Confronto del design e della comunicazione tra Xbox e Playstation 5

Danilo De Marco
Danilo De Marco
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14 min readNov 6, 2020

In questa nuova generazione di console per tanti non è stato semplice scegliere tra Xbox e PS5. Sono tra quelli che fino all’ultimo era indeciso su quale prendere prima, alla fine ho optato per prendere entrambe al day one.

Sia chiaro, questo articolo non ha lo scopo di alimentare l’inutile e infatile fenomeno di console war, ognuno dovrebbe scegliere la macchina più vicina alle proprie esigenze, in base ai titoli e ai servizi offerti.

Essendo questo un blog che si occupa di grafica e design non mi soffermerò nello scrivere le caratteristiche tecniche che caratterizzano le nuove console, lascio l’arduo compito alle tante testate giornalistiche e ai vari canali Youtube e Twich specializzati.

A tal proposito vi consiglio, se non lo fate già, di seguire i Playerinside, miei conterranei, io ormai lo faccio da quasi cinque anni e li trovo tra i più competenti youtuber italiani in ambito gaming. Lascio di seguito i loro video recensione su Xbox Series X e PS5.

In questo nuovo articolo darò una mia personale opinione per quanto riguarda il design, la comunicazione e le strategie di marketing seguite da Sony e Microsoft. Avevo già scritto qualche mese fa alcuni articoli a riguardo, ma ora, che ho molte più informazioni in possesso, la mia recensione sarà più accurata e completa.

1. Service Design

Sony ha già avviato da qualche anno il PS NOW, servizio che permette di poter giocare a tanti titoli, esclusive e multipiattaforma, con un abbonamento di 9,99 euro al mese o 59,99 euro annuale. Abbonandosi al servizio potremo scaricare i vari titoli presenti in catalogo o effettuarne lo streaming direttamente su Playstation o PC. A questo servizio ne ha affiancato recentemente un secondo, ovvero il PS Plus Collection, che offre agli abbonati PS Plus di accedere a una ventina di giochi tra i più celebri della generazione appena conclusa.

Dalla sua Microsoft può contare sul Gamepass, servizio che come il PS Now offre l’accesso a una vasta libreria di titoli di prime e terze parti. Il costo del Gamepass è di 9,99 al mese su console o PC e di 12,99 euro se si vuole avere un unico abbonamento per entrambi i dispositivi, con Xbox Live e xCloud inclusi. xCloud è il nuovo servizio di cloud gaming lanciato da Microsoft, il quale permette di poter giocare in streaming ai titoli presenti in catalogo direttamente su smartphone o tablet, grazie all’apposita applicazione.

La sostanziale differenza tra PS Now e Gamepass risiede nella possibilità di avere, nel secondo, accesso fin dall’uscita (ovvero al day one) ai giochi prodotti dagli studi interni. Già da qui si delineano difatti i differenti obbiettivi delle due aziende.

Per Sony creare un servizio identico al Gamepass risulterebbe poco conveniente, in primo luogo gli mancherebbero le strutture (i server) che ha invece a disposizione Microsoft, secondo è risaputo che i ricavi sul Gamepass non sono così alti da permettere a Sony di poter adottare una simile strategia, cosa che può invece permettersi la rivale, che dispone in suo favore, di risorse economiche meno limitanti. Per questo motivo Sony sta continuando ad attuare un modello di business classico, basato sulla pubblicazione di esclusive di spessore, forte anche del proprio bacino utenti, che al momento risulta essere molto più ampio di quello Xbox.

L’acquisto del gruppo Zenimax e l’accordo con EA hanno reso molto più appetibile il Gamepass. Nei prossimi sette anni, periodo che ci condurrà fino alla prossima generazione, Microsoft concentrerà gli sforzi nel migliorare i propri servizi. Risulta a quanto scontato che nei piani della casa di Redmond ci sia la volontà di acquistare altre software house o di stringere accordi simili a quelli fatti con EA. Grazie al Gamepass, Microsoft sta attirando a sé la curiosità di molti utenti, basti vedere i risultati su Google Trends mettendo a paragone le parole “Xbox” e “Playstation”.

