Assassin’s Creed Odyssey è bello…

…e vi spiego perché è il capitolo migliore degli ultimi anni

Francesco Consalvo
D-Spot presenta Epic Loot
4 min readSep 27, 2022

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Diventa sempre più difficile parlare bene di un Assassin’s Creed per due ragioni principali: la prima è il pubblico che nonostante ci spenda centinaia di ore l’ha ormai bollata come serie bollita mal digerendo qualsiasi tipo di complimento favorevole alla serie, bollando il malcapitato che si è azzardato a formularla come un giocatore mediocre e casual. La seconda ragione è che nemmeno Ubisoft aiuta in tal senso visto lo scempio di qualche anno fa e le discutibili scelte di sviluppo e marketing che spesso accompagnano la serie ad ogni nuova iterazione.

Ovviamente nemmeno Assassin’s Creed Odyssey è sfuggito a questa litania ma sapete una cosa? AC Odyssey è, secondo me, il capitolo migliore e più a fuoco degli ultimi anni. “OH MIO DDIO, MA COSA DIAMINE STAI DICENDO MISCREDENTE? HAI FORSE PERDUTO IL SENNO?” sento già urlarmi contro con fare Omerico ma calmiamoci un attimo e lasciate che vi spieghi perché.

Quando dico che è il capitolo più a fuoco intendo proprio che sa perfettamente quello che vuole essere, senza girarci intorno e senza scimmiottare qualcos’altro e questo aspetto è evidente fin dalle prime ore di gioco. Basta uno sguardo svelto anche all’albero delle abilità per rendersi conto di dove voglia andare a parare l’avventura di Alexios, e cioè un gigantesco parco giochi mitologico strabordante d’avventura e scoperta. Oltre ad un quantitativo di loot e missioni veramente spropositato ma è proprio su quest’ultimo punto che mai avrei pensato di passare oltre 200 ore tra le lande Greche senza annoiarmi nemmeno per un secondo. Uno dei punti di forza di Odyssey risiede proprio nel suo nome che a conti fatti è esattamente quello che vivremo nel gioco.

La sensazione di trovarsi all’interno di un’opera Omerica è costante, non tanto per la qualità del racconto perché in fin dei conti ci troviamo di fronte ad una trama vista e rivista ma per le sottotrame e le secondarie infarcite di miti e leggende, che scopriremo successivamente non essere poi così tanto leggende e che ci porteranno nei posti più remoti e affascinanti della Grecia antica. Questo è un merito non da poco di Odyssey, quello di aver scavato ancora più a fondo nella cultura antica del pianeta e della mitologia della saga raccontando di contatti radicati e diretti con la prima civilizzazione ISU come nessun altro capitolo aveva mai fatto prima, almeno non in maniera così diretta, giustificando in maniera efficace quei miti e quelle leggende. Per non parlare dell’esplorazione per mare a bordo dell’ Adrestia insieme al nostro amico Barnaba. Se qualcuno mi trova un gioco dove si naviga meglio sono disposto a rimangiarmi tutto.

Chiaramente non è un gioco perfetto e mai mi azzarderei a dire il contrario ma il fulcro del discorso è che Odyssey è più videogioco, inteso come divertimento allo stato puro, di tutti gli altri capitoli della serie e di questo ne è ben conscio. Mi azzardo a dire una cosa che non troverà d’accordo molti di voi ma la sensazione di libertà, scoperta ed esplorazione libera mi ha ricordato da vicino TLOZ Breath of the Wild, ovviamente fatti i dovuti distinguo e senza raggiungere le vette di eccellenza del gioco Nintendo, visto che in generale potremmo dire che gli somiglia di più Immortals Fenyx Rising, altro gioco che ho amato tantissimo. Quindi quando qualcuno mi viene a dire che non gli è piaciuto e l’ha mollato perché la trama è una cagata e non matura, tragica e sfaccettata come quella di Origins, vuol dire non aver approcciato il gioco nella maniera giusta aspettandosi qualcosa che il titolo non ha mai voluto offrire. Questo è il punto.

In Odyssey è davvero il viaggio quello che conta e nient’altro, missione dopo missione, costellato di incontri straordinari, pericoli insondabili e tesori nascosti in un mondo pastello strapieno di luoghi mozzafiato e avventure ancora tutte da scrivere. Se lo avete giocato così come l’ho giocato sono certo che lo amate esattamente come me.

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Francesco Consalvo
D-Spot presenta Epic Loot

Character Artist con la passione per la scrittura, per la cucina e i videogiochi. Scrivo su D-Spot Games, Nintendaro incallito, Xbox Ambassador e Insider.