Bastano pochi millimetri per ritrovarci

A cura del Prof. Pier Vincenzo Rosiello

Prof. Pier Vincenzo Rosiello
CyberScuola
3 min readMar 30, 2022

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Millimetri, questa è la distanza tra noi e gli altri, tra noi e il mondo, una piccolissima distanza; ce lo dice una giovane poetessa e perciò ci dobbiamo fidare.

La professoressa Tania Luciani, che insegna lettere all’IIS Gregorio da Catino, ha presentato il 19 marzo 2022 nella biblioteca “Peppino Impastato” di Poggio Mirteto il suo libro di poesie intitolato “Millimetri”. Hanno partecipato all’evento l’Assessora alla cultura e Vicesindaco Cristina Rinaldi, il giornalista Federico Sozio e la responsabile della Biblioteca, Laura Daniela Tusa. Tra i presenti tanti amici e colleghi della poetessa.

Correva l’anno 2020, l’anno del Covid-19, l’anno delle lunghe quarantene, dello Smart working e della Didattica a distanza. Tutti eravamo chiusi nelle quattro mura domestiche, fatta eccezione che per fare la spesa o per andare in farmacia. Chi aveva un animale domestico, in quel periodo era un privilegiato, perché poteva portarlo a spasso per i bisognini. Insomma un anno davvero particolare, diciamo così. In questa situazione, che non aveva né il gusto dell’idillico né del drammatico, ma piuttosto dell’inverosimile o del surreale, la nostra Tania Luciani ha rubato grazie alla sua particolare sensibilità attimi di eternità e li ha messi su carta, in questa raccolta di poesie.

Sulla copertina, che ha il colore dei primissimi dispositivi di protezione individuale contro il virus del Covid, le mascherine chirurgiche, è impressa l’immagine degli indici di due mani che cercano di toccarsi, un evidente richiamo alla Creazione di Adamo di Michelangelo.

La situazione vissuta, nostro malgrado, ha lasciato una ferita in tanti di noi, una cicatrice rappresentata dalla distanza interpersonale, detta in gergo distanziamento sociale, che ci ha allontanato forse solo di pochi millimetri, ma che ci ha comunque divisi.

Scrive Tania Luciani: “Fruscio di pagine /odore di caffè: ciò che basta a illuminare/queste gelide correnti d’aria/senza identità/dalla finestra spalancata/mi attraversano la pelle/cicatrizzano i millimetri” (pag.102).

La poesia, per Tania come per altri grandi poeti, è un balsamo medicamentoso che cicatrizza le ferite della solitudine e della sofferenza, spalancandole la finestra della vita e della felicità. Voci, amuleti, spazi, briciole luci, pagine, catene, smorfie, radici, strade e orizzonti sono i titoli delle sezioni di questa raccolta che al freddo della stagione invernale, non solo fisico ma anche emotivo, alterna il caldo di quella estiva, con la lenta ripresa delle vita quotidiana. Il Covid ci ha costretto a mesi di letargo, in cui siamo stati costretti a fare i conti con le nostre vere identità immersi in una dimensione temporale divenuta improvvisamente lenta e dilatata. Tempo perduto o tempo ritrovato? La poesia certamente aiuta ad ascoltare il silenzio e a trovare nuove parole per dare senso all’esistenza umana.

Penso che la nostra poetessa abbia fatto un’esperienza fortemente introspettiva, che l’abbia portata ad aprirsi come una rosa e a diffondere il suo profumo intorno a sé, trasmettendo, attraverso i suoi versi, la gioia finalmente ritrovata dell’incontro con l’altro, superando quei pochi millimetri di distanza e toccandosi dentro, fino in fondo nell’anima.

Scrive Tania Luciani :“Il chiarore sacro d’una luce mattutina / mi insegna a disimparare il conto dei giorni: / quest’anima, belva in gabbia, /si nutre solo di miraggi, speranze / orgasmi profondi” (pag.89).

Invito chi mi legge a comprare il libro della professoressa Tania per vivere attraverso la sua poesia la suggestiva esperienza del perdersi e del ritrovarsi ascoltando i battiti del cuore e il silenzio dei più intimi sospiri, che come inaspettati lampi di luce illuminano l’esistenza umana.

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Prof. Pier Vincenzo Rosiello
CyberScuola

Docente di Lingua e Letteratura italiana, storia e geografia