Un passo indietro

Gianluigi Cogo
PA digitale
Published in
2 min readOct 16, 2016

Originariamente pubblicato su innovatoripa.it il 6 aprile 2011

Chi mi conosce bene e mi legge, o chi mi ascolta durante le lezioni e i convegni, sa perfettamente che confliggo spesso sposando una visione diciamo pure, inopportuna.

La visione è quella di un passo indietro della Pubblica Amministrazione nella gestione dell’ICT (Information and Communication Technologies)….informatica complessa, per capirsi.

I detrattori mi dicono sempre: “ma sai quanta gente vive con l’ICT nella PA?”. Certo che lo so, migliaia di aziende (pubbliche, para pubbliche e private) e centinaia di migliaia di famiglie. Ma il settore è in crisi, il rapporto Assinform lo dice chiaro e di questo ho scritto su Nova, poche settimane fa.

Dunque, chiudiamo un attimo gli occhi e facciamo finta di teletrasportarci a Washington. Da quelle parti, si sono inventati l’Open Gov e non sto qui a tediarvi nuovamente su cos’è, se mi leggete ormai sapete tutto. Bene, alcuni giorni fa questo paradigma viene messo in crisi da un passo indietro sui finanziamenti ai siti di Open Gov. E allora? Il governo americano non finanzia più le infrastrutture ICT (Gestione Dati, Siti, Applicazioni, ecc)? Sembra proprio di si.

Ma chiediamoci allora. E’ un bene o è un male fare un passo indietro sull’ICT in senso lato?
Forse qualcosa non mi è chiaro e dunque non è chiaro nemmeno a chi mi legge e spesso mi da del visionario sentimentale. Eppure, il passo indietro non può essere rubricato solo come un mancato investimento, e dunque una complicazione per le commesse ICT e per chi deve mangiare la minestra con la PA.

Obama (Kundra per capirsi), un altra volta ci stupisce e ci presenta: http://itdashboard.gov/ …della serie: Quanto spende il governo in ICT? E come lo spende? E dove lo spende? L’idea, dunque, è quella di dimostrare che, dopo aver lanciato l’Open Government, sostenuto gli investimenti iniziali sui siti Data.gov e Apps.gov, e altri, ora tocca al mercato creare sviluppo e applicazioni che generano valore.

La PA fa un passo indietro, gestisce e pubblica i dati, il resto lo fanno le aziende. Poi vediamo, nella massima trasparenza, se funziona. Intanto Kundra (Obama :-), ci offre la dashboard per il monitoraggio. p.s. è free e scaricabile, fatta in Drupal. E se chiedessimo al Governo Italiano di adottarla? Ultima precisazione.

L’economia tira, vola con le apps e i dati liberati, infatti si è aperto anche il primo contest europeo. Io continuo a sognare……oops, chiudo gli occhi e non sono più a Washington.

Originally published at www.innovatoripa.it.

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