Un corridore qualunque

Paolo Stradaioli
Crampi Sportivi
Published in
2 min readMay 14, 2017

Tappa 8 — Molfetta> Peschici, 189 km

Vincitore: Gorka Izagirre

Leader: Bob Jungels

“Non può vincere un corridore qualunque”. A causa — o in virtù, ora vediamo — delle lunghissime telecronache di una tappa del Giro, la Rai cerca degli escamotage per rendere il pomeriggio degli appassionati più coinvolgente e tra questi c’è la ricognizione di un ex ciclista come Stefano Garzelli che viviseziona gli ultimi chilometri della tappa. E alla fine se n’è uscito con questa frase. Perché l’hai fatto? Insomma è un finale da classica, gli ultimi 1500 metri sono tutti in salita e lo spettacolo è in effetti molto probabile, ma mancano i protagonisti. Sagan, Gilbert, Alaphilippe, Van Avermaat, Ulissi, Valverde, Kwiatkowski (in assoluto il mio preferito). Non c’è nessuno. Magari qualcuno di classifica, però la fuga è ben organizzata; sono andati via in sedici e i cinque con più gamba hanno dato lo strappo ai -30km e probabilmente si giocheranno la tappa loro. Chi c’è di straordinario tra questi? Dov’è il corridore diverso dagli altri? Maledizione!

Visconti può essere una buona scelta: ha vinto un paio di tappe al giro, tre volte campione d’Italia ma quest’anno niente, zero. Aspetta quello in maglia Astana lo conosco. Ma si ha vinto la prova in linea alle Olimpiadi di Pechino! No quello era Samuel Sanchez non Luis Leon Sanchez, Paolo concentrati! Si è staccato Mühlberger, in testa rimangono due italiani (Visconti e Conti) e due spagnoli (Sanchez e Izagirre). Si ma il corridore diverso arriva o no?! Intanto il vantaggio dei 4 si assottiglia, in fuga c’è la stessa atmosfera rilassata che c’è tra i personaggi di House of Cards. Arrivano loro, ma l’evento che spariglia le carte non è la comparsa di un corridore sopra la media: Valerio Conti si sdraia su un tornante costringendo Visconti a poggiare il piede a terra. Nel buco creato si tuffa Izagirre che ne ha per arrivare in fondo a braccia alzate.

Alla fine ha vinto un anonimo quasi-trentenne spagnolo, gregario di Quintana e al primo successo di tappa in un grande giro. Una volta correva per la Euskaltel-Euskadi, almeno ci sarebbe stata la componente autarchica basca a rendere il tutto più narrativo. Mi consolo pensando che per corridore qualunque si intende un pazzo masochista che per vivere pedala otto ore al giorno per un terzo della sua vita, il che lo rende una figura quantomeno da rispettare. Che amarezza che mi è rimasta però. In compenso ho scoperto che il fratello di Luis Leon Sanchez (Gil) è quel Pedro Leon (Sanchez Gil) che ha giocato per il Real Madrid di Mourinho. Temo che neppure questo mi avrebbe permesso di etichettarlo come “non qualunque”. Si ok vado a fare la spesa, tanto pure io sono un consumatore qualunque. E poi in casa mancano i biscotti.

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