La IV gamma alla prova di maturità

Cibus Talks
Davide Bernieri
Published in
3 min readApr 29, 2016

In crescita il lancio di prodotti premium per trovare nuove occasioni di consumo, dalle proposte più incentrate sul gusto fino a quelle più salutistiche. L’obiettivo è continuare a espandere le vendite, in un momento di relativa calma

Non più solo servizio in ottica time saving: oggi i prodotti di IV gamma, ossia ortaggi e frutta già lavati, porzionati, confezionati “in busta” e pronti per il consumo, pur mantenendo inalterato il loro principale fattore di successo, ossia sollevare il consumatore dalle lunghe e noiose operazioni di lavaggio e porzionatura, si aprono a nuove formule, allargano lo spettro qualitativo dell’offerta, coprono anche nicchie attraverso l’utilizzo di ortaggi di pregio. Oppure, attraverso il lancio di prodotti arricchiti dalla presenza di formaggi, sostituti del pane, condimenti e posate, vanno a sfiorare il mare magno dei piatti pronti, proponendo un’alternativa vegetale e salutistica ai primi piatti o ai sandwich on the go.

Primi in Europa

Di fatto, dopo una crescita vigorosa e, per certi versi, disordinata di questo mercato, oggi arrivato a 3 miliardi di euro il giro d’affari complessivo nel Vecchio Continente, nel quale l’Italia mostra una quota di mercato del 26% seconda solo alla Gran Bretagna (33%) e davanti alla Francia (18%), Spagna e Germania, Gli italiani mangiano 1,6 chilogrammi pro capite di verdura in busta, il 3% del totale vendite di ortaggi nel nostro paese, una quota che ci pone al vertice in tutt’Europa ma che ha ancora grandi possibilità di sviluppo, nonostante le vendite di frutta e verdura siano in contrazione già da qualche stagione. In Italia, infatti, solo il 64% delle famiglie italiane acquista ortaggi di IV gamma, contro il 90% dei nuclei britannici e il 73% di quelli tedeschi. E se pensiamo che solo il 20% delle famiglie acquista continuativamente buste e affini, si può capire come esistano ancora spazi di crescita per le vendite, soprattutto per le tipologie di prodotto più innovative che danno un valore aggiunto al consumatore non limitato al solo servizio.

Salutistiche o gourmet?

Dopo un decennio di crescita tumultuosa, infatti, oggi le vendite stanno vivendo una fase piuttosto stagnante: nelle stagioni post crisi abbiamo assistito a una battaglia sul prezzo a sostegno delle vendite che, spesso, ha svilito la qualità di questi prodotti appiattendola verso il basso. Per questo le aziende di marca e i retailer stanno cercando di ridare valore attraverso la presentazione di nuove formule con un posizionamento premium. Alcuni produttori enfatizzano la componente gustativa, con mix a forte caratterizzazione “gastronomica”; altri quella salutistica, spingendo i valori nutrizionali e i mix che contengono, per esempio, frutta secca come alternativa healty; altri ancora inseriscono “in busta” varietà di ortaggi tradizionali, alcuni con la pregiata tutela comunitaria, come il radicchio di Treviso Igp e le altre tipologie tradizionali, finora ad appannaggio esclusivo della vendita tal quale per i clienti gourmet. Infine, gli ortaggi definiti di Ia gamma evoluta, ossia mix di ortaggi già porzionati e assemblati, pronti per essere cotti e assecondare la fantasia del cliente in cucina: pensiamo a un mix di funghi, che può servire indifferentemente per un antipasto, un primo, un secondo o un contorno, evitando al novello chef il lungo lavoro di lavaggio e porzionatura.

--

--