Un approccio creativo può essere basato sull’intuizione?

Danilo De Marco
Danilo De Marco
Published in
4 min readMar 15, 2021
Paula Scher

Recentemente ho letto il libro Twenty-Five Years at the Public, A Love Story di Paula Scher, nel quale la celebre designer americana, partner di Pentagram, racconta i 25 anni di progettazione grafica per il The Public Theater di New York. La cosa più interessante del libro è il modo in cui Paula Scher spiega il proprio processo creativo, spesso dettato dall’intuito e basato sulla prima proposta. La Scher scrive di come non le piaccia riflettere troppo a lungo su un lavoro, sostenendo che questo porta a soluzioni inutilmente complesse. Sostiene, inoltre, che le prime proposte realizzate sono spesso le migliori, un pensiero che va in conflitto con l’opinione di alcuni designer.

Paula Sher — 25 Years at The Public: A Love Story

Paula Scher è tra le designer da me più apprezzate. Nei suoi lavori viene data molta enfasi alla parte tipografica, che la designer utilizza con maestria. Per la Scher le lettere non servono solo a comporre testo, ma diventano veri e propri elementi grafici, del resto ricordiamo la sua celebre citazione:

La tipografia è l’arte di dipingere con le parole

Ho sempre sostenuto che l’intuizione porti alla nascita di lavori che esteticamente risultano più appaganti agli occhi dei fruitori, ma è anche vero che la verità sta sempre in mezzo e che per forza di cose su alcuni progetti bisogna dedicare una riflessione più lunga. Questa riflessione può nascere anche dopo una prima intuizione, che a sua volta può portate a un ragionamento più articolato e complesso, dando vita ad altre intuizioni, quasi come fossero le radici di un albero.

Spesso molti designer commettono l’errore di considerare la fase progettuale come un’unica linea retta, che ha origine dal punto A — la fase iniziale di progettazione — per finire al punto B.

Lungo questa linea retta si trovano una serie di nodi, essi rappresentano la fase di ricerca, il ragionamento, il lavoro manuale, la fase di rifinitura e perfezionamento.

In realtà a me piace immaginare la fase di progettazione come una linea che a un certo punto inizia a ramificarsi fino a formare un labirinto, nel quale il designer dovrà orientarsi per trovare l’uscita e giungere all’agognato punto B.

Questo labirinto può essere più o meno complesso, tale complessità dipende principalmente da un fattore: la conoscenza. Con conoscenza non si intende solo quella in ambito grafico, ma anche quella dettata dalla cultura e dall’esperienza. Questa porterà il designer a rendere più ricche e consistenti le proprie idee.

A questo punto entra in gioco l’intuizione. Essa non deve mai essere frutto del caso, dipende principalmente da alcuni fattori principali quali: esperienza, il talento, la creatività, un’ottima conoscenza teorica e storica del design.

Questo non significa che un designer alle prime armi non possa avere una buona intuizione, spesso però si tratta di singoli casi fortuiti o dettati da una propria esperienza personale specifica. Per fare in modo che l’intuizione sia quasi sempre efficace, bisogna alimentarla il più possibile.

All’interno del nostro labirinto l’intuizione diventerà una guida, una sorta di sistema segnaletico che aiuterà il designer a raggiungere più facilmente l’uscita e il punto B. Una volta uscito dal labirinto il designer potrà affrontare una serie di ostacoli, i quali potranno essere più o meno complicati in base al tipo di progetto, se ad esempio esso richiederà un pensiero più lungo e un perfezionamento.

In K95 l’intuizione è la chiave iniziale che ci porta spesso a realizzare un progetto, più o meno complesso. Noi siamo molto in linea con il pensiero della Scher, non amiamo ragionare troppo su una proposta, quasi sempre la prima è quella che riteniamo più forte e spontanea, meno condizionata. Questo modo di agire però è frutto dei tanti sforzi che ogni singolo componente del gruppo ha fatto nel corso del tempo per accrescere la propria cultura ed esperienza, ma anche il risultato di tanti errori commessi, che ci hanno insegnato quali strade e ipotesi escludere a priori.

E voi siete più vicini ad un approccio creativo dettato dall’intuizione o dal lungo ragionamento?

--

--

Danilo De Marco
Danilo De Marco

Creative Director in Studio K95 / Type Designer / Graphic Designer / UI Designer — http://www.k95.it