I risultati su Google Trends confrontando le parole “Xbox” e “Playstation”

2. Comunicazione

La comunicazione di Microsoft è stata chiara e trasparente. Fin dall’inizio, la casa di Redmond, ha mostrato in dettaglio l’interno delle sue due nuove console, spiegando il perché del design inusuale di Series X, che ruota intorno al sistema di dissipazione.

Hardware prospettico di Xbox Series S
Hardware Prospettico di Xbox Series X

Di controparte Sony è arrivata in ritardo su tutto. Ha mostrato l’interno della console solo il 7 ottobre. Se il sistema di dissipazione pensato da Sony sembra aver tranquillizzato i molti utenti che nutrivano il timore di ritrovarsi tra le mani una console con un sistema di raffreddamento non all’altezza, alla stregua di quello presente in PS4 Pro, dall’altra però ha confermato il disastroso lavoro di design fatto su PS5.

Al ritardo si aggiungono alcuni errori di comunicazione commessi da Sony, il più recente riguarda Demon’s Soul, titolo che aveva annunciato nei mesi scorsi, attraverso il blog ufficiale, possedere la tecnologia del Ray Tracing, per poi essere smentita solo recentemente dagli stessi sviluppatori di Bluepoint, la software house che si è occupata dello sviluppo del gioco.

Questo tipo di comunicazione da parte del colosso nipponico ha creato molta confusione e dubbi, tanto da irritate qualche utente.

3. Strategia pubblicitaria

Sony ha preferito pubblicizzarsi attraverso sportivi e artisti e lo ha fatto ancor prima di far recapitare la console ai giornalisti di tutto il mondo. C’è da dire che non è del tutto da escludere che i ritardi nella comunicazione e l’insieme di cose dette e non dette, possano essere frutto di una strategia ben precisa, creata per far parlare di sé il più a lungo possibile, distogliendo così l’attenzione dalla concorrenza.

Microsoft ha invece inviato in anticipo la propria console ai giornalisti, permettendogli di effettuare con calma un’analisi approfondita. Per quanto riguarda la comunicazione ha giocato la carta dell’ironia, spedendo al rapper Snoop Dogg e alla youtuber iJustine un frigo con le sembianze di un’enorme Xbox Series X, cavalcando l’onda di uno dei tanti celebri meme che hanno spopolato sul Web in questi ultimi mesi. Tale mossa è servita per lanciare un concorso che permette di vincere realmente uno di questi frigoriferi. Ho apprezzato questa mossa di Microsoft e anche in questo caso per me vince a mani basse.

4. I titoli di lancio

Come era immaginabile, Sony non si è fatta trovare impreparata in ambito titoli. Oltre ad annunciare per il 2021 il nuovo Gran Turismo e i seguiti di Horizon e God of War, si presenta in questo lancio con due esclusive di spessore, Spiderman: Miles Morales e il remake di Demons’s Soul. Il nuovo Spiderman sarà probabilmente un DLC allungato alla stregua di quello che fecero con Uncharted 4: L’eredità perduta, il gioco inoltre sarà disponibile anche su PS4.

Ho trovato invece un’ottima mossa di marketing il piazzamento sul mercato del remake di Demon’s Soul, unica vera esclusiva al momento per PS5. Ho avuto fin dall’inizio la sensazione che la volontà di non renderlo disponibile su PS4 non sia dovuta ai limiti tecnici di quest’ultima, un gioco come The Last of Us Part 2 ha dimostrato chiaramente come PS4 riesca a supportare una grafica abbastanza spinta. Dal mio punto di vista è chiaro che ci sia stata da parte di Sony la volontà di premiare tutti coloro che hanno acquistato la nuova console e nel frattempo la furbizia di piazzare un titolo che probabilmente venderà il doppio, rispetto a quanto avrebbe fatto in altri periodi, questo considerando che alcuni lo prenderanno probabilmente trasportati dall’euforia del momento, pur non avendo ma giocato un souls like.

