Dio

Pietro Minto
Curzio
Published in
2 min readJul 5, 2017

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Una moto.

Ho una notizia buona e una cattiva.

Quella buona è che Dio esiste.

Ebbene sì, ora possiamo annunciarlo pubblicamente. Ne siamo molto felici, grazie.

Quella cattiva è che Dio, nel corso degli anni, è stato raccontato in modo errato. Esagerato. Egli non corrisponde a nessuna divinità conosciuta. Egli, a dire il vero, non è una divinità: è semplicemente eterno.

La notizia brutta, insomma, è che Dio potrebbe deludere le aspettative.

Bassetto e tarchiato, Dio ha una carnagione olivastra e abita sopra le nubi, questo è vero, ma non ha creato l’Universo: lo ha trovato già fatto e da allora si comporta come se fosse suo. In tutti questi anni nessuno ha mai sporto denuncia.

Creato da U — — — — all’inizio dei tempi arancioni, Dio non ama parlare di sé. “Ho una moto, mi piace andarci in giro”, dice annoiato. Questa “moto” non è un veicolo che siamo in grado di comprendere, è più che altro un vettore dimensionale con cui è possibile osservare il tempo contorcersi attorno allo spazio, fondersi con altre dimensioni ed esplodere, in un futuro inevitabile, trasportandoci tutti nella prossima era, fino alla fine, che è fusa all’inizio a formare un anello sempre più stretto, un anello non pensato per dita affusolate di principesse ma come cappio o corda con cui strozzare il destino, controllarlo e strattonarlo a mo’ di guinzaglio a cui è legato l’universo, in punizione.

“È una Suzuki”, dice Dio.

Dio non capisce le preghiere. Qualcuno gli ha raccontato che degli esseri assurdi gli parlano continuamente, in silenzio e non, chiamandolo con nomi diversi e immaginandolo concentrato su di loro, sulle loro disgrazie e speranze. “Ma io non li conosco!”, strilla Dio, la cui esistenza scorre liscia come l’olio: senza problemi, senza capacità di comprendere il concetto di “problema”, e allo stesso modo senza speranze né delusioni. Prendete un foglio A4. Bianco e scemo, senza peculiarità. Ora ingranditelo due tre quattro volte. Ora immaginatelo grande come una galassia. Ora infinito. Questa è la vita di Dio: piatta e sempre uguale, senza interruzioni o fasi, nessuna pubertà o momento di crisi, nessun compleanno o big bang. Egli esiste e non vi conosce, non ascolta le vostre preghiere. Anche qualora provasse, per un’improbabile spinta alla sperimentazione, ad ascoltare le vostre preghiere, non capirebbe nulla. Non sentirebbe nulla.

Egli va solo in giro in moto. Non è nemmeno una bella moto.

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