Il design di Xbox e PlayStation

L’estetica all’interno del mondo videoludico.

Danilo De Marco
Danilo De Marco
8 min readMay 11, 2020

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Poche settimane fa è stato presentato il nuovo controller della futura PlayStation 5, denominato DualSense.

Ultimamente parlo molto di estetica e cerco di non limitarmi al solo mondo della grafica. Il design oggi, rispetto al passato, comprende molte discipline diverse, accumunate tra loro da alcuni concetti fondamentali, come la progettazione e l’estetica.

Come ogni prodotto messo sul mercato, anche le console sono soggette ad avere una propria estetica, con l’obbiettivo di distinguersi il più possibile dalla concorrenza.

Prima di addentrarmi in questa discussione, è doveroso precisare che ho posseduto, in quest’ultima generazione, entrambe le console, e probabilmente farò lo stesso anche con la nuova generazione, pertanto non è mio obbiettivo alimentare con questo articolo l’infantile, inutile e assurda coì detta console war.

È indiscutibile come Sony, negli ultimi anni, abbia rafforzato l’importanza del suo brand. Grazie a un’efficace strategia di marketing, supportata dall’uscita d’importanti esclusive, la celebre casa nipponica è riuscita a imporsi come leader nel settore videoludico.

A contrario, Microsoft, nonostante l’ottimo lavoro fatto nella precedente generazione con Xbox 360, al lancio della One è inciampata in evidenti errori di comunicazione, a tale problema si è aggiunto uno scarno catalogo per quanto concerne l’esclusive. Difatti tolti i soliti Halo, Gear of War, Horizon e alcuni indie di pregevole qualità come Cuphead e Ori, il confronto con Sony è davvero deludente, considerando che quest’ultima ha risposto con: The Last of US, Horizon Zero Dawn, Uncharted, Bloodborne, God of War, Spiderman e altri ancora.

Numeri alla mano però dobbiamo anche tener conto che i titoli più giocati in questa generazione sono stati i multipiattaforma, tra tutti Fortnite e Fifa, dato che la dice lunga di quanto sia importante avere fin da subito una buona comunicazione e che le esclusive non siano l’unico fattore a far tendere l’ago della bilancia a favore di un brand rispetto ad un altro.

Solo negli ultimi due anni, sotto la supervisione di Phil Spencer, Microsoft è riuscita a rilanciare al meglio il brand Xbox. A contribuire è stato senza di dubbio la creazione di servizi come il Gamepass, ma anche il lancio dell’Xbox One X, la cui architettura interna unita a un design minimal e ben curato ne fa un vero e proprio gioiello.

Passiamo ora a parlare in senso più stretto di design.

All’uscita, la PS4 si presentò con un aspetto minimal, meno ingrombrante della One. Personalmente il design della prima PS4 non mi ha mai convinto del tutto, l’ho sempre trovato poco armonico, spigoloso, e presentava quei piccoli dettagli “futuristici” il cui utilizzo non ho mai apprezzato in nessun tipo di design.

Il controller della PS4 è una diretta evoluzione dell’iconico DualShock. Scomodo da tenere in mano per un tempo prolungato, dalle dimensioni troppo ridotte e se analizzato nelle sue singole parti, appare composto da forme geometriche tra loro troppo asimmetriche e poco omogenee. A complicare il fattore estetico ci si sono messe alcune discutibili scelte come il posizionamento delle scritte “share” e “options” al di sopra dei relativi tasti, le quali potevano essere sostituite da semplici icone.

Il design della PS4 è stato nettamente migliorato con l’uscita della versione “Slim”, che pur mantenendo alcuni canoni estetici della prima versione, risulta meno spigolosa, con una superficie interamente opaca da cui emerge al centro, nella parte superiore della scocca, il marchio lucido PlayStation. Lo stesso non lo si può dire della versione PRO, anche essa spigolosa e dall’aspetto più goffo, con una scocca a tre livelli che mi fa tornare in mente la Multipla di Fiat, un’auto dal design abbastanza discutibile.

La prima versione di Xbox One si presentava molto più grande e pesante rispetto alla PS4, il trasformatore era addirittura esterno alla console e anche esso aveva dimensioni non trascurabili, il che la rendeva scomoda e meno trasportabile della concorrente. Nonostante il suo aspetto ingombrante il suo design risultava essere più minimal e compatto. Molti, all’uscita, ironizzarono sul fatto che ricordasse i vecchi registratori VHS degli anni ‘80, ma in realtà la sua forma a “scatola” la rendeva un ottimo oggetto da riporre sotto la TV, facilmente adattabile a qualsiasi stile di design presente in stanza, ma soprattutto era priva di quei dettagli futuristici presenti nella console di Sony.

Il controller della One è perfetto, sia come ergonomia, che nell’estetica, ed è il motivo per il quale il suo aspetto sia rimasto pressoché identico nella futura generazione. La versione S (Slim) della One si presenta molto più compatta e piacevole rispetto alla precedente. Si può notare il grande sforzo da parte di Microsoft nel studiare ogni minimo dettaglio estetico. L’unica scelta che non ho condiviso a pieno è stata porre la griglia di ventilazione nella parte superiore della scocca, esponendo in questo modo la console a un maggiore rischio d’infiltrazione di polvere se posizionata orizzontalmente.

Con l’Xbox One X, Microsoft ha raggiunto a mio avviso la perfezione estetica. La console riprende l’aspetto già ottimo della S migliorandolo, inoltre l’architettura pensata per la dissipazione del calore è pura ingegneria, fattore che la rende silenziosa, cosa che non si può dire della PS4 PRO, che seppur meno potente della X, risulta essere fastidiosamente rumorosa.