A differenza di Sony, Microsoft non ha titoli di lancio, Halo Infinite è stato rimandato al 2021, data da destinarsi. È vero, ci saranno i multipiattaforma come Assassin Creed Valhalla, Whatch Dogs Legion, Cyberpunk 2077 e i giochi retro compatibili presenti nel Gamepass, ma la mancanza di un’esclusiva di lancio si sente e pesa, soprattutto considerando l’andamento del brand nella generazione appena conclusa.

Brava Sony, male Microsoft.

4. Design

Si lo so che il design interessa a pochi gamer, che una console alla fine devi solo attaccarla alla corrente e giocarci, che noi designer ci facciamo dei viaggi mentali su cose per altri trascurabili, ma oggi il design è ovunque, non si parla solo di design dell’oggetto o di grafica, ma anche di service design, user experience, user interface e altro ancora. Quasi tutto quello che facciamo è condizionato da un buono o cattivo design, ed è importante parlarne anche in questo ambito.

Quello di Xbox è sicuramente un design coraggioso a differenza di quello che ho letto tra i commenti di alcuni utenti di parte, i quali l’hanno definito sempliciotto e senza carattere. Microsoft ha costruito l’aspetto della propria console attorno a un sistema di dissipazione che sembrerebbe infallibile. L’aria entra dalla base della console per poi — grazie alla grande ventola posta nella parte superiore — uscire verso l’alto, permettendo un cambio continuo d’aria.

Xbox Series X può essere posizionata in qualsiasi punto della casa senza che diventi invadente e riuscirà a dare un tocco di design ed eleganza non trascurabili, caratteristica paragonabile ad alcune casse wi-fi di celebri marchi come Sonos. L’Xbox può essere facilmente posizionata in orizzontale o verticale semplicemente capovolgendola, inoltre per aumentarne la memoria di archiviazione basterà inserire nell’apposito slot, posto nel retro della console, una memoria d’espansione, con la stessa semplicità con cui su PS1 e PS2 inserivamo le famose Memory Card. Al momento l’unica memoria disponibile e compatibile è quella prodotta da Seagate, dalla capienza di 1 TB, la si trova al prezzo di 259 euro e garantisce prestazioni identiche all’SSD interno. È stato già confermato che in futuro vedremo memorie di diverse capacità prodotte non solo da Seagate, ma anche da altre case produttrici. C’è però un prezzo da pagare difronte a tanta semplicità, ovvero che questi SSD a differenza di quelli che potremo mettere su PS5, sono proprietari e pertanto i loro costo scenderà più lentamente rispetto alle classiche memorie. Microsoft è riuscita nell’intento di produrre una console dalle dimensioni compatte, grazie a un design e a un’architettura intelligente, ciò è stato possibile dividendo la scheda madre in due parti, un’idea che sembrerebbe banale, ma che ha richiesto un grande sforzo progettuale.

Il design di PS5 risulta poco armonioso, futuristico (in senso negativo) e troppo ingombrante. Nella scorsa generazione molti utenti Sony, presero pesantemente in giro Xbox per le dimensioni eccessive e la potenza leggermente ridotta rispetto alla rivale.

In questa nuova generazione, in cui i ruoli si sono invertiti, improvvisamente a molti di quei utenti non interessano i due terraflop di differenza, né l’eccessiva grandezza di PS5, che di fatto la rende una tra le console più grandi mai prodotte.

L’interno della console, mostrato da Sony per la prima volta in un video pubblicato il 7 Ottobre 2020, ha una struttura molto complessa, un gran numero di componenti, viti e plastiche di varie dimensioni rendono lo smontaggio e il rimontaggio non semplice. Nel design si dice che più qualcosa internamente è complessa, più sarà soggetta con il tempo a problemi.

L’eccessiva grandezza della console dipende dal sistema di raffreddamento, l’aria entra dalla parte frontale per poi fuoriuscire dal retro, grazie a una grande ventola che si occupa del ricambio continuo dell’aria. Non c’è una vera e propria camera a vapore, come nella X, ma Sony garantisce che il sistema creato risulta essere efficiente tanto quanto.

