Un fiume, due storie

Igor Santos
Crampi Sportivi
Published in
2 min readJul 1, 2018

Mescolate assieme, le acque dei fiumi Paraná e Uruguay diventano río de la Plata (il fiume dell’argento). Da ieri, quella forza liquida non divide soltanto, prima di consegnarsi nell’Atlantico, due paesi ma anche due sensazioni: nella riva destra la sconfitta; poco più a valle e a sinistra, la speranza. Così vicine e pur così lontane, come sempre, Buenos Aires e Montevideo, vivono ancora destini diversi. L’Uruguay passa ai quarti di finale, mentre l’Argentina torna a casa nonostante i tre gol rifilati alla Francia. Entrambe le selecciones non potevano mostrare anime più diverse: la squadra di Oscar Wasinghton Tavárez è un marchingegno perfettamente oliato, mentre Sampaoli non ha saputo dare personalità alla sua Argentina, troppo anarchica, troppo sconnessa, sempre impotente.

Nel mondiale che doveva essere di Messi e di Cristiano, a brillare sono Luis Suárez, Cavani, Griezmann e Mbappé. La memoria ricorderà più a lungo delle azioni del 10 e del 7 la rapidità delle transizioni offensive francesi e la solidità difensiva di Godín, dell’istinto assassino degli uruguaiani davanti alla porta (chissà se il mondiale è finito per Cavani, uscito anzitempo dal campo zoppicante?). Il Mondiale russo rende nani i due giganti eliminati, già chini sopra le valigie, pronti a tornare a casa.

Senza Italia e senza Germania, le quattro stelle dell’Uruguay iniziano a illuminare la strada dei sudamericani verso la finale. Quattro stelle, sí. Due per le vittorie nei mondiali (1930 e 1952) e altre due per le medaglie d’oro nelle Olimpiadi del 1924 e del 1928, Parigi e Amsterdam. Lungo gli anni Venti, ancora senza coppa del mondo, le gare olimpiche di calcio furono organizzate dalla FIFA e da questa riconosciute come un vero e proprio campionato mondiale. La maglia dell’Uruguay è dunque un vanto e un richiamo alla memoria, al suo dominio del gioco del pallone nei tempi eroici, tra le due guerre mondiali.

Torniamo a quel tempo. Solo una volta l’Uruguay aveva vinto le prime quattro partite giocate in un mondiale. Era il 1930. Come finì allora lo ricorda ancora il río de la Plata, sponda sinistra: i charrúas battevano 4–2 l’Argentina. Felicità e tristezza. In mezzo un mondo, fatto di sola acqua.

URUGUAY 2–1 PORTUGAL (Sochi, Fisht Olympic Stadium — 30 giugno 2018)

1–0 : 7' Cavani / 1–1 : 55' Pepe / 2–1 : 62' Cavani

--

--

Igor Santos
Crampi Sportivi

Tifoso dell'Athletic nato a Barakaldo (Paesi Baschi) nel 1978. In Italia dal 2002 si occupa di storia medievale.