Twittgenstein #4: e tanti saluti a casa
Questo Parental Advisory che altro non è se non Emanuelson serve giusto ad introdurre un breve excursus sulla vita telematica degli sfaticati giocatori che ci tediano NON giocando durante le feste invernali. Quindi: cos’è successo mentre noi rotolavamo giù dai tavoli parentali e ringraziavamo segretamente Enrico VIII e la sua scissione della chiesa anglicana?
Mario Balotelli, intriso di spirito del Natale, ci ricorda che non possiamo dimenticare i meno fortunati.
Il compianto Bendtner (che, zitto zitto, ha da poco risolto una situazione grama per i gunners) ci fa capire che i palinsesti delle tv di tutto il mondo, sotto Natale, non cambiano poi di molto. Non ho ancora capito se esserne contento o meno.
Lavezzi, a pranzo col suo caro amico Traduttore, parla in codice. Complimenti anche a te, campione!
A proposito di strane compagnie: nella macchina fotografica di Callejon la vicinanza al punto di fuga rende gli astanti sempre, misteriosamente, più simili tra loro. È come un racconto di Stephen King nel quale il male sa giocare a pallone.
Se foste stati mai interessati al Natale in casa Felipe Melo (buon Dio, no) eccovi serviti: preghiere a Gesù, birra a temperatura ambiente, supermaratona di Renegade in vhs.
Come bonus track, per la notte di capodanno Bobo Vieri ha fatto il suo endorsement: chi non c’era è e sarà per sempre segnato dall’onta della vergogna. A meno che non siate Filippo Inzaghi, e, la mattina di capodanno, non vi dobbiate alzare presto per dedicarvi alla lettura degli “Scritti Torinesi” di Gramsci.
Mattia Pianezzi poco loco y malunido. Nel tempo libero sbuffa. Va in giro a dire che la sua carriera calcistica è stata bloccata da un palo sinistro nel 1998.