Veniamo alle nuove proposte.

Microsoft ha già presentato il design della propria console di nuova generazione, la Xbox Serie X, che si presenta come una torre nera, un ibrido tra il case di un computer e la scocca di una console. Ha mantenuto le caratteristiche estetiche della One X, ovvero un’unica scocca di plastica nera opaca. Come la precedente, anche questa nuova console la si può posizionare in verticale o orizzontale, ma in quest’ultimo caso tende a perdere parte delle sue qualità estetiche, il che mi fa supporre che Microsoft l’abbia pensata per essere posizionata principalmente in verticale. La casa di Redmond ha motivato l’inusuale scelta estetica dichiarando che tale forma migliora in maniera considerevole la dissipazione del calore e che fosse impensabile, a causa del calore generato dai componenti più potenti, continuare a mantenere la tradizionale forma a scatola, senza andare incontro a fastidiosi surriscaldamenti che avrebbero potuto danneggiare la console.

La parte superiore della Console è interamente occupata dalla griglia di ventilazione che permetterà l’uscita dell’aria calda verso l’alto, una scelta che abbraccia le più elementari leggi della fisica, con una seconda griglia di plastica verde posizionata al di sotto, che probabilmente sarà illuminata dando vita a un dettaglio visivamente apprezzabile.

Anche in questo caso, come per l’Xbox One S, rimane il dubbio su possibile accumulo di polvere, ma sembrerebbe che Microsoft abbia garantito che il problema non sussista. Nonostante in molti abbiano criticato quest’estetica, personalmente la trovo bella, minimale e adattabile a qualsiasi ambiente, simile alle casse audio prodotte da Sonos eBose, coerente con uno stile estetico moderno e contemporaneo. Difficilmente la vedremo posizionata sotto la Tv, considerando l’altezza che essa raggiunge se posizionata in orizzontale.

Sul design della Playstation 5 si sa, fino a questo momento, ancora poco, quasi nulla, possiamo solo iniziare a dedurne l’aspetto partendo dall’estetica del DualSense. Rispetto al DualShock 4, notiamo un certo miglioramento soprattutto nell’ergonomia, ora più simile a quello del controller Xbox. I due analogici sono rimasti simmetrici e ne condivido la scelta, mantengono l’iconicità del brand Sony.

La scocca è composta da un insieme di plastiche bianche che prevalgono su quelle nere, il che ci fa dedurre che la prossima console di Sony sarà per lo più bianca. I tasti semi trasparenti sono belli da vedere, danno un tocco estetico che ho gradito, l’effetto è simile a quello visto qualche anno fa su i tasti della PSP, ma qui l’impatto estetico risulta notevolmente migliorato.

I celebri simboli Triangolo, Cerchio, X e Quadrato dei tasti perdono i loro rispettivi colori, diventando neutri. La reputo una mossa intelligente da parte di Sony, la quale dimostra quanto certi elementi siano diventati così riconoscibili da potersi permettere la perdita di alcune caratteristiche distintive.

Ciò che apprezzo di meno è l’aspetto futuristico del controller, caratterizzato da sinuose linee che fanno intravedere la parte illuminata sottostante. Sono aspetti estetici molto evidenti e marcati che probabilmente saranno riportati anche nel design della console. Molto apprezzabile è invece la scelta di capovolgere le scritte L1, L2, R1e R2 dei due grilletti posteriori, rendendole di rapida lettura quando un giocatore inclina il controller verso se stesso.

Partendo dal design del controller, possiamo iniziare a supporre quello che sarà l’aspetto della PS5. Se nella PS4 avevamo solo dettagli futuristi, nella nuova console di Sony questi dettagli potrebbero essere più marcati, rendendo di conseguenza la console meno neutra e soggetta alle mode del tempo. Solo la presentazione di PS5 da parte di Sony, i cui rumor danno per Giugno, potrà confermare o smentire queste mie supposizioni.

In quest’articolo ho voluto dare un giudizio basato esclusivamente sull’estetica, ma è ovvio che tale aspetto non risulti fondamentale nel decidere l’acquisto di una consolo rispetto a un’altra, questo perché entrano in gioco molte variabili più importanti, tra cui la percezione che si ha di un determinato brand, l’esclusive annunciate, il prezzo, con quanti amici si potrà giocare online, i servizi offerti e forse solo in ultimo il design.

Ultimamente Sony sembra aver fatto alcuni passi indietro per quanto concerne la comunicazione. Ha presentato il marchio di PS5 (pur essendo pressoché identico a quello della 4) durante una conferenza, mostrato mediante un’immagine statica, senza creare ad esempio un concept video d’impatto. Ha organizzato una conferenza tecnica parlando delle caratteristiche hardware, promuovendola in pompa magna attraverso i social, deludendo difatti chi si aspettava di vedere qualcosa in più. Dettagli tecnici che potevano essere comunicati con un banale articolo/post su gli appositi canali, senza creare inutile hype. Anche la presentazione del DualSense poteva essere più studiata, piuttosto che presentarlo con un freddo articolo all’interno del proprio blog. A contrario Microsoft, nella sua comunicazione, è stata fino a questo momento chiara e impeccabile.

Quella di Sony è strategia? Si sono cullati del periodo d’oro appena vissuto? O come alcuni dicono stanno avendo problemi hardware come quelli legati al surriscaldamento e alla dissipazione?

C’è ancora tempo prima dell’uscita, prevista per fine anno. A noi comuni mortali non resta che attendere!

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Danilo De Marco
Danilo De Marco

Creative Director in Studio K95 / Type Designer / Graphic Designer / UI Designer — http://www.k95.it