Outdoor tra new wellness e avventura: i 10 trend da tenere d’occhio.

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Destination Mag
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10 min readAug 31, 2021

Scritto da Elisa De Nardin | Destination Makers

In ogni passeggiata con la natura si riceve
molto più di quello che si cerca.
- John Muir

Che il trend dell’outdoor sia cresciuto in maniera esponenziale in particolar modo negli ultimi anni non è di certo una novità.
Come ampiamente discusso in questo nostro recente articolo, la pandemia non ha che rafforzato questa corsa, facendo ritrovare a tutti, chi più chi meno, una necessità quasi ancestrale di ritorno alla natura per ritrovare se stessi in ambienti incontaminati e dal potere evocativo, lontani dalla frenesia delle grandi città e dalle mura di casa.

Questo bisogno è stato quindi terra fertile per tutte le esperienze e le destinazioni turistiche che hanno fatto dell’outdoor il proprio focus centrale.

Il tour operator G Adventure ha recentemente condotto un interessante sondaggio che fa emergere come a seguito della pandemia il viaggio sia sempre più visto come occasione di riconnessione con se stessi e ricerca di benessere personale (37%). É stato inoltre evidenziato il ruolo centrale del viaggio come elemento chiave per il proprio benessere fisico e soprattutto mentale (97%), tant’è che più della metà degli intervistati ha affermato di desiderare una totale disconnessione dai social media e in generale dai dispositivi elettronici durante le proprie vacanze (58%).

La nostra campagna di marketing per il Cuore delle Dolomiti — www.heartofthedolomites.org

Un trend, questo, che conferma quanto già avviato in epoca pre-pandemica, quando noi di Destination Makers abbiamo intercettato proprio questo target con la campagna di marketing “Recharge in Nature” nel Cuore delle Dolomiti in Veneto. Campagna che, a conferma di quanto il trend sia stato forte già nel 2019, ha ricevuto oltre 19.000 candidature da tutto il mondo ed acceso i riflettori su una destinazione che trova nella natura incontaminata il proprio punto di forza.
Da Recharge in Nature è nato anche uno studio psicologico che conferma come e quanto la natura, unita alla totale disconnessione dai dispositivi elettronici, abbia un evidente impatto positivo sul benessere psico-fisico dell’uomo.

Quali sono gli outdoor travel trend di oggi?

Sharewood, noto tour operator italiano specializzato nel settore outdoor, ha stilato una lista di 10 travel trend per il 2021 in stretta connessione con il cosiddetto wondermust, ovvero il desiderio innato di ognuno di noi di meravigliarsi di fronte al mondo e quindi a ciò che è insito nei viaggi e che porta alla conoscenza e alla scoperta del diverso, mettendo in discussione le certezze e le convinzioni del viaggiatore.
Non a caso, secondo l’Osservatorio del Turismo Outdoor realizzato da Human Company e THRENDS, nel 2020 ben il 49% dei viaggiatori ha scelto una vacanza all’aria aperta e per il 2021 si prevede una percentuale che sale al 55%. Considerando un calo rispetto ai volumi d’affari pre-pandemici tra il -14% e il -22%, il rapporto dell’Osservatorio evidenzia come questo settore sia decisamente più resiliente rispetto ad altri.

#1 Sempre più outdoor e avventura

Come anticipato nelle prime righe di questo articolo, la necessità di contatto con la natura è stata rafforzata ancor di più dalla pandemia, che ha fatto emergere l’importanza di dedicare del tempo di qualità a se stessi a contatto con ambienti incontaminati, sia con attività slow per rigenerare anima e corpo che con attività adrenaliniche per mettere alla prova se stessi sfidando le proprie paure.

#2 Vacanze in bicicletta

Elemento che sposa alla perfezione sostenibilità, ricerca di benessere e attenzione all’ambiente è sicuramente il cicloturismo, che vede un attuale giro d’affari per la produzione e la vendita di biciclette di 10 miliardi di euro all’anno in Europa, di cui ben 1,3 in Italia, secondo l’Osservatorio Bikeconomy. Nel solo 2019, secondo il Rapporto 2020 Isnart-Unioncamere e Legambiente, in Italia si sono registrati 20,5 milioni di pernottamenti legati al mondo bike. A conferma del forte incremento annunciato, un dato rilevante rafforzato dal bonus concesso dal governo italiano, sta nelle oltre 2 milioni di biciclette vendute nel 2020 (+17% sul 2019), con una particolare attenzione alle e-bike (+44%).

