Fenomenologia di Alessandra Moretti

Dentro la Notizia
Dentro la Notizia
Published in
2 min readNov 13, 2014

Pur consapevoli che i problemi veri del Paese sono (anche) altri e, soprattutto, di non poterci neppure lontanamente avvicinare alla magniloquenza culturale di Umberto Eco – autore nel 1961 della Fenomenologia di Mike Bongiorno, imprescindibile saggio per capire l’allora nascente critica televisiva – nel nostro piccolo vorremmo proporre la “Fenomenologia di Alessandra Moretti”.

Esponente di punta del Partito Democratico che, evidentemente prendendo un po’ troppo alla lettera l’affermazione di Renzi secondo cui il posto fisso non esiste più, passa con nonchalance da una corrente partitica all’altra, da un’incarico al successivo. Del resto l’avvocato Moretti, figlia di un militante de Partito Comunista e nipote di un partigiano democristiano, l’ecumenismo pare avercelo nel DNA.

La sua carriera politica, già abbozzata in veste di segretaria dell’associazione studenti della sua città (Vicenza), si sviluppa a partire dal 2003, quando si candida alle elezioni comunali nei DS. Quatto anni dopo, in veste di membro di una lista “under 35”, appoggia invece la candidatura a sindaco di un ex coordinatore di Forza Italia. Nel 2008 torna al primo amore, come capolista di una lista civica di centro-sinistra e viene nominata vicesindaco. L’anno successivo entra nella Direzione Nazionale del PD e, in occasione delle elezioni primarie del 2012, viene nominata portavoce di Pier Luigi Bersani. In quel periodo ha rilasciato numerose dichiarazioni taglienti nei confronti di Matteo Renzi, allora astro emergente del partito.
Salvo divenire lei stessa, indossate le comode vesti di deputata PD, una fedelissima dell’attuale premier. Il quale, nell’aprile scorso, l’ha voluta capolista alle Europee nella Circoscrizione del nord est.
Eletta plebiscitariamente all’Europarlamento, pare che ora si appresti a lasciare per cercare di battere Luca Zaia alle Regionali 2015 e sedersi al suo posto sulla poltrona di Presidente della Regione Veneto. Con buona pace dei 230.188 elettori che l’hanno voluta a Bruxelles.

Avvenente, telegenica, per certo molto scaltra: se è questo il ritratto del “nuovo che avanza”, vien quasi da rimpiangere i grigi DC che furono.

Gabriele Massaro

--

--