Twittgenstein
Dall’avvento di twitter e dei social network in generale ma appunto soprattutto di twitter mi diverto molto a controllare ciò che scrive la gente. È un bello spaccato dell’Italia comune e spesso e volentieri un travaso di bile non indifferente. Solo in seguito ho deciso che la gente comune non era abbastanza e ho pensato di cercare gli incompresi, le persone che di solito parlano poco e si esprimono stanche e sudate solo dopo un’oretta e mezza di corsa. Da allora mi diverto a seguire i calciatori su twitter e leggere quello che scrivono dividendoli in macrocategorie, perché è divertente e perché io sono d’altronde di una pochezza imbarazzante. Ma questa è un’altra storia.
I carpe diem
Sono i commentatori vari della realtà politica, calcistica, coraggiosi nei loro coming out. I nomi sono tanti, ma segnalerò qui il grande Rolando Bianchi esposto politicamente.
Un pacato commentatore è anche Nicklas Bendtner, attento al suo Sunderland e al suo aplomb anche nel commentare il tuffo da vaudeville di Bonucci in area di rigore.
Lo stesso aplomb del commento di Baronio all’eliminazione della Lazio dall’Europa League.
I mesti
La vita da calciatore professionista non è tutta rose e fiori. Intriso di una tristezza leopardiana data solo dai suoi numerosissimi puntini di sospensione, il caro Ciro Immobile twitta mestizia quando scrive qualsiasi cosa.
Andrea Barzagli ci ricorda invece (nel suo profilo ahimè poco usato) le difficoltà di fare il centrale — Leonardo, questo ce l’ha con te.
Il filosofo Joey Barton
Joey Barton, centrocampista dell’Olympique Marsiglia ex QPR, dopo esser finito in galera, aver picchiato qualche anno dopo più o meno
tutti quelli che gli capitavano a tiro nella famosa partita che fece vincere la premier al City l’anno scorso, si reinventa su twitter. Prende le difese dei veri bad boy come lui (Suarez fra gli altri), chiede al governo la pubblicazione di alcuni dossier secretati e pubblica citazioni filosofiche e letterarie: Virgilio, Seneca, Nietzsche, Aristotele, Picasso, Orwell. Si confessa antithatcheriano convinto sul suo twitter e sul suo blog. Poi, una volta su tre, insulta il povero Neymar (“il Justin Bieber del calcio”) e si prende tutta la mia simpatia. Certo, dopo aver dato venti pugni ad un uomo fuori dal McDonald’s di Liverpool è un bel passo avanti.
I noiosi profili ufficiali
Ce l’hanno tutti twitter. E non tutti sanno usarlo, non tutti ne hanno voglia. Quindi il profilo twitter esiste, è spesso ritwittato e seguitissimo ma è noioso, brutto, freddo. Italiano corretto, foto ufficiali e sbadigli. Non mi va neanche di elencarli.
Gli insultati
Giocatori controversi, dal rendimento altalenante o dalla coniuge chiacchierata. Voglio bene a tutti loro. Sono poi di solito molto maturi nel rispondere ai loro detrattori. Come ad esempio il semprefermo Simone Pepe e i suoi dodici anni.
Il difensore centrale Maurizio Domizzi è un altro a cui i tifosi di Napoli sono molto affezionati. La leggenda riguardante il suo abbandono partenopeo è ben nota; e i tifosi celesti l’hanno presa bene. Iezzo, da qualche parte, sogghigna.
Gli international
Giocatori che vogliono parlare a tutti i loro fan, in tutto il mondo. Con il traduttore di google. Apprezziamo la buona volontà e il grande esempio di Marquinho.
Il Cagliari
Murru, Ekdal, Avelar, ma soprattutto Astori che prende per il culo compagni ed ex compagni e i gemelli siamesi Nainggolan e Pinilla. Una banda armata. Foto insieme, pranzi insieme, si tagliano i capelli, si parlano in spagnolo, escono insieme, fanno quello che vogliono. E ci documentano tutto. Grazie eh.
Il Bobo Vieri
Bobo Vieri non sa usare twitter. Bobo Vieri non ha uno staff che twitti per lui, e non ha forse una coscienza di sé. Bobo Vieri è una vecchia nave che si muove alla deriva, che sembra persa ma sta andando dove vuole il suo capitano. Il profilo di Vieri è un delirio. Si passa da lui che ci prova con la Nargi, già ragazza di Matri, retwitta le ex, pubblicizza il suo programma nel quale balla con Delvecchio (non ho scritto male, non avete le traveggole, la realtà è più bella di ogni fantasia: balla con Delvecchio), risponde male a chi lo insulta, millanta infinite cene con Pippo Inzaghi (ma cosa si diranno Vieri e Inzaghi a cena?) o con chiunque altro, saluta tutti coloro che conosce e twitta, probabilmente sbronzissimo, profanità miste a perle di saggezza popolare alle 3 di notte. Insomma si comporta come tutti hanno sempre immaginato si comportasse fuori dal campo. Tutti i link del mondo non bastano. Andateci.
Mattia Pianezzi