L’amore eterno tra Xbox e i GDR

L’eredità dei GDR occidentali passa dalla console di Redmond

Francesco Consalvo
D-Spot presenta Epic Loot
3 min readDec 4, 2023

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Non pensiate che le “recenti” acquisizioni di Microsoft a marchio Xbox siano servite soltanto allo scopo di arricchire il Game Pass perché i piani di Phil (Filippo) Spencer (sempre sia lodato) e soci sono ben più identitari di quanto possiate pensare. Il numero di team specializzati in GDR occidentali acquisiti non è casuale e non parliamo di compagini qualsiasi ma di team storici che hanno scritto una storia importante di un intero genere.

InXile capitanati da Brian Fargo (The Bard’s Tale, Torment, Wasteland) Bethesda con Todd Howard ( Fallout, The Elder Scrolls, Starfield) Obsidian con Josh Sawyer (Star Wars Kotor 2, Neverwinter Nights 2, Fallout New vegas, Pillars of Eternity, The Outer Worlds, Pentiment) . Perché quindi dirigere così tanti investimenti verso team così specializzati in un genere così specifico? La risposta si trova 22 anni nel passato con il nome di The Elder Scrolls III Morrowind.

Un’idea che oggi può sembrare banale ma pensateci un attimo. Nei primi anni 2000 i GDR erano ad appannaggio dei soli PC e nessuno avrebbe mai immaginato che titoli di quella complessità potessero funzionare su un controller e una console con un’architettura così distante. Un pò le stesse problematiche di cui si discuteva all’epoca per gli fps da PC su console e sulla presunta infattibilità legata all’ imprecisione degli analogici, eppure anche lì Microsoft con Bungie ha riscritto la storia e dopo l’uscita di Halo tutto è cambiato.

“Todd Howard nel 2001 che gioca a Morrowind su Xbox”

E la prima console di Microsoft non era una console come tutte le altre e le sue peculiarità simili ad un PC hanno giocato un ruolo importante nella decisione di Bethesda di tentare un salto della fede molto rischioso. Un salto che prevedeva il non facile compito di ripensare da zero un intero sistema di controlli trapiantato dal mondo PC e adattarlo ad un controller in maniera ugualmente efficace. Un salto che alla fine ha pagato e anche tanto perché il successo straordinario di Morrowind ha permesso a Bethesda di uscire da acque molto torbide in un periodo economicamente non facile.

Lo stesso Todd riassume l’evento così:

“Se torniamo al 2000, Microsoft sta pensando di creare Xbox e tecnicamente per noi è stata grandiosa, è una console molto in stile PC, ha un disco rigido, tante cose che cercheremmo in un console, e la grande domanda era: come traduciamo i controlli e tutte quelle cose? Fortunatamente, siamo tutti qui oggi perché questo gioco ha avuto un enorme successo, sono rimasto sbalordito, ovviamente, è andato bene su PC ma su Xbox all’epoca divenne il secondo gioco più venduto dietro Halo.”

Un colpo che ha aperto le porte e gli occhi ad un’industria che di lì a poco avrebbe capito quale direzione prendere e che avrebbe legato per sempre non solo i GDR occidentali all’identità stessa dei sistemi verde crociati (tralasciando il periodo nero di Don Mattrick) ma lo stesso rapporto tra Microsoft e Bethesda rimasto saldo negli anni fino alla sua recente acquisizione. Xbox è la casa dei GDR di stampo occidentale e Microsoft lo sa e l’ha voluto ribadire con forza e nuovamente in questa sua nuova era.

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Francesco Consalvo
D-Spot presenta Epic Loot

Character Artist con la passione per la scrittura, per la cucina e i videogiochi. Scrivo su D-Spot Games, Nintendaro incallito, Xbox Ambassador e Insider.