#3 Turismo di prossimità

Il turismo di prossimità è stato spinto soprattutto dalla pandemia, che ha portato il viaggiatore a riscoprire il proprio territorio e le destinazioni limitrofe con occhi nuovi. Come si vede in un recente report di Expedia Group Media Solutions, a livello globale le ricerche di mete domestiche superano quelle relative a mete internazionali.

Un modo di viaggiare che predilige la scelta di periodi non convenzionali e l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi e sostenibili in destinazione con escursioni in bici e a piedi; tuttavia visto ancora forte il periodo di incertezza nonostante la campagna di vaccinazione, il più dei viaggiatori sta ancora prediligendo la propria auto come mezzo di trasporto principale (2021, Expedia Group Media Solutions — Recovery Trend Report Q1).

#4 Benvenuto undertourism

Durante la pandemia abbiamo visto città come Venezia o Londra completamente svuotate e irriconoscibili. Ciò ha portato tutti noi a riflettere su quanto l’overtourism abbia stravolto queste destinazioni e, in generale, all’impatto che i nostri viaggi inevitabilmente hanno sui territori che visitiamo. L’undertourism punta a prediligere non solo le destinazioni minori e meno note, ma anche le destinazioni di massa attraverso esperienze non convenzionali e slow come ad esempio il tour in kayak a Venezia proposto proprio da Sharewood.

#5 Una nuova anima sostenibile

Secondo Booking.com, il 55% dei viaggiatori di tutto il mondo ha dichiarato di essere più determinato a fare scelte sui propri viaggi in maniera sostenibile rispetto all’anno precedente e, secondo Expedia Group, 3 viaggiatori su 5 sono disposti a pagare di più per esperienze e servizi più sostenibili. La sostenibilità è una tendenza che, complice la pandemia e il cosiddetto “Greta effect”, sta crescendo in maniera esponenziale, soprattutto tra le generazioni post-Millennials, come abbiamo scritto in un precedente articolo.

#6 Disconnessione e ricarica in natura

Detox, disconnessione, ricerca del proprio io. Queste le parole chiave del trend legato alla rigenerazione di anima e corpo attraverso le esperienze di viaggio, che diventano occasione di disconnessione dal quotidiano e riconnessione con la natura.
La natura offre per questo innumerevoli opportunità, dal barefooting ai bagni di foresta, dallo yoga nella natura al semplice quanto efficace trekking. Per chi cerca rigenerazione, il viaggio outdoor è la prima scelta.

#7 Supporto alle comunità locali

Fortemente legata alla sostenibilità, è la tendenza dei viaggiatori a desiderare di supportare concretamente le comunità ospitanti auspicando che i propri investimenti in loco vengano poi messi a frutto attraverso azioni a sussidio di chi la destinazione la vive giorno dopo giorno. Come abbiamo parlato in un articolo sul turismo post-pandemico, il viaggiatore di oggi può definirsi sempre più “Promadic” (da “Progressive nomad”), ovvero che non vede se stesso come un mero consumatore, bensì come un “game changer” che viaggia per portare valore ai territori e alle comunità che visita.

#8 Neverending tourism & customer journey

Sempre più viaggiatori desiderano vivere un’esperienza di viaggio che inizi ancor prima della partenza, attraverso comunicazione e storytelling mirati, per poi proseguire anche dopo il ritorno a casa con attività e azioni volte ad una conoscenza approfondita del territorio visitato. Da qui il termine “neverending tourism”, ovvero “turismo infinito”. Dallo scroll di pagine social alla ricerca di ispirazione di viaggio alla condivisione delle proprie foto, il viaggiatore oggi è ingaggiato costantemente.

#9 Nomadismo digitale

I digital nomads erano già ampiamente diffusi prima della pandemia, tuttavia ora che con il lockdown moltissime persone hanno avuto modo di sperimentare il lavoro da remoto, il sogno del viaggiare con pc in valigia per molti, in particolare per i freelance, è diventato realtà. Come afferma Airbnb, nel 2020 il 60% dei lavoratori intervistati ha pensato di trasferirsi per un periodo (1 su 4 in zone di campagna), e non è un caso che 1 ricerca di viaggio su 2 abbia richiesto la presenza del WiFi come servizio essenziale.

Secondo Will Media, prima della pandemia solamente il 13% delle imprese permetteva lo smart working, oggi invece ben il 54% delle aziende vuole adottarlo in modo permanente. Per le aziende che hanno mantenuto la modalità smart working, si prospetta la volontà di organizzare viaggi di team building per favorire l’incontro dei team che altrimenti non avrebbero modo di vedersi e confrontarsi di persona. In tal senso sono diventate centrali tutte quelle esperienze outdoor che stimolano i partecipanti a sviluppare capacità di collaborazione proattiva e problem solving.

