Sulle strade del Lombardia

Crampi Sportivi
Crampi Sportivi
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2 min readOct 8, 2015

Domenica siamo stati in gita al Giro di Lombardia. Mentre un gruppo di corridori stanchissimi, si trovava ad affrontare la più dura delle classiche con le gambe vuote da fine stagione, noi abbiamo ammirato un popolo che ha accolto la sua corsa a braccia aperte. Il Lombardia è un tesoro ormai quasi nascosto del nostro ciclismo: una classica monumento più amata all’estero che in casa propria. Eppure quando il Lombardia chiama, quando lo fa con un percorso finalmente all’altezza della sua storia e con campioni come Vincenzo Nibali o Alejandro Valverde a giocarsi la vittoria, questo triangolo di strade montuose diventa la tela su cui ciclisti e appassionati tornano a dipingere un’opera d’arte.

Abbiamo seguito il Giro di Lombardia in tre punti diversi (la partenza, il Colle Gallo e il Muro di Sormano) in compagnia di due fotografi d’eccezione, Francesco Rachello ed Eloise Mavian. Questo è un breve racconto per immagini di una giornata conclusa nel bar del Museo del Ghisallo, ad applaudire una vittoria che ci ha emozionato.

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La bandiera italiana lanciata dal pubblico, che segue la traiettoria del vento e abbraccia la sagoma celeste di Vincenzo Nibali, è l’immagine perfetta di questa domenica lombarda, e forse di tutta la stagione del siciliano.

Dopo sette lunghi anni, una classica monumento torna ad essere appannaggio di un corridore italiano. Non un corridore qualsiasi, ma l’esponente di punta del movimento, colui che l’anno scorso — forse in molti l’avevano dimenticato — ha riportato al di qua delle Alpi la maglia gialla del Tour de France, evento che non accadeva dal 1998.

Sarebbe inutile cercare, ora, di spiegare la pazza stagione di Vincenzo Nibali, dall’obiettivo fallito di riconquistare il Tour fino all’imbarazzante esclusione alla Vuelta, dalle difficoltà nel rapporto con la squadra fino al mondiale in cui non è stato protagonista, passando per l’impresa di La Toussuire e il nuovo titolo di campione italiano. Forse sarebbe riduttivo anche cercare di racchiudere in poche parole l’abilità con cui è riuscito a centrare la vittoria di oggi, a Como, con una discesa delle sue e una difesa rabbiosa, ribadendo ancora una volta che, nonostante le critiche, lui è ancora tra i più forti.

Forse oggi è meglio restare silenziosi a godersi quel fotogramma di Nibali sulla linea di arrivo, a conferma che, certe volte, è proprio vero che le immagini valgono più di qualsiasi parola.

(Andrea Minciaroni)

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