Non di solo pane vive l’uomo | parte seconda

Chiaradepin
darfiato
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3 min readJul 6, 2019

L’Antico Forno Vanzin raccontato attraverso gli occhi dei giovani

Passione, tradizione, cibo, profumo.

Questo è l’Antico Forno Vanzin, riassunto in quattro parole e colto nella sua essenza. Così lo descrivono i giovani che, avendo aderito al progetto Aziendaperta XL, hanno fatto esperienza della preparazione del pane, sotto la guida esperta del signor Germano Vanzin.

Quattro giovani, quattro percorsi di studio diversi, quattro strade differenti, che però li hanno portati, il 27 Maggio 2019, di fronte al medesimo forno a legna, a scoprirne i segreti.

Camilla ha scelto di partecipare alla visita all’Antico Forno Vanzin perchè, vivendo in zona Valdobbiadene, conosce per esperienza il prodotto, ed è incuriosita dalla sua preparazione. Anche Leonardo vuole capire cosa si nasconde dietro al pane che arriva sulla sua tavola. Elisa e Alessio, condividendo la passione per la cucina e l’attenzione per la sostenibilità economica, sociale ed ambientale, sono interessati alla produzione del signor Vanzin, tradizionale, genuina e artigianale.

Per me è stato molto interessante ascoltare le diverse motivazioni, e rilevare che, nonostante la loro adesione alla visita, nessuno di loro sembri interessato ad intraprendere un’attività di panettiere.

Quello del panettiere è un lavoro duro e fisicamente stancante. Bisogna avere una vera e propria vocazione alla preparazione del pane, e essere appassionati a quello che si fa, perché altrimenti risulterebbe ancora più faticoso sostenere quei ritmi serrati. Pochi giovani sentono questa spinta, e anche alcuni dei ragazzi che hanno studiato per svolgere questa attività talvolta si dimostrano svogliati o poco attenti -come ci ha spiegato il signor Vanzin, raccontando alcune esperienze da lui vissute.

D’altro canto -e Camilla, Leonardo, Alessio e Elisa ne sono un esempio- è sempre più diffusa tra i giovani l’attenzione alla qualità dei prodotti agro-alimentari, ai metodi di produzione, alla sostenibilità in tutte le sue forme, alla tutela della tradizione e della produzione artigianale locale. Pur avendo intrapreso percorsi di studio e di lavoro in tutt’altro campo, Alessio ed Elisa esprimono il desiderio di riuscire, un giorno, a trasformare la loro passione per la cucina in un lavoro. Camilla, pur avendo frequentato psicologia all’università, vorrebbe ritornare all’ambito agro-alimentare, da lei esperito alle scuole superiori.

Tutti e quattro i giovani, me compresa, sono rimasti molto colpiti dalla sollecitudine che il signor Vanzin dimostra, non solo nel fare il pane, ma anche nello spiegare ad altri come fare. Le sue parole tradiscono la sua passione per l’attività, e lui riesce a trasmetterla molto bene a chi lo ascolta e lo vede all’opera. Ci ha stupito anche la complessità che si nasconde dietro ad un prodotto apparentemente così semplice e quotidiano: la preparazione del pane si divide in molte fasi ed è un processo lungo e diversificato.

Come abbiamo potuto intuire, i punti di forza dell’attività sono la familiarità e la fiducia che i clienti hanno nei confronti del Forno, costruita grazie alla cura delle relazioni quotidiane da parte del signor Vanzin e di sua moglie; inoltre, i clienti possono contare sulla loro grande esperienza nel settore e sulla qualità del prodotto, garantita anche dall’utilizzo del forno a legna.

Ora, non vi resta che andare all’Antico Forno Vanzin e verificare di persona!

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