#10 Prenotazioni last-minute

La situazione di incertezza portata dall’emergenza sanitaria ha portato ad una crescita esponenziale delle prenotazioni last-minute, nonché la tendenza ad affidarsi a travel experts che possano garantire standard di sicurezza e coperture assicurative affinché il viaggiatore possa godersi la propria vacanza senza pensieri o preoccupazioni. Anche se secondo l’ultimo report sull’evoluzione dei trend di Expedia Group la finestra di prenotazione si sta lentamente aprendo grazie alle campagne vaccinali, le prenotazioni restano attualmente a breve distanza dalle date del viaggio, in particolare per i viaggi outdoor dove un fattore ampiamente determinante è il meteo.

Outdoor experiences, dati alla mano

Con un fatturato di 5 miliardi di euro a livello mondiale nel 2019, l’offerta outdoor vede Europa e America come leader indiscussi, con l’Italia al 5° posto tra i Paesi più ricercati per le esperienze outdoor.

La pandemia è stata un vero e proprio booster per questo settore, tant’è che Booking.com ha affermato che le esperienze legate a escursioni e trekking (94%), natura (44%) e relax (33%) sono aumentate considerevolmente dopo l’emergenza sanitaria, soprattutto per i viaggiatori di età compresa tra i 45 e i 64 anni (80%).
Tripadvisor ha inoltre rilevato un forte incremento della scelta di destinazioni meno note e di attività outdoor con un 34% registrato nel 2020 rispetto al 25% del 2019.

Non ci sono dubbi, il 2020 è stato in assoluto l’anno dell’outdoor, con trekking (39%) e bicicletta — su strada, MTB, e-bike — (31%) come principali attività scelte. In particolare l’attenzione alla salute e al proprio benessere fisico e mentale sono stati centrali, tant’è che ben ⅓ dei viaggiatori ha affermato che la motivazione di viaggio principale è stata la volontà di praticare sport all’aria aperta.

ENOS (European Network of Outdoor Sports) ha recentemente condotto un interessante sondaggio, dal quale è emerso che il 65% degli italiani durante il lockdown ha percepito in maniera maggiore rispetto ad altre attività proprio la mancanza di quelle outdoor, e ben il 75% ha affermato la volontà di praticarle più frequentemente non appena sarà possibile.

I dati complessivi relativi al 2021 sono ancora in fase di elaborazione, tuttavia già le previsioni fatte a inizio anno da Tripadvisor hanno stimato che l’86% degli italiani avrebbe scelto il territorio nazionale per le proprie vacanze estive, nonostante la campagna vaccinale avviata, e che 6 italiani su 10 sarebbero stati maggiormente orientati verso viaggi a tema outdoor rispetto al periodo pre-pandemico.

Sviluppo di un’offerta outdoor competitiva

I dati non mentono, l’outdoor è un trend centrale per le destinazioni e gli operatori di settore. Risulta quindi fondamentale sviluppare un’offerta dedicata e ben strutturata che possa rendere le destinazioni appetibili per gli adventure travellers.

Noi di Destination Makers, nei territori in cui lavoriamo, affianchiamo gli operatori nella costruzione di un’offerta in linea con la domanda che si inserisca in maniera attrattiva e competitiva sul mercato.

Con un approccio altamente partecipativo, come abbiamo scritto in questo nostro articolo sulla co-progettazione delle destinazioni, crediamo fortemente nelle potenzialità di crescita degli operatori e, in sinergia con gli enti locali, offriamo loro laboratori pratici per la costruzione di esperienze declinati di volta in volta sulle esigenze del singolo territorio e sulla sua identità e visione strategica.

Ne sono un esempio le esperienze di ricarica e disconnessione organizzate assieme alla comunità locale delle Dolomiti durante la campagna “Recharge in Nature” di cui abbiamo parlato sopra: yoga, stone balancing, forest bathing e diverse altre, tutte accomunate dalla presenza indiscussa della natura, elemento chiave per la destinazione.

Si mostra sempre più importante, dunque, per i territori a forte vocazione turistica, sviluppare ed accrescere le competenze dei residenti attraverso azioni di capacity building che da un lato puntino a costruire ed accrescere l’offerta di destinazione e dall’altro a instillare in questa offerta una visione strategica condivisa, che vada nella direzione del mercato senza perdere di vista valori fondamentali come l’identità del territorio.

E tu, che tipologia di vacanze hai scelto per la tua estate 2021?

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