A posto della pasta termica troviamo l’impiego del metallo liquido, una novità in ambito console, già visto su PC, che garantisce migliori prestazioni. Alcuni l’hanno definita una tecnologia rischiosa, perché essendo il metallo un conduttore, la sua fuoriuscita potrebbe causare cortocircuiti e di conseguenza guasti. Per questo motivo Sony ha impiegato ben due anni a capire come isolare la sostanza rendendo il tutto efficiente e sicuro. Solo il tempo ci dirà se la soluzione trovata da Sony sia stata realmente efficiente.

La grandezza della console di Sony giustifica, dal mio punto di vista, alcune scelte fatte lato design. Avessero continuano sulla falsa riga di PS4, avremmo avuto tra le mani un enorme rettangolo nero la cui grandezza sarebbe stata ancor più accentuata. Il tipo di design scelto da Sony sembra quasi voler mascherare o mettere in secondo piano tale problema. Quasi sicuramente, come avviene spesso nelle grandi multinazionali orientali, la comunicazione tra il reparto ingegneristico e quello di design è stato quasi del tutto assente. I designer si sono trovati tra le mani una macchina dalle grandi dimensioni, completa, a cui dover dare un’estetica.

Ho letto da qualche parte che lo stravolgimento di design nella PS5, riprenda la volontà da parte di Sony, di voler cambiare repentinamente estetica in ogni nuova generazione, ma questo va contro a un principio di design che si basa sulla coerenza estetica dei prodotti di una determinata azienda, coerenza che Microsoft, Google e Apple hanno dimostrato di avere spesso. Di fatti la PS4 aveva una coerenza visiva con la PS3 Slim, addirittura con la PS2, coerenza che è stata mantenuta anche su PS4 Slim e Pro, pertanto penso che la volontà di voler stravolgere il design sia arrivata da altri tipi di esigenze, soprattutto ingegneristiche.

Ho apprezzato in parte la scelta di rendere i pannelli laterali facilmente rimovibili e personalizzabili. Se da una parte questo permetterà un miglioramento dell’estetica e una migliore personalizzazione, dall’altro tremo da designer nell’immaginare le tante decorazioni e texture coatte vendute in giro per il Web, in pieno stile anni ’90, quando a essere personalizzato era il Nokia 3310. In generale non amo quando nel design viene data libertà di personalizzazione all’utenza, ma pongo fiducia sul fatto che tra tanto inquinamento visivo vedremo anche design ufficiali ben fatti.

Altro elemento da tener in conto è la poca semplicità nel cambiare posizione alla console da orizzontale a verticale o il dover utilizzare un cacciavite per introdurre memoria aggiuntiva. La basetta di PS5 è una delle cose più imbarazzanti che abbia mai visto in ambito console, non vado oltre. Per quanto questi siano fattori per molti irrilevanti, in ambito di design indicano un lavoro poco user-friendly, che non va incontro a quella che possiamo definire un’ottimale esperienza utente.

Preferisco entrambe le console in verticale. PS5 messa in orizzontale fa risaltare la sua poca armonia, mentre Xbox Series X in orizzontale risulta invece goffa e voluminosa.

Immagine prelevate https://www.dday.it

Ho gradito invece il design degli accessori di PS5, in particolare modo del nuovo Dual Sense. Finalmente, dopo ben 23 anni, Sony ha abbandonato il celebre DualShock, realizzando un controller più ergonomico e inoltre, a detta dei giornalisti che lo hanno già provato, il peso sembra essere meglio bilanciato. La tecnologia presente nel controller ha entusiasmato chiunque lo abbia provato, insomma sembra essere un gran controller.

Poco da dire, il pad di Xbox One era già perfetto, Microsfot non ha voluto stravolgerlo, si è limitata a migliorarlo ulteriormente aggiungendo una texture che permette una maggiore presa. Anche la croce direzionale è stata sostituita con una più simile a quella presente nel controller Elite. Personalmente ho sempre preferito il controller di Xbox al Dual Shock, al momento non posso fare un confronto con il nuovo Dual Sense non avendolo provato, ma sembrano entrambi due ottimi controller. Come design tuttavia continuo a preferire leggermente quello di Xbox.

