Magnus: quando l’app la fanno gli utenti
Magnus è quel genere di app che ti aspetti, ma poi immagini nessuno realizzerà. Ti sei mai chiesto se fosse possibile riconoscere un quadro semplicemente scattando una foto?
In realtà l’operazione non é così complessa, in un mondo dove il cloud é in grado di ospitare sempre più intelligenza un progetto come quello di Magnus é perfettamente realizzabile, ma bisogna partire da un grande elenco di opere, un database.
Magnus é un algoritmo per creare lo Shazam dell’arte, in grado di riconoscere quadri esposti in musei e gallerie semplicemente con una foto, darti tutte le informazioni su questi e rendere disponibile anche una quotazione.
Crowdsourcing: lascia fare alla community
Come é stato possibile creare questo archivio? Creando una community a partire dal bisogno di condivisione di noi, esattamente come Wikipedia anche Magnus si sostiene grazie al crowdsourcing, con l’obiettivo di rendere un po’ più semplice e alla portata di tutti l’arte che ci circonda.
Scrive Chris Anderson a proposito della progettazione aperta in Makers:
“Per le aziende che si fondano sull’innovazione aperta, i vantaggi vanno ben oltre il semplice accesso ai mercati. Un “architettura della partecipazione” ben costruita significa che centinaia di persone ben qualificate potrebbero contribuire gratuitamente, per tutti gli incentivi che sono stati osservati in un’infinità di situazioni: dal software open source a Wikipedia, dalla partecipazione a un progetto in cui credono al fare semplicemente qualcosa che soddisfa i loro bisogni, condividendolo per rispettare le norme della comunità.”
Il design è già stato protagonista di una rivoluzione basata sul concetto dell’innovazione aperta, l’esperimento di Magnus é un buon punto di partenza per l’arte, sbaraglia la concorrenza e soprattutto ha un potenziale educativo e diffusivo enorme perché si apre a tutti, anche coloro che l’arte la vedono solo dalle vetrine delle gallerie.
ps. oggi Magnus è gratuitamente disponibile su App Store e Google Play!
