi ciclisti ultimamente semo un pochino sfortunati.

Sorrido. Lui ricambia. Gli chiedo se posso fare qualcosa e mi dice di fargli compagnia finché suo figlio non lo verrà a recuperare con la macchina. Ho fretta ma gli dico che va bene. Ci presentiamo. Si chiama Mariano. E dalla faccia non lo avrei mai detto. Non sappiamo cosa dirci e allora indicando la divisa gli racconto che da bambino ero un grande tifoso di Gianni Bugno. Mariano mi guarda ironico e mi dice che a lui Bugno non è mai piaciuto. Che preferiva di gran lunga “el diablo” Chiappucci e Franco Chioccioli detto “Coppino”:

- Bugno era uno senza cazzimma. Appena scattava si girava subito indietro per vedere se il Navarro e gli altri rispondevano. I veri campioni partono… e fino all’arrivo non si girano mai!

Gli rispondo che non sono d’accordo ma mentre argomento penso che Mariano un po’ di ragione ce l’ha. Gli domando allora perché non vada in giro con la divisa della Carrera e lui mi spiega che non sarebbe giusto, perché lui è pigro come lo era Bugno e non avrebbe senso indossare la maglia di un lottatore per fare il giretto della domenica. Penso a qualcosa di intelligente da dire per difendere Bugno ma una macchina blu si ferma davanti a noi e mi toglie dall’imbarazzo.

Il figlio di Mariano si chiama Fausto, ha circa venticinque anni e si rivolge al padre con tono di bonario rimprovero:

- Ma che sei uscito a fare che manco è domenica?

- Me so’ esaltato che ce sta il giro der centenario…

- Ma come si fa? … Come i bambini…

- A proposito com’è finita a Messina che so’ le cinque passate?

- Ha vinto Fernando Gaviria.

- Di nuovo? … Lo sapevo… roba da velocisti …

- Si ma non lo dire a Pibernik che non ci dormirà stanotte …

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