La quinta stagione (2015) di N.K. Jemisin | by Alessandro Pin | Destinazione Cosmo | Medium
Illustrazione di Caitlin B. Alexander

Il portale degli obelischi (2016) di N.K. Jemisin

UNA STORIA DOVE LA SALVEZZA O L’ANNIENTAMENTO DIPENDONO DALLA SCELTA DELLE DUE PROTAGONISTE, SEGNATE DA TRAUMI FISICI E PSICHICI DEVASTANTI

Alessandro Pin
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4 min readFeb 7, 2022

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Il portale degli obelischi, secondo atto del ciclo de La terra spezzata, ci immerge nuovamente nelle profondità dell’Immoto e le sue problematiche naturali e sociali. Nell’Immoto, i terremoti si verificano con un’intensità così devastante da stravolgere il clima per decadi: epoche, chiamate Quinte stagioni, di cinerei cieli, ribollenti oceani e naturali disastri in cui fauna e flora cambiano il loro comportamento in accordo con la maligna atmosfera. Il mondo, però, continua a perdurare grazie agli Orogeni — persone nate con la capacità di manipolare la cinetica dei corpi e la termodinamica in modo da poter sedare le scosse e deviare le catastrofi —; tuttavia, essi costituiscono una minoranza oppressa e temuta dalla gente delle Com — città autosufficienti che si formano per sopravvivere alle Quinte stagioni — e, pertanto, sono tenuti sotto controllo dai Custodi che possono resistere al loro potere e distruggerli se lo scatenano.

Alla fine del precedente volume, abbiamo lasciato la protagonista Essun a Castrima, una strana Com sotterranea tempestata di cristalli, apprendendo che Alabaster Diecianelli, suo vecchio amico, mentore e amante — il più potente Orogeno dell’Immoto —, è il responsabile dell’attuale Quinta stagione. Si scopre come Alabaster abbia fratturato il continente per sovvertire il corso del mondo, intraprendendo, così, l’immane impresa di porre fine al terribile ciclo delle Quinte stagioni, grazie al potere dei misteriosi Obelischi — cristalli magici carichi di energia oscura che fluttuano nei cieli —; tuttavia, il loro utilizzo esige un costo elevato. Essun ha ancora bisogno di affinare ulteriormente l’uso dell’Orogenia se vuole completare il lavoro di Alabaster che si sta lentamente trasformando in pietra; il poco tempo che hanno a disposizione, però, è travagliato: i nemici premono contro Castrima, minacciando la fragile pace tra Orogeni e Immoti; mentre, da qualche parte nel mondo, Nassun, la figlia perduta di Essun, sta per rendersi conto del suo immenso potenziale, attraverso la particolare compagnia del Custode Schaffa e i suoi pericolosi insegnamenti.

Il punto di vista di Nassun — solo menzionata nel precedente romanzo — ottiene un ruolo predominante. Dopo che Jija ha brutalmente assassinato il fratellino — colpevole di essere un Orogeno —, Nassun è rapita dal padre e portata in un luogo dove potrebbe essere “guarita” dalla sua condizione. Nonostante l’odio palese di Jija verso gli Orogeni, Nassun gli vuole bene e fa quasi tutto ciò che chiede; infatti, una volta giunti a una Com, dove un gruppo di giovani Orogeni si sta allenando per affinare le proprie abilità, il padre è convinto che Nassun possa diventare “normale”. Nassun, d’altro canto, fa esattamente l’opposto e i suoi poteri diventano ancora più forti; come la madre, infatti, sarà destinata a grandi cose.

Ancora una volta, la costruzione del mondo di N.K. Jemisin lascia senza fiato. La talentuosa scrittrice approfondisce la capacità degli Orogeni e disvela altre informazioni sulla loro connessione con la terra e come tengano nelle loro mani il potere della vita e la morte. Anche Essun, nonostante sia una nove anelli, non riesce sempre a controllarsi quando si tratta dei suoi poteri. Sia Essun sia Nassun finiscono per essere assassine involontarie — uccidono a causa del loro potere —, il che dimostra quanto sia immensamente potente un Orogeno, indipendentemente dalla sua età.

N.K Jemisin concede spazio anche ai Mangiapietra — rocciose creature abissali che assomigliano a statue e si nutrono di pietra —; tuttavia, la loro presenza e il loro scopo nell’Immoto resta ancora sottotraccia, così come il loro legame con gli Orogeni, quasi simbiotico e particolarmente complesso da interpretare. Proprio la loro misteriosa natura, li rende tanto intriganti, quanto pericolosi.

L’ultimo punto di vista appartiene al Custode Schaffa — unico personaggio la cui esistenza sembra intrecciata indissolubilmente al destino degli altri protagonisti — che conosceva la madre di Nassun fin da ragazzina, quando si chiamava Damaya, influenzando la sua esistenza in modo ineluttabile. Ciò che rende così avvincente e terrificante il suo background, è proprio l’alone di mistero che lo circonda: uno dei personaggi più complessati della vicenda. Ciò che rende, infatti, Il portale degli obelischi un interessante capitolo di mezzo non è il susseguirsi degli eventi, ma una solida definizione dei personaggi in procinto di affrontare l’atto finale.

Alla fine, N.K. Jemisin disvela solo alcuni dei sorprendenti fatti sugli Obelischi e la loro tecno-magica natura, i Custodi e il loro potere, gli Orogeni e la sinistra presenza dei Mangiapietra; ciò, rende urgente finire la serie e, finalmente, capire l’origine delle Quinte stagioni che annientano l’Immoto, secolo dopo secolo, millennio dopo millennio, era dopo era. In diversi momenti, emotivamente strazianti, la scrittrice dimostra le sue grandi abilità narrative, attraverso la costruzione del suo mondo afflitto, in procinto dell’annientamento, con informazioni dosate cautamente, quasi a voler accompagnare il lettore verso la sua scoperta.

Il portale degli obelischi è un romanzo avvincente; senza soluzione di continuità, riprende la storia dove La quinta stagione si era concluso, giungendo a un finale che, come il precedente volume, ha per climax un altro strepitoso cliffhanger. Per molti versi, non si può restare travolti dalla prosa di N.K Jemisin: ogni intuizione è profonda e ogni osservazione acuta, concedendo di espandere la visione sociale sull’Immoto, specchio della nostra società. Il ritmo è ben scandito, prendendosi delle pause sullo sviluppo degli eventi per approfondire meglio i personaggi, in modo oltremodo superbo. Con Il portale degli obelischi, N.K. Jemisin racconta con fascino e ambizione una storia sull’importanza della scelta di proteggere o annientare il nostro presente; una storia di fallimenti — i nostri fallimenti come genere umano — e di azioni sbagliate che, reiterate continuamente, poiché l’umanità nulla impara dal passato, portano a traumi fisici e psichici dalle irreparabili conseguenze globali.

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Alessandro Pin
Destinazione Cosmo

Sono un appassionato di fantascienza. Mi piace scrivere e condividere la mia passione, tra incredibili viaggi e immaginifici universi.