Molti utenti hanno criticato il design di Xbox Series S, da designer la trovo una console dall’aspetto gradevole. Le dimensioni ridotte, la sua simmetria e il contrasto cromatico tra la scocca bianca e la griglia nera della ventola, sono i tratti che maggiormente la caratterizzano. Il vantaggioso prezzo e la possibilità di sfruttarla con il Gamepass la rendono un oggetto non di trascurabile importanza, un entry level che va incontro alle esigenze di una determinata tipologia di utente, soprattutto a chi la prenderà per affiancarla a una PS5, un PC o a chi non avendo una TV 4k vuole gustarsi un assaggio di next-gen senza dover spendere troppi soldi, con i giusti compromessi.

5. Il Packaging

Sony ha scelto di differenziare con il colore il packaging delle sue console, bianca per la versione standard con disco e nera per la all digital. Non ho gradito graficamente che nel fronte della scatola la console e il pad siano stati tagliati in basso, inoltre i simboli d’orati, in alto a destra, dell’8K, 4K Ready e lo spazio di archiviazione, risultano poco gradevoli, potevano impostarli in bianco su scatola nera e grigi su quella bianca.

Ciò che reputo veramente scadente è il tipo d’imballo utilizzato per l’interno. La console è avvolta da una plastica bianca, inserita tra due confezioni di materiale simile a quello delle scatole per uova, le quali servono a tenere ferma la console all’interno, proteggendola da eventuali urti. Manuali, controller e cavi sono inseriti all’interno di una scatola rettangolare bianca, posizionata accanto alla console. Ogni cavo inoltre è legato con il classico fil di ferro utilizzato spesso per chiudere alcune confezioni alimentari.

Anche Microsoft si presenta con due scatole di colore diverso, bianco per l’Xbox Series S e nera per la Series X.

Per la Series S, anche Microsoft ha scelto di mostrare nel fronte la console e il pad, tagliandone una parte. Pur non amando anche in questo caso l’uso del taglio, esso risulta meno fastidioso di quello presente su i packaging di Playstation e sembra quasi voler mostrare delle macro dei due oggetti. All’interno i materiali d’imballo utilizzati sono simili a quelli della Playstation, ma si denota una maggiore cura, con il cartone avente il marchio Xbox inciso, un maggiore ordine interno e i cavi legati con delle fascette adesive con stampato su il QR Code.

La scatola della Series X invece sembra essere quella di un prodotto premium, si vede chiaramente la volontà di Microsoft nel differenziarla da quella di Series S. Series X è avvolta da una plastica nera e una fascia in cartone con su scritto il payoff Power Your Dreams. La scatola diventa una sorta di scrigno in cui una volta aperta la console, posizionata al centro, diviene protagonista assoluta.

È naturale che Sony abbia voluto risparmiare, d’altronde per lei è fondamentale ricavare il più possibile da ogni console venduta a differenza di Microsoft che disponendo di un maggiore capitale non bada a spese, realizzando un packaging decisamente ben fatto. Apple in questi anni ci ha insegnato che anche il packaging fa parte dell’esperienza utente, come non darle torto?

Conclusione

Entrambe sembrano essere due ottime macchine e sono convinto che regaleranno tante soddisfazioni a noi giocatori. Il lavoro di Microsoft nel design e nella comunicazione è stato più certosino ed attento, a differenza quello di Sony evidenzia un chiaro problema di organizzazione tra il dipartimento giapponese e quello americano. Non è chiaro se tanta confusione derivi semplicemente dal particolare anno che stimo attraversando in tutto il mondo o se dietro ci sia altro che non sappiamo, ma ci auguriamo tutti che vengano risolti al più presto.

Fatemi sapere cosa ne pensate.

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Danilo De Marco
Danilo De Marco

Creative Director in Studio K95 / Type Designer / Graphic Designer / UI Designer — http://www.k95.it