Smartphone e titanio

A cura di Battistelli Maria, Miceli Gaia, Mucci Anna e Pileri Daria, classe 2AP

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L’ultimo modello di smartphone disponibile sul mercato ha attirato l’attenzione a causa del suo rivestimento in titanio.

La scelta di sostituire l’acciaio inossidabile con il titanio non è casuale, comporta infatti diversi vantaggi sotto l’aspetto non solo estetico, ma anche relativi alla sua leggerezza, alla sua resistenza al calore, alla corrosione e all’usura (caratteristiche ideali per prodotti di alta gamma come questo).

Ma che tipo di materiale è il titanio?

Si tratta di un metallo che grazie alle sue proprietà chimico fisiche è un materiale impiegato in diversi settori. Tra questi troviamo: l’industria aerospaziale, l’industria medica, l’industria delle attrezzature sportive, ma anche per applicazioni marine e per l’industria chimica.

Il titanio però, pur essendo un elemento abbondante nella crosta terrestre, è stato inserito dalla Comunità Europea nell’elenco delle materie prime “critiche” e “strategiche” perché presenta grandi difficoltà di estrazione: esso si trova spesso in natura legato ad altri elementi (legato all’ossigeno come ossido) ed è solitamente disponibile a basse concentrazioni, cioè diffuso nella crosta terrestre.

In Liguria, all’interno del parco del Beigua, troviamo un gigantesco giacimento di titanio: il giacimento di Piampaludo. Esso si trova nel massiccio di Voltri, in provincia di Savona tra Urbe e Sassello e si stima che possa contenere almeno 9 milioni di tonnellate di titanio.

Tuttavia, la sua estrazione è al momento non autorizzata. Per quale motivo non si può aprire un’attività mineraria?

I principali problemi che si verificherebbero sono principalmente il grande impatto ambientale e il costo.

Aprire una miniera nel Parco Naturale Regionale del Beigua (nonché patrimonio dell’UNESCO, con una grande biodiversità, che ospita 40 mila coppie di uccelli, lupi e 1200 specie di animali) creerebbe una grande quantità di materiali di scarto che verrebbero accumulati dentro bacini artificiali o a cielo aperto.

Un giacimento di titanio potrebbe essere economicamente vantaggioso, ma allo stesso tempo, anche una cosa estremamente costosa e di grande impatto ambientale.

Il titanio fa proprio parte del gruppo dei “metalli rari”

I metalli rari, ai quali appartengono anche gli elementi detti “terre rare” come il neodimio, il lantanio, l’europio o il tulio, sono indispensabili per la produzione di prodotti elettronici e stanno suscitando un grande interesse. Questi metalli rappresentano delle risorse naturali necessarie per sostenere la transizione energetica in corso che porterà ad emancipare gradualmente gli esseri umani dalla loro dipendenza dai combustibili fossili. L’uso di tecnologie definite verdi è in continuo aumento. Tuttavia, queste energie dipendono da questa nuova risorsa: i metalli rari.

Queste risorse sono essenziali e sono anche soprannominate “the next oil” (il petrolio del futuro). Le nostre società e i nostri modelli di consumo dipendono da questi metalli e questa dipendenza non farà che aumentare.

La grande estrazione e produzione è per lo più guidata dalla Cina e questo comporterà una dipendenza dei paesi consumatori nei confronti dei paesi produttori con conseguenze sull’assetto geopolitico internazionale.

Sitografia

https://life.unige.it/il-titanio-e-il-parco-del-beigua

https://www.geopop.it/in-italia-si-trova-uno-tra-i-piu-grandi-giacimenti-di-titanio-al-mondo-perche-non-viene-estratto/

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