Vita in affitto

Crossroads
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3 min readOct 6, 2016

di Enrico Gullo

Storico appartamento in posizione centralissima, a due passi dalle principali facoltà; tre camere cucina bagno e tutti i comfort (crepe, muffa, impianto elettrico senza messa a terra e scaldabagno rotto inclusi);

affittasi singola in via che va dalla stazione all’aeroporto, indovina dove si trova: esatto, dopo l’aeroporto;

ma tu sei contento di vivere qui? Beh, devo attraversare tutta la città, ma il prezzo è buono; sì, è lo stesso prezzo di una camera in centro, ma almeno non è la zona della stazione, hai presente quanti spaccini?

Eh, caro mio, com’è meglio il silenzio della periferia desertica, rotto soltanto dal regionale da Firenze che sembra entrarti in casa;

appartamento prestigioso sul lungarno, ma voi da quanto state qui? Ci state bene? Sì. Internet comunque è 40 euro ogni due mesi, una miseria;

ma poi ci penso a quelle case in centro, come ci piace abitarci e far finta che la corte storica sia la stessa cosa dell’interno squallido ristrutturato da un geometra annoiato nel 1987;

abbiamo i letti a terra ma che vuoi farci, l’affitto è quello che è, poi però ci chiedono di girare in camicia e giacca; ho la presentazione dopodomani e non ho nemmeno il ferro da stiro, che poi chi ce l’ha il tempo di stirare;

poi ci dicono che siamo privilegiati: beh, sempre meglio dei bambini della Guinea Bissau con cui il paragone è spontaneo se pensi all’adozione che facevamo come classe in terza media;

ma che ne so se ci possiamo permettere di più, per me è il secondo trasloco in un anno; la camera è piccola ma è funzionale, che vuoi che sia;

l’ingegnere è un buon padrone di casa anche se è riuscito a dire “femmine” quattro volte nella stessa frase; contratto regolare, sei mesi di preavviso;

ma coi libri come faccio, li spedisco, poi dove li metto? Voglio una vita a bagaglio leggero, forse la prendo in affitto; prendiamo un caffè, pranziamo insieme? Eh aspetta, vediamo se ho i soldi, ma mal che vada facciamo una birra da me? La prendiamo al paki che costa meno, tanto figurati;

ma quell’altra l’hai più vista? Ha cambiato casa di nuovo quest’anno, ma fra sei mesi va via, ha vinto una borsa, 900 al mese ma è meglio che un pugno in un occhio; sì, gli voglio bene e però; sì, ci sto bene insieme, ma; no, non lo so se sono innamorata, ci devo pensare;

vabbé, se va male ci lasciamo, che ti devo dire; eh, lo sai come sono le relazioni a distanza; eh, ma vivere nella stessa città lo sai che è sempre un problema;

il posacenere a terra, l’ho dimenticato l’altra sera mentre finivo le slide del seminario, oddio si è rotto, prendo la scopa; in questa stanza ci sono troppe cose;

voglio una vita a bagaglio leggero, ma sì, sperimentiamo la superficie, il pavimento è un seminato alla veneziana, visto come li facevano bene un po’ di tempo fa? È tutto così liscio; passaci sopra scivolando, senza